STRAGE DI BOLOGNA: DIETRO C’ERANO GLI ANTIFASCISTI DELLA LA MASSONERIA E DEI SERVIZI SEGRETI

| 3 Agosto 2024 | 4 Comments

Melcore Valerio______”E’ SCOPPIATA UNA BOMBA NON E’ STATO PRESO NESSUNO, NON SI SA CHI E’ STATO MA LA BOMBA E’ DI CHIARA MARCA FASCISTA. Così il giornalista della Rai a poche ore della strage diede la notizia. Lo aveva detto la Televisione di Stato, all’epoca una notizia data dalla RAI era il Vangelo. Ero un giovincello ascoltata la notizia mi ritrovai a pensare a quelle parole: “… non si sa che è stato ma la bomba e di chiara marca fascista.” Ricordo che nonostante fossi scioccato dalla notizia la mia mente non riusciva a non pensare ad un pacchetto su cui era scritta la marca di un prodotto: ” Bomba Fascista, made in Italy, una piccola aquila imperiale come stemma e poi l’indirizzo, via dei Pazzi numero zero”. Sulla mio viso da adolescente una strana smorfia prese forma, orrore e disgusto. Orrore per la strage e disgusto per la menzogna evidente che la RAI aveva raccontato.
Nella mia ingenuità giovanile ero convinto che da lì a poco il giornalista sarebbe tornato sullo schermo per chiedere scusa agli italiani, per aver dato una notizia in cui sosteneva che nulla si conosceva e al tempo stesso che si conoscevano i mandanti, ossia la matrice politica.
Ma la mia ingenuità giovanile presto si infranse con la cruda realtà, perché dovetti scoprire negli anni a seguire che il giornalista non parlava per proprio conto ma in nome della RAI, la televisione di Stato dove i posti erano equamente divisi tra Democristiani, Socialisti e Comunisti. La destra non poteva mettere piede in Rai. Per cui ai partiti di Governo, e al PCI che di fatto lo sosteneva, non sembrò vero poter far ricadere la responsabilità di quella strage su un piccolo partito che contava meno del 3%. Così dopo la RAI pure gli inquirenti, i Magistrati, cercarono di dimostrare il teorema secondo cui quella strage era stata compiuta nel tentativo di sovvertire l’ordine costituito. Oggi sappiamo come la Magistratura sia politicitizzata e che con alcuni partiti della sinistra si mettessero d’accordo per far fuori gli avversari politici, per avere incarichi e quant’altro, ma all’epoca, così come la RAI era il Vangelo, la Magistratura era il Padreterno.
Ora immaginate invece un clima politico diverso, una destra alleata col centro, che hanno saldamente in mano la RAI e i maggiori quotidiani, sindacati, Confindustria e Banche, e la televisione di Stato che fa un titolo come quello che abbiamo fatto noi, una notizia ripresa poi da tutti i maggiori quotidiani, e la Strage da fascista sarebbe stata antifascista, pur senza cambiare una virgola delle carte processuali, basta modificare il racconto.

Sono trascorsi 45 ma la verità è di là a da venire o meglio. Per contentare i partiti e l’opinione pubblica, si è indagato in un’unica direzione, quella della pista nera. Alla fine dopo decenni di indagini e di processi la verità processuale, sottolineo “processuale”, si è giunti alla conclusione che gli autori della strage erano due ragazzini come Valerio Fioravanti e la fidanzatina Francesca Mambro che appartenevano allo spontaneismo armato. Così lo definirono gli inquirenti, spontaneismo che vorrebbe dire che questi due ragazzi dopo aver assistito all’omicidio di alcuni loro amici davanti alla sede del MSI e visto che lo Stato non solo non li proteggeva ma li attaccava, decisero di procurarsi due pistole e cominciare a sparare. Ora che due ragazzi senza arte e ne parte potessero far parte di un’organizzazione tesa a sovvertire lo Stato francamente lascia perplessi. Ma la cosa più stupefacente e che si parla di strage fascista eppure sempre la stessa verità processuale dice che dietro la strage c’era la Massoneria e i Servizi segreti dello Stato. Quindi questi ragazzi “fascisti” si sarebbero messi a disposizione dei massoni, notoriamente antifascisti e dei Servizi Segreti di uno Stato Antifascista, per fare cosa? E comunque se questa verità processuale rispondesse a verità, la strage è imputabile al manovale, oppure a chi progetta il piano, organizza, mette in campo la logistica ed ha le risorse necessarie e gli appoggi nazionali e internazionali?
Per cui sembrerebbe che la marca della BOMBA potrebbe essere ANTIFASCISTA.

Dimenticavo, tutti i 5 imputati cosiddetti fascisti si sono sempre dichiarati innocenti nonostante alcuni di loro fossero già all’ergastolo per altri reati.
Fioravanti in un’intervista di qualche anno fa quando il giornalista gli chiese perché non raccontasse la sua verità rispose: “ci abbiamo provato ma nessuno è interessato a conoscere la verità”.

Ecco cosa è stato scritto nelle carte del processo Bellini, uno dei 5 imputati. “L’ideazione sarebbe stata della P2 con l’aiuto dei servizi deviati. Ma i protagonisti del ‘secondo livello’ sono tutti morti e non è stato possibile giudicarli: Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi, ritenuti mandanti, finanziatori e organizzatori. La sentenza della Corte di assise parla di “un progetto politico e criminale di ampia portata radicato ai vertici della loggia massonica P2 e sostenuto dalla complicità, dai silenzi, dalle omissioni di chi aveva la possibilità di sapere e impedire ma non lo fece perché era di fatto al servizio di chi sostenne, finanziò e promosse la strage”. 
    Un capitolo a parte riguarda i depistaggi. La Cassazione, già nel novembre del 1995, ha confermato le condanne per Gelli (10 anni), Francesco Pazienza (10 anni) e per gli ex ufficiali del Sismi Pietro Musumeci (8 anni e 5 mesi) e Giuseppe Belmonte (7 anni e 11 mesi). Insieme a Bellini a luglio sono stati condannati in secondo grado l’ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel, per depistaggio, e Domenico Catracchia, ex amministratore di condomini in via Gradoli, a Roma, per false informazioni al pm al fine di sviare le indagini. 
    Nomi e responsabilità sono ormai stati messi in fila, pur ad anni di distanza. E’ anche per questo che i familiari delle vittime, nel manifesto per il 44/o anniversario, hanno scritto: “Conosciamo la verità e abbiamo le prove”. “
  

Nel 2019 scrissi un articolo sempre in occasione della ricorrenza della Strage di Bologna rileggerlo è un buon esercizio di memoria per me, ma forse anche per voi amici che avete avuto la pazienza di leggerci sin qui può essere interessante. 

In quell’articolo invitavo a leggere con attenzione le parole pronunciate dal Presidente Mattarella. Egli prima sostiene che i responsabili sono stati assicurati alla giustizia, ma subito dopo è costretto ad ammettere che della Strage di Bologna non sappiamo ancora nulla.

Le istituzioni, grazie all’opera meritoria dei suoi uomini, sono riuscite a definire una verità giudiziaria, giungendo alla condanna degli esecutori e portando alla luce la matrice neofascista dei terroristi. L’impegno profuso non è riuscito, tuttavia, a eliminare le zone d’ombra che persistono sugli ideatori dell’attentato. È una verità che dovrà essere interamente conquistata, per rendere completa l’affermazione della giustizia”. 

Così Sergio Mattarella in occasione dell’anniversario della strage di Bologna, l’attentato del 2 agosto 1980 che uccise 85 persone e ne ferì 200.

Ricordiamo che Mattarella, che ricopre l’attuale ruolo istituzionale grazie al Pd, all’epoca dei fatti era uno dei leader della Democrazia Cristiana, quel partito che in Italia gestiva il Potere, compresi i Servizi Segreti.


Se dopo quasi quarant’anni non si ha ancora la capacità di capire quanto è successo o siamo tonti,  o più probabilmente è perché dopo che abbiamo  raccontato certe verità, frutto di prese ideologiche e di convenienza politica, oggi che pure il quadro politico è completamente cambiato, non abbiamo il coraggio di dire che erano tutte menzogne, quelle che per anni i giornali e le forze politiche, che di quella strage hanno beneficiato, hanno raccontato.

Quando si parla di stragi e di morti è difficile fare un’analisi fredda, si è portati ad immedesimarsi nel dolore delle famiglie che hanno subito la perdita di un proprio caro, più che restare lucidi e porsi domande e fare analisi.
Ma sono passata quasi quarant’anni, e se la Rai ci fa vedere le immagini sbigottite e l’orrore di chi  scampò miracolosamente alla strage, continua ad evitare però a porsi delle domande, la prima fra tutte, A CHI SERVIVA QUELLA STRAGE? o ancora meglio a chi è servita.
All’indomani della strage L’UNITA’ organo del Partito Comunista Italiano titolava in prima pagina”Quasi certo: un atroce attentato fascista”.
Ora che il PCI senza avere alcuna prova nell’immediatezza della strage addossasse la responsabilità agli avversari di sempre, si può comprendere, ma se a farlo è un intero sistema, compreso quello giudiziario, allora si finisce dove siamo oggi, senza responsabili, ma con una lapide nella stazione di Bologna che sopra ai nomi dei caduti recita: “Vittime del terrorismo fascista”.
La responsabilità politica di quella strage fu addossata ad una precisa forza politica che si chiamava MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO, il partito neofascista, che da allora non si riprese più.
Quindi l’operazione sul piano politico riuscì perfettamente, la Democrazia Cristiana e i partiti satelliti, a causa della corruzione di cui erano artefici cominciavano a perdere consenso, consenso che però non sarebbe andato al PCI trattandosi di un elettorato moderato, per cui i consensi cominciavano a spostarsi a destra verso il MSI.
La strage riportò i voti nell’ovile, ” meglio ladri che assassini”, questo fu il motto grazie al quale, la Dc e suoi alleati continuarono a governare per un altro decennio.
Per avvolorare la tesi della strage fascista, si indagò in un’unica direzione, e quando si vide chiaramente che si trattava di una Strage di Stato, si cominciò a parlare di servizi deviati, insomma si è detto tutto ed il contrario di tutto.
Alla fine di tutto questo indagare sono andati assolte tutte le centinaia di persone coinvolte ed indagate, dopo quasi 40 anni non si conoscono i mandanti, non si conoscono i motivi per cui la strage andava compiuta, insomma sappiamo solo che erano coinvolti gli apparati dello Stato.

Sono stati condannati come esecutori due fidanzati, già ergastolani che per ottenere qualche privilegio in prigione avrebbero anche potuto pure confessare, ma non lo hanno fatto, in definitiva l’unica cosa che è restato in piedi sono gli slogan, e le dichiarazioni dei TG, come quello di un cronista della Rai che al tg della sera disse: ” Non si sa chi è stato, non è stato preso nessuno, ma la bomba è di chiara marca fascista”.
Oggi sorrido pensando a me che ragazzino che 37 anni fa dopo aver ascoltato il giornalista della RAI  pensai che avessero trovato un pezzo di bomba con la marca incisa su dal fabbricante di bombe tipo: “Bomba Fascista made in Italy”.
Ora da che mondo è mondo chi sta all’opposizione, quando mette una bomba lo fa mettendola sotto la sedia di chi comanda, non in mezzo alla povera gente.
Presidente Loizzo il prossimo anniversario oltre a ricordare i morti della strage di Stato, come è doveroso che sia, forse dovrebbe ricordare anche tutte le vittime innocenti che per decenni sono state perseguitate, incarcerate, bollate col marchio dell’infamia, perché gli apparati dello Stato dovevano difendere una classe politica da cui dipendevano.
Per non parlare di coloro che in seguito alle migliaia di dichiarazioni, lapidi, libri, documentari e film, sono stati fatto oggetto dell’odio di coloro che sentendosi giustificati hanno bruciato centinaia di sedi del MSI per non parlare dei ragazzi ammazzati, compresi ragazzi e bambini arsi vivi mentre dormivano nella loro casa”.

Era il 2019 CAMBIANO GLI ATTORI ma la recita è sempre la stessa. 

Ora siamo nel 2024 e vi è l’ennesima strumentalizzazione politica, stavolta è stato il Presidente dell’associazione parenti delle vittime della strage di Bologna, presidente dell’associazione le cui simpatie politiche sono evidenti, tra l’altro è stato deputato del PD, che ha utilizzato argomenti sconclusionati, infatti non si comprende cosa c’entri la Meloni che all’epoca della strage aveva 3 anni; per il resto nulla è cambiato, si tratta della solita retorica ripresa persino dal Ministro degli Interni del Governo Meloni.
O meglio qualcosa sta cambiando un uomo, dalla folla che ascoltava Piantedosi gli ha gridato: “Ministro ci dica quale ruolo ha giocato la Nato, quale ruolo ha avuto nella Strage di Bologna e così come in quella di Ustica, perché non vengono desecretati i documenti che le riguardano, invece di venire qui a fare passerelle”. Era un singolo signore, uno solo, chissà se a quella voce nei prossimo anni se ne aggiungeranno altre.

Category: Costume e società

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  1. Enrico Petrelli ha detto:

    Credo che valga la pena di ricordare al signor Melcore – giusto per inciso – che la matrice fascista della strage di Bologna sia evidente (nonostante manchi il bollino DOP sulla bomba) per il fatto che storicamente parlando era proprio una caratteristica del terrorismo nero quella di colpire molte vittime comuni scelte “a caso” tra la popolazione per terrorizzare la società civile (al contrario il terrorismo rosso era specifico nell’eliminare singolarmente determinate figure come giudici, giornalisti etc.). Inoltre le idee della “fidanzatina” Mambro non è che siano così notoriamente di sinistra e antifasciste. Quanto al fatto che gli attentati degli anni di piombo fossero manovrati dal potere occulto dello Stato proclamato “antifascista”, della Massoneria o degli Americani non è in alcun modo probante dell’ innocenza dell’MSI perché è appurato che dietro l’antifascismo di facciata della DC si sono celate spinte all’autoritarismo antidemocratico e i suoi vertici se si sono serviti delle BR per Moro non vedo perché non si sarebbero potuti accontentare dei fascisti (anche più affini). Semmai al contrario servizi segreti e massoni (individui certo non di sinistra, anzi: apprendo proprio ora che il nostro Licio Gelli fosse antifascista!) si sarebbero potuti valere proprio dell’MSI e dei suoi ragazzini fanatici come concreto mezzo per attuare la strategia tensionistica volta a scuotere l’elettorato e la società civile che andavano lentamente verso posizioni di sinistra e riportarli sotto la vecchia egida crociata. Sostenere che l’MSI fosse una forza d’opposizione sarebbe illusorio se non si considerasse che in alcuni governi fu alleato nel fronte DC contro il PC, e ancor più dire che non si riprese dal momento che i suoi cadetti “sfuggiti” alla “persecuzione” (ossia il contrasto all’eversione e alla violenza fascista) ora li ritroviamo tali e quali al Governo a riempire i giornali delle loro uscite vergognose o ad Acca Larentia a fare il saluto romano. Francamente inattaccabili e misurate le parole del Presidente Mattarella. Mi sembra quindi davvero inopportuno il revisionismo che trasuda questo articolo e dubiterei che si voglia solo lavare la mano della destra dai suoi delitti 1) facendo passare l’MSI per un qualsiasi partitello/capro espiatorio 2) dipingendo i terroristi come ragazzini senza arte né parte e non come militanti di bande armate 3) presentando i mandanti come antifascisti e separando la destra dai giochi per il mantenimento e l’accentramento del potere. Inviterei il signor Melcore a guardare un poco più profondamente e a non cercare un’inutile vittimizzazione dell’MSI, piaga della Repubblica in passato e nel presente.

  2. Antononello ha detto:

    Al signor Petrelli, al contrario di quanto sostiene, andrebbe ricordato che storicamente le bombe lasciate in un posto e fatte esplodere da lontano appartengono al mondo della sinistra ed in particolare agli anarchici. I fascisti notoriamente utilizzavano bombe a mano, quelle per intenderci che si lanciano contro il nemico guardandolo in faccia. Che poi il regime antifascista dagli anni ’70 in poi abbia imbastito una narrazione dei fascisti che mettono bombe a caso è vero. Ma questa narrazione ha delle connotazioni e degli interessi ben precisi. Il MSI in modo democratico raddoppia i propri consensi ed ecco che cominciano a scoppiare bombe per criminalizzarlo. L’operazione riuscì benissimo, la destra fu criminalizzata e non ebbe più alcun ruolo politico e culturale, la DC non ebbe più l’emorragia di voti a destra e al Partito Comunista non gli sembrò vero di vedere criminalizzato il suo avversario storico. La stessa operazione stavano tentando di farla con i 5 Stelle, poco prima che entrassero in Parlamento, quando scoppiò la bomba a Brindisi che uccise una ragazzina davanti alla scuola. Solo che nel frattempo la tecnologia era cambiata e i 5 Stelle avevano a disposizione canali di informazione alternativi grazie alla Rete per cui fu facile replicare a televisioni e giornali di regime. Il Regime negli anni ’70 traballava a causa della corruzione si tenne a galla per qualche altro decennio, sino a quando non arrivò Mani pulite. Secondo il signor Petrelli i fascisti erano degli cretini, dei mentecatti che mettevano le bombe per danneggiare la propria parte politica, tanto che invece di mettere le bombe in Parlamento o sotto il culo degli avversari erano cosi idioti da metterli in posti pubblici dove ammazzavano cittadini innocenti, magari di destra. Ecco vede signor Petrelli a me hanno insegnato che quando si vuole scoprire i responsabili di un crimine la prima domanda che gli inquisitori si pongono è “cui prodest”? A chi hanno giovato quelle bombe alla destra oppure alla partitocrazia del cosiddetto Arco Costituzionale. Ossia quei partiti di delinquenti e mafiosi che molti hanno dopo furono condannati dalla Magistratura in quanto rei confessi.

  3. Enrico Petrelli ha detto:

    Vedo che manca una buona cognizione storica… Che i fascisti fossero e siano dei cretini/criminali è vero: mi pare di averlo detto (ma non in quel senso). Ad ogni modo se vi piace continuate a pensare così…

  4. Angela Rosa Maria Chiarivì ha detto:

    Signor Petrelli, lei è partito da un assioma, privo di qualsiasi fondamento storico. Si è limitato a ripetere tesi, narrate da un Regime partitocratico che prima iniziò col criminalizzare gli anarchici e quando il PCI e il suo sindacato fecero pressioni sulla DC, passarono ai fascisti. Il nome Valpreda le ricorda qualcosa? Venne riportato dalla stampa e dalla RAI che si addestrasse come “guastatore”, cioè esperto di esplosivi e mine, ma (oggi diciamo) ciò è un falso della magistratura inquirente e della polizia in uno dei numerosi tentativi per incastrarlo e nascondere la verità sulla strage della Banca dell’Agricoltura di Milano (probabile terrorismo islamico). Ora non si capisce perché lo stesso trattamento non può essere stato utilizzato nei confronti di Fioravante e della Mmbro che erano dei facili bersagli dato che stavano già in galera. Lei signor Petrelli come detto, parte da un assioma completamente privo di fondamento storico e sostiene: “storicamente parlando era proprio una caratteristica del terrorismo nero quella di colpire molte vittime comuni scelte “a caso” tra la popolazione per terrorizzare la società civile (al contrario il terrorismo rosso era specifico nell’eliminare singolarmente determinate figure come giudici, giornalisti etc.)”. Quindi i fascisti erano cretini ed assassini mentre i comunisti erano dei criminali intelligenti. Non le è mai passato per la mente che invece le stragi attribuite ai fascisti servissero al governo per creare un clima di terrore in modo che i cittadini chiamati alle urne pensassero meglio i ladri della DC e del PSI piuttosto che gli assassini del MSI? Non crede che se all’epoca fosse scoppiato Mani pulite il MSI si sarebbe avvantaggiato pescando voti al centro, quindi i dirigenti del MSI, a partire da Almirante erano dei cretini che sostenevano il terrorismo?

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