REPORTAGE DA PORTO CESAREO, DOVE “Le dune” NON SONO UN “Tabù”
REPORTAGE ______ testo e foto di Fabio Coppola ______
LE DUNE COSTIERE DISTRUTTE DAI BAGNANTI Habitat indispensabile contro l’erosione costiera
Stessa spiaggia, stesso mare, stessa amarezza. E’ questo che si prova nell’assistere anche quest’anno a comportamenti illegali e dannosi per l’ambiente. Il cordone dunale a Porto Cesareo, nel tratto di costa compreso tra gli stabilimenti balneari “Tabù” e “Le dune” invaso dai bagnanti che ignorano la cartellonistica con divieti e sanzioni, ed eludono la recinzione poco efficace e danneggiata. Ma anche in altri tratti della costa salentina la situazione non è diversa.
Il calpestio dei bagnanti, la posa di ombrelloni e sedie dissesta la sabbia, lasciando scoperte le radici della vegetazione dunale, compromettendone stabilità e sopravvivenza. Ginepri secolari dalla crescita lentissima danneggiati in pochissimi anni.
Le dune costiere oltre all’aspetto prettamente paesaggistico svolgono l’importante funzione di trattenere la sabbia e filtrare il vento ricco di salsedine, proteggendo quindi la fertilità dei terreni agricoli dell’entroterra, e contrastare l’erosione costiera. Scomparsa la duna, è più facile che scompaia anche la spiaggia, consumata successivamente dalle mareggiate invernali.
Se si vuole conservare concretamente le dune e quindi le spiagge, non si può soltanto confidare nel senso civico e nella consapevolezza dei bagnanti; pertanto bisognerebbe realizzare recinzioni più robuste ed efficaci, anche se magari con un impatto visivo maggiore.
Bisogna anche sottolineare che nonostante l’incremento dei turisti, nel Salento i tratti di costa destinati alla spiaggia libera si riducono a vantaggio degli stabilimenti balneari.
Category: Costume e società, Cronaca
Manca una regolamentazione regionale seria e soprattutto mancano multe denunce e controlli e soprattutto i numeri ufficiali corrispondono al 10% delle reali presenze turistiche bisognerebbe limitare le presenze almeno nelle zone di più alto pregio naturalistico
Si capirà troppo tardi che luoghi come Porto Cesareo non possono essere belli solo per mare , l’invasione di questi ultimi anni sta distruggendo tutto il parco della duna costiera, chiamata Costa dei ginepri , non solo non disciplinando l’uso del demanio con una giusta regolamentazione di balneazione (stabilimenti stretti e spesso arrivano fino al bagnasciuga per affittare i lettini, spiagge libere una massa di gente che rischi di rimanere senza respiro ) quello che preoccupa e che si sta consentendo di distruggere tutto fronte retrodunale consentendo la sosta nelle aree umide sabbiose dove sono presenti specie di vegetazione protetta come il Giglio Marino e la Salicornia , propio questi i siti di salicornieto sono spesso invasi da migliaia di macchine una distesa agghiacciante che pur di fare soldi ti fanno parcheggiare anche lungo le conche umide cioè nella melma , quando tutto il verde che è il cosiddetto waterfront green non esisterà più saremo uguali a tutte le altre località con case palazzi e b&b
È la maledetta antropizzazione selvaggia . Sarò estremo e contro natura ma avrei piantato ROVI solo così certi bipedi si mantengono a distanza
Al Sindaco del Comune di Porto Cesareo
Oggetto: richiesta di pronto intervento a salvaguardia delle bellissime DUNE che ricadono nel territorio comunale.
Le dune dell’insenatura di Torre Chianca (Porto Cesareo-LE ) nella zona di spiaggia libera fra gli stabilimenti balneari ”Le Dune “ e “Tabù” sono tra le più belle e conosciute d’Italia .
Le bellissime “dune” sono infatti state classificate Sito di Interesse Comunitario (SIC “Porto Cesareo” con codice IT9150028 ai sensi delle norme europee) che richiedono azioni di tutela e salvaguardia .
Come si evince dalle foto , allegate alla presente ed effettuate in questi giorni, le recinzioni in legno furono costruite per definire e contenere la duna e per impedire il calpestio umano all’interno; ad oggi sono ormai danneggiate e sono state violate ripetutamente.
I ginepri che rappresentano la specie arborea autoctona e che con le loro radici consentono alla duna di rimanere compatta intorno , appaiono in evidente stato di abbandono: in particolare si osservano rami spezzati e radici scoperte , esattamente nei punti in cui le recinzioni di legno sono ormai rotte e quindi facilmente violabili.
Le dune richiedono, quindi un urgente intervento di salvaguardia che ne impedisca la distruzione. Vento e piogge dilavanti, l’ assenza di un immediato intervento di rinsaldamento della sabbia, l’assenza di controllo con divieti e sanzioni , sono fattori che condannano definitivamente le dune sabbiose a franare e provocheranno la loro sparizione .
Con la presente perciò :
1) Denunciamo lo stato di abbandono ai sensi dell’art. 734 del codice penale in materia di degrado ambientale .
2) Chiediamo che l’amministrazione comunale, approfittando del periodo invernale, attui gli interventi riparativi e conservativi necessari alla salvaguardia di questo prezioso tratto di costa.
Intervenire per ricoprire le radici dei ginepri, riportando la sabbia per riformare le dune, insieme al ripristino della recinzione che ne impedisca l’accesso ai locali bagnanti e turisti, è fondamentale per la salvaguardia del nostro bellissimo angolo di paradiso, che ha un valore di interesse comunitario.
Vengono allegate alla presente:
1) I nominativi e le firme in calce del comitato promotore di questa istanza, un gruppo di Cittadini Attivi e sensibili alla tutela del proprio territorio alla luce delle norme vigenti, ai sensi dell’art. n.° 734 del codice penale, delle leggi regionali e delle norme europee vigenti che assegnano ai Comuni il compito della tutela del paesaggio.
2) Le foto che attestano lo stato attuale delle dune della baia di Torre Chianca (Porto Cesareo).
Monteroni 28 febbraio 2022
Allegato 1): nominativi e firme del comitato promotore
n.° NOME COGNOME INDIRIZZO E-MAIL FIRMA
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Allegato 2): foto della zona dunosa della spiaggia libera Torre Chianca -Porto Cesareo -Lecce