LA PROTESTA CONTRO L’AMPLIAMENTO DELLA PISTA PORSCHE DI NARDO’. ECCO LA SITUAZIONE IN SINTESI
di Graziano De Tuglie ______
Si avvicina il giorno della discussione davanti al Tar del ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste contro il mega ampliamento delle aree di competenza nel Nardò Techical Center, consociata Porsche, nell’impianto esistente nell’Arneo Salentino di competenza dei comuni di Porto Cesareo e Nardò.
Infatti l’udienza è fissata per il giorno 2 luglio davanti al TAR di Bari per discutere del ricorso contro le determinazioni della regione Puglia promosso da Italia Nostra e da altre associazioni e comitati locali.
Nel frattempo in Germania ci sono state vibranti proteste in concomitanza con l’Assemblea generale,svoltasi alcune settimane addietro, degli azionisti della Porsche che, come detto, ha il controllo azionatio del Nardò Techical Center .
In particolare gli attivisti di ROBIN WOOD e dell’alleanza Custodi Bosco D’Arneo hanno protestato insieme davanti allo showroom Porsche di Stoccarda (Baden-Württemberg), città dove si trova il quartier generale della Porsche.
Robin Wood è un gruppo internazionale di sognatori, tecnici forestali, designer appassionati e consulenti esperti in tematiche di sostenibilità. Lavorano per costruire un futuro in cui la natura, la prosperità delle comunità e la responsabilità sociale e ambientale delle organizzazioni siano un’unica cosa.
Hanno osservato ed analizzato con attenzione il piano di espansione della pista dell’Arneo che mira a sconvolgere il territorio per aumentare la produttività dell’industria automobilistica mondiale a totale scapito delle peculiarità del territorio neritino e cesarino.
ROBIN WOOD ha pubblicato anche una lettera aperta ai presidenti della Regione Puglia e della provincia di Lecce e ai sindaci dei comuni di Nardò e Porto Cesareo per esortarli ad annullare definitivamente il progetto. Nella lettera, più di 20 iniziative di protezione delle foreste e dell’ambiente provenienti dall’Europa e da tutto il mondo chiedono l’annullamento definitivo del progetto.”La distruzione e la cementificazione delle aree forestali per le auto di lusso non ha alcun beneficio per il grande pubblico”, afferma Eberhard Linckh di ROBIN WOOD Stoccarda. “Abbiamo bisogno di foreste intatte per proteggere il clima, la biodiversità e la salute. Ecco perché il centro test non deve essere ampliato all’interno della foresta. La protezione del Bosco D’Arneo deve essere garantita a lungo termine!”
L’associazione ricorda pure come il sito sia protetto dall’essere classificato come sito Natura 2000 dall’Unione europea e come sia difficile contrabbandare come utilità pubblica alcue marginali e discutibili iniziative comprese nel Piano di ampliamento; questo perchè una seria e conclamata utilità pubblica potrebbe permettere le pesaNti modifiche che si sta tentando di apportare allo stato dei luoghi ma che in realtà sono tese ad utilità e profitti esclusivamente privati. ______
LA DOCUMENTAZIONE nel nostro articolo di ieri
Ma forse non vene siete accorti che Regione e Comune di Nardò hanno distrutto lArneo dove i contadini nel 1950 hanno fatto la guerra contro lo stato x la coltivazione dei terreni che con la zappa hanno fatto tanti sacrifici e questi con la penna hanno fatto un disastro Ambientale tutte zone vincolate Palude del Conte dove hanno scavato 10 ettari di macchia mediterranea e ancora continuano a scavare estirpare Alberi di Ulivo tutti terreni appartenenti alla Masseria Mandria Carignani Località Storica
Và tutto bene,ma proposte fattibili per andare avanti. Non si sente nulla né da parte della regione, comuni interessati e vari organizzazioni ambientalistiche.
Per lo più ci sono sterpaglie e terreni abbandonati nei dintorni di ntc, il progetto porterebbe enormi possibilità di sviluppo del territorio, lavoro e tutela della natura presente all’interno dell’impianto,poi a dirla tutta su quel tratto di costa hanno costruito le case ed i locali in molti casi per metà dentro il mare mentre tutto ciò che è presente all’interno del comprensorio di ntc rimane incontaminato e proprio per questo è presente un parco naturale all’interno, proprio grazie a quell’azienda.
Se non avete di meglio da fare andate a prendere il sole sul litorale dell..Ilva a Taranto
Vogliamo i posti di lavoro, parliamo di tecnologia,vorremmo vedere la Puglia crescere….ma poi? Siamo qui a contestare tutto, quando poi, li proprio a ridosso del Technical Center, vi sono terreni aridi, incolti da anni e tutti si stanno svegliando ora… sarà per interessi economici? Vogliono fare vedere che quei terreni erano redditizi? Bha, tutto ciò, sarebbe da non commentare.