OLTRE ALLE OMELIE A FULGENZIO, FRA’ PAOLO QUARANTA HA SCRITTO UN LIBRO SU COME ‘vivere il Cristianesimo’ IN MANIERA SENTITA
di Raffaele Polo ______ Un bel libro, leggibile e dalla prosa agile e scorrevole, testimone della proverbiale dote di ‘affabulazione’ che è la caratteristica di Frà Paolo Quaranta (nella foto), che andiamo ad escoltare nella sua messa domenicale nel Santuario di Sant’Antonio a Fulgenzio a Lecce.
Ma è lo stesso religioso che incontriamo allo stadio, stavolta con la sciarpa giallorossa sul saio, a gridare e incitare i giocatori, come un tifoso qualunque…
Stavolta, in questo suo ”Non è finita la Sua storia ”, con sottotitolo ‘Il cammino della Salvezza. La Spiritualità dei Ministeri istituiti con Francesco d’Assisi e Don Tonino Bello’ (Milella, pagine 166, 15 euro) il suo discorso è diviso tra il ‘Corso di Esercizi Spirituali’ e le ‘Giornate di Spiritualità’, accompagnando il tutto con l’introduzione del Vescovo di Catanzaro, Claudio Maniago e la Prolusione di Giancarlo Piccinni, Presidente della Fondazione don Tonino Bello.
La lettura del testo, mai noiosa, ci avvicina ancora di più all’idea sempre portante e viva dell’Autore di ‘vivere il Cristianesimo’ testimoniandolo in modo accorto, intelligente e sentito.
In particolare, fra Paolo stigmatizza proprio su don Tonino il suo pensiero: “Io dico sempre che, fino a qualche tempo fa, c’è stata una incredibile inflazione di scritti su don Tonino, si potrebbe parlare di un vero e proprio ‘Dontoninismo’ che, però, si sta arenando. Fino a poco tempo fa le librerie cattoliche riempivano e vuotavano gli scaffali dei libri con gli scritti ed i pensieri di Don Tonino che si regalavano in qualsiasi situazione a chiunque. Oggi, esaurite le scorte e notando che queste frasi non sono più ad effetto perchè sentite e strasentite, Don Tonino è un Santo dei nostri giorni che non si può solo usare, allora: o lo si relega nuovamente nello scaffale o lo si ama e si cerca di imitarne (non scimmiottarne) doti eroiche e spiritualità, approfondendo il suo messaggio…”
E la dicotomia tra Francesco e Tonino è sintetizzata proprio dalla frase del santo di Alessano, che è messa in risalto, sulla copertina: “Francesco è troppo uomo e troppo poeta per un tempo in cui l’umanesimo autentico è sotto processo e la poesia è come una luna rossa in declino. Egli è troppo libero per un mondo schiavo e asservito”.
Non è un caso che l’ultima presentazione di questo libro, nella Chiesa di Sant’Antonio a Fulgenzio, abbia visto, tra gli altri, la partecipazione del teologo Paolo Curtaz, che si è a lungo soffermato sui temi cari a fra Paolo. E che ha riscosso un lungo, commosso applauso da parte dei numerosi fedeli presenti.