AMMINISTRAZIONI SALENTINE SOTTO ESAME. UN TEST DI leccecronaca.it PER MISURARNE L’EFFICIENZA

| 3 Giugno 2024 | 0 Comments

di Giovanni Gemma______ QUINTA PUNTATA ______ 

Ci siamo messi in testa di portare sotto esame i comuni salentini. Ci siamo messi in testa di valutare il loro operato, la loro efficienza rispetto alle richieste dei cittadini, di un’associazione o un’impresa del territorio.

Un progetto, sia ben chiaro, che se andasse in porto sarebbe svantaggioso per l’azienda che lo propone. Infatti l’azienda  che si è resa disponibile a darci una mano in questa nostra indagine, concede al Comune tutta una serie di servizi GRATUITAMENTE ed in cambio non chiede nulla, o meglio, chiede quello che la legge permette alle aziende di chiedere agli enti in cambio di un tributo.

Dopo non aver ricevuto risposte a nessuna PEC inviata ai municipi, abbiamo cominciato a fare telefonate per verificare se la nostra proposta fosse stata comunque recepita. Di solito, la richiesta è di farci parlare con il sindaco, o perlomeno un assessore di ramo o il segretario generale. Non perché vogliamo tirarcela, ma per una scelta molto precisa: la proposta riguarda servizi per e con i comuni, non è semplicemente una richiesta di autorizzazione – per la quale, effettivamente, può bastare una chiacchierata con l’ufficio tecnico. Insomma, bisogna limare i margini politici ancor prima che gestionali.

Proseguiamo l’indagine arrivando nelle ultime due settimane prima del voto. Oltre alle europee (che non hanno di per sé un’affluenza impressionante) molti comuni salentini aprono le urne per le amministrative. Sarebbe impossibile condurre un’inchiesta prescindendo dalle tornate elettorali, con comuni che votano in anni differenti  e dovremmo distanziare di molto le pubblicazioni. Le giunte, e i sindaci in prima persona, sono dipendentissime dal fattore consenso pubblico – e ciò da via a due fenomeni.

Da una parte, c’è chi s’impegna ancor di più nelle pubbliche relazioni, mostrandosi accorto e disponibile. Al polo opposto, c’è chi invece diventa impossibile da rintracciare, con un’agenda elettorale che lo sposta tra comizi e convegni. Sembrano essere questi i due idealtipi di come viene affrontata la campagna elettorale comunale in Provincia. Difficile stabilire se un approccio risulta più efficiente sul piano politico dell’altro.

A Gagliano del Capo, nel Far South salentino, comunque non si vota. Quattro tentativi – tre all’ufficio del sindaco e una alla segreteria comunale – tutti con lo stesso finale amaro: neppure una risposta. Un peccato che tanti piccoli comuni non rispondano al progetto: potrebbe aiutarli con sforzi contenuti e senza troppo dispendio di tempo. Se ciò dipende da una scarsità di personale o da un indirizzo politico fallace, beh, andrà deciso in un’altra sede. Qui ci stiamo ancora limitando alla descrizione.

C’è chi non vota ma allo stesso tempo fa senza pecche il proprio lavoro. Il centralino di Galatina ci accoglie con una musica profonda e solenne, un brano che effettivamente sarebbe magico se ascoltato nelle navate della Basilica di Santa Caterina al crepuscolo, con le luci soffuse ma non annullate.

Neppure il tempo d’adagiarci tra le note che risponde un funzionario. Gli spieghiamo la situazione e ci mette in collegamento con la segreteria del sindaco, per mezzo minuto ritorna la musica, poi la segretaria con garbo e cortesia ci fa sapere che il primo cittadino è in riunione; si fa però spiegare il progetto e chiede di reinviarlo alla mail istituzionale del sindaco.

Nulla di nuovo da Galatone, ove né il segretario né il sindaco ci rispondono, dopo almeno un minuto di attesa per entrambi. Seguendo un curioso schema ABAB, a Giuggianello – il più cucciolo dei comuni salentini, con poco più di mille abitanti – rispondono invece celeri.

Dopo ave selezionato l’ufficio del sindaco, ci risponde una funzionaria che prova a farci parlare con il primo cittadino. Di solito quando sentiamo questa formulazione significa che non ci verrà passato nessuno, a prescindere dalla buona volontà del funzionario. È invece, dopo appena 5 secondi, ecco il sindaco: disponibile, dice di non sapere nulla del progetto ma di volerlo studiare, per cui ci chiede di reinviarlo alla propria mail istituzionale. (PS: Giuggianello andrà al voto per le amministrative. Noi speriamo che ciò non abbia influito.)

Con popolazione e paesaggio megalitico simili è Giurdignano, ma senza elezioni: s’è votato l’anno scorso e la sindaca attuale è al terzo mandato. Non male. Meno bene va invece a noi, in quanto la cornetta non viene alzata né nell’ufficio della prima cittadina né nell’ufficio del segretario. Cambia totalmente il paesaggio ma non muta il copione per Guagnano, dove gli stessi uffici peccano dello stesso mutismo. Neppure loro votano, tralatro.

Dopo i gemelli arriviamo agli ultimi due paesi di questa puntata. Speculari tra loro per il trattamento riservatoci, a ben vedere.

Il numero del sindaco di Lequile risulta per due volte occupato, perciò ci affidiamo al centralinista. Un funzionario cordiale quanto franco. Alla nostra richiesta di informazioni, con voce pulita ci confessa: «In realtà, sarei l’ultima persona a cui potete riferire.» Sindaco e assessori sono introvabili, essendo periodo elettorale per loro; il segretario comunale invece è in giorno di riposo. Il centralinista prova a passarci qualcuno, ma il problema è che si tratta appunto di tentativi personali: la cinghia di trasmissione delle comunicazioni è saltata.

Forse in preda alla frenesia per organizzare la Festa dei fiori e tutte le millemila feste in centro che attendono il paese d’estate, a Leverano questa premura amministrativa viene a mancare. Nel terzo paragrafo di questa puntata abbiamo ricordato perché chiediamo di parlare con le autorità politiche e non quelle tecniche. Certo, però, ci serve il tempo materiale per spiegarlo a chi risponde, dato che di solito l’intento è quello di smistarci verso gli uffici tecnici.

Al centralino di Leverano – comune che non andrà alle urne – selezioniamo l’opzione segretario, e ci risponde il segretario generale in persona – quando invece di solito rispondono impiegati di gabinetto e assistenti vari. Il segretario ci risponde infastidito, probabilmente esce da un diverbio nell’ufficio dato il sottofondo di voci che lo accompagnano. Proviamo a parlarci, ci dice schietto e scocciato che «se non ci sono state risposte [alla PEC] significa che non ci interessa», quando allora cerchiamo di capire qualcosa in più ci liquida dicendo «e poi io sarei il segretario generale, non deve parlarne con me, non vi dispiacete, buongiorno!» Cornetta giù; la conversazione è durata in tutto neppure mezzo minuto.

Oggi è stata una puntata piuttosto scialba e mesta. Cogliamo allora l’occasione per ringraziarvi, per il vostro interesse e le vostre condivisioni come lettori attivi. Ringraziamo anche tutti quei funzionari della pubblica amministrazione che cercano di mandare avanti al meglio la carrozza. Un po’ meno ringraziamenti a quelli che scaldano la poltrona e mettono, volenti o nolenti, i bastoni fra le ruote agli altri. Alla prossima puntata!

Qui il link alla quarta puntata: https://www.leccecronaca.it/index.php/2024/05/17/amministrazioni-salentine-sotto-esame-un-test-di-leccecronaca-it-per-misurarne-lefficienza-3/

Category: Costume e società, Politica

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