IL PRANZO DELLA DOMENICA / CASA MICATI

| 2 Giugno 2024 | 1 Comment

di Raffaele Polo  ______ 

A Lizzanello, in un nuovo complesso edilizio, in una casa piena di libri, di sole e di alberi.

L’odore è a dir poco allettante. Del resto lo immaginavo che Edoardo, Edoardo Micati mi avrebbe sorpreso con le sue scelte gastronomiche.

Andare a trovarlo è sempre stato come fare un tuffo negli anni passati, quando eravamo giovani ma pieni di speranza e attivi in tutti i campi. Lui, poi, non si è mai smentito: adesso, ad esempio, è uscito il suo libro ‘De Lecce simu…e ne presciamu’ che è una vera e propria ‘summa’ della leccesità, come solo uno spirito osservatore e ricco di sentimento può fare.

Edoardo ci ha preparato un menù che è come lui.

«Lo sai, avrei indovinato che avresti preparato qualcosa della ‘cucina povera’ leccese…» gli dico.

Lui sorride e si stringe le spalle, Edoardo è di poche parole ma quando inizia è poi un fiume in piena. «Altro che cucina povera, queste pietanze se le sognano, in altri posti… comunque, hai ragione: noi eravamo i ‘poveri’ di un tempo, ma orgogliosi e felici di esserlo. E abbiamo conquistato tutto con le sole forze del lavoro e del sacrificio. Senza rinunciare, però, alle cose più importanti..

Mi siedo, apro il tovagliolo e comincio gli assaggi, senza parere. «Qui c’è la pastina col brodetto di spigola, naturalmente spigola per secondo con contorno di zucchine alla siciliana arrostite e condite con pangrattato, spezie e peperoncino… Ecco, quando si dice ‘cucina povera’ s’intende proprio quello che facevano i nostri avi: i contadini si incontravano con i pescatori e si scambiavano i propri prodotti. Così le verdure si accoppiavano con il pesce e con la pasta… tutto naturale e pronto a solleticare spirito e stomaco…»

«E naturalmente, anche di questo parli nel tuo libro, vero?»

«Noi più anziani abbiamo tante storie, tanti ricordi, tanti pensieri che hanno bisogno di essere liberati, condivisi, conosciuti. Su tutti gli argomenti, c’è come una patina di sensibilità, hai presente quelle bottiglie pregiate di vino o liquore che sono coperte di polvere e ragnatele? Ecco, se le pulisci perdono tutto il loro fascino. Io ho cercato, cerco sempre di conservare quella meravigliosa polvere che è la memoria e la sensibilità che il tempo non cancella…»

«Edoardo, venendo qui, a Lizzanello, pensavo che adesso è meglio abitare in un paese, piuttosto che in città. Tu cosa dici, in proposito?»

«Sono cambiati totalmente i tempi e tutti ci dobbiamo adeguare al corso del progresso. Ammesso che sia veramente progresso. Io sai cosa non riesco a fare? La spesa al supermercato, non c’è niente da fare, il carrello non lo sopporto, e poi mi sembra che i prodotti esposti siano tutti uguali, vuoi mettere la piacevole passeggiata al mercato o la visita ai venditori amici con i quali si può parlare del tempo, di politica, di tutto insomma…»

«Edoardo, a proposito di politica, con chi stai tu?»

Edoardo sorride, mi guarda in silenzio.

«Credimi, ancora non l’ho deciso. Ogni volta ho paura di sbagliare. Ma poi penso che noi leccesi, più che altri italiani, siamo particolari e mi viene sempre in mente quell’adagio che dice: Lecce città d’arte, se ne fotte di chi arriva e di chi parte… Piaciuto il menù che ti ho preparato?»

«Impagabile, grazie Edoardo. Lo sai che, da bambino, andavo con la mamma a comprare nel vostro negozio, era all’avanguardia quel ‘Micati Confezioni’…’

Edoardo sospira e sembra commuoversi. Solo per un attimo, però.

______ 

( 2 ‐ continua )  

Category: Costume e società, Cultura

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Comments (1)

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  1. Elena ha detto:

    FAVOLOSO! Un tuffo nelle tradizioni di casa. Tutto semplice ma… gustoso. Grazie Edoardo. GRAZIE RAFFAELE!

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