DIARIO DEL GIORNO / LUNEDI’ 27 MAGGIO 2024
Buongiorno!
Oggi è lunedì 27 maggio 2024.
Sant’Agostino di Canterbury.
Buon compleanno alla scrittrice Daniela Palmieri, titolare dell’ omonima, storica libreria di Lecce.
Come oggi, trentuno anni fa, nel 1993, ci fu l’ attentato dinamitardo di origine mafiosa in via dei Georgofili, dietro piazza degli Uffizi, a Firenze. Quasi duecento chili di tritolo esplosero da un’ auto bomba parcheggiata quasi all’angolo con Via Lambertesca. Cinque persone rimasero uccise, tra cui una neonata e una bambina di 9 anni, e quarantotto rimasero ferite.
Il bersaglio dell’attentato era la Galleria degli Uffizi e il Corridoio Vasariano che proprio qui si dirama verso il Lungarno, ma questi edifici ebbero danni non gravissimi, con la distruzione di alcune tele, anche se i capolavori più importanti erano protetti da vetri che attutirono l’urto. L’Accademia, che ha sede nella Torre Pulci, già abitata dallo scrittore Luigi Pulci, fu seriamente danneggiata.
I libri dell’accademia invece furono miracolosamente recuperati.
La strage venne inquadrata nell’ambito della feroce risposta di Cosa Nostra all’applicazione dell’articolo 41 bis che prevedeva il carcere duro e l’isolamento per i mafiosi. Analoghi attentati vennero compiuti nella notte tra il 27 e 28 luglio a Roma, alle chiese di San Giovanni in Laterano e San Giorgio al Velabro, e a Milano, in via Palestro.
Proverbio salentino: CI E’ TORTURA ALL’ACQUA TORNA
Se è tortora all’acqua ritorna.
Si dice di persona che se è propensa a fare qualcosa prima o poi ne darà prova.
La storia della lingua salentina è molto complessa ed articolata, carica di influenze linguistiche provenienti dalle popolazioni stabilitesi nel territorio nel corso dei secoli: messaggi, spagnoli, francesi. Di tali popolazioni abbiamo soprattutto testimonianze a livello lessicale e nell’onomastica: molti sono i prestiti dallo spagnolo e dal francese, in particolar modo.
Varie sono le teorie sostenute circa l’origine e lo sviluppo di tale lingua, ma tanti sono anche i disaccordi tra gli studiosi, che ancora non si ha un quadro ben definito della situazione. Di una cosa, però, si è certi: si tratta di un dialetto derivante da un bilinguismo ben radicato tra lingua romanza (latina) e lingua messapico-bizantina.
Precisamente, già nel periodo della Magna Grecia, con l’importanza sempre maggiore dell’agricoltura rispetto all’industria, le zone finora rurali acquistano importanza urbana; di conseguenza, si assiste ad una ristrutturazione dei ceti sociali che comporta una ristrutturazione anche a livello linguistico: il messapico, lingua volgare, parlata solo nelle zone rustiche, entra a far parte della vita urbana, affiancando così il latino (lingua ufficiale) e influenzandolo a livello fonetico, lessicale e morfosintattico. Tale processo di radicamento linguistico prosegue con l’avvento dell’Impero Bizantino, a partire dal sec. VI. Nascono così il salentino romanzo e il salentino messapico-bizantino, frutto di prestiti reciproci dei loro antecedenti (latino e messapico) e dirette derivazioni dell’attuale lingua.
Category: Costume e società