IN DIRETTA QUESTO POMERIGGIO I VIAGGI IN TRENO AL SUD DEL SUD DEI SANTI
di Enrico Giuranno ______
Uno non prende il treno tutti i giorni.
Io mediamente lo prendo (almeno per tratti lunghi) quelle cinque o sei volte l’anno.
Il treno è sempre affascinante. È la mia modalità di viaggio preferita.
Prenoto per tempo, valuto le offerte, scelgo sempre viaggi senza cambi, mi piace viaggiare in cuccetta, comodo.
Ma mentre prenoto ho sempre un triste presentimento, sento, ho quasi la certezza che quel che è scritto sul mio biglietto, non corrisponderà al vero viaggio.
Poi passa il tempo, si prepara la valigia, si fissano gli appuntamenti e finalmente generalmente con qualche minuto di ritardo si parte.
Si salutano gli altri passeggeri, si chiacchiera un po’, oggi sempre più persone passano il tempo al cellulare, poi, generalmente ci si addormenta.
Man mano che il paesaggio si fa familiare, al piacere di sentire l’aria di casa, si sostituisce un disagio crescente, la sensazione che qualcosa potrebbe andare storto.
Si fa giorno, il capotreno porta il caffè: “scendete a Lecce? Siamo in perfetto orario.”
Uno comincia a sperarci sul serio, forse sta volta si arriva davvero nei tempi stabiliti. Allora si chiama a casa, qualcuno è già partito da Casarano per prelevarmi in stazione. Aspettare una coincidenza con un treno sud est è un’avventura ulteriore che potrebbe costare un’intera giornata. Non conosco casaranesi che arrivino a Casarano in treno. C’è sempre un amico o un parente che viene a prenderti.
Questo amico o parente è gia per strada (magari ha preso un permesso dal lavoro) quando il tuo treno si ferma. Dopo quindici minuti capisci che non è una fermata come le altre. Cominci a cercare con lo sguardo nel corridoio, cerchi il capotreno, andrebbe bene anche un addetto delle pulizie. Dopo 50 minuti, generalmente non si vede ancora nessuno.
Se hai avuto la fortuna di fermarti in una stazione puoi avere la speranza che in 2 o 3 ore ti diano la possibilità di uscire dalla carrozza e di arrangiarti o a volte di aspettare (con calma) un autobus sostitutivo.
Se hai la sfiga di rimanere bloccato in piena campagna rischi di rimanere nel limbo per ore e ore, anche 7 o 8, senza informazioni (solo voci di corridoio), senza comunicazioni, spesso senza aria condizionata in estate o senza riscaldamento in inverno. È successo di restare nel nulla nelle campagne a 5 minuti dalla stazione di Lecce.
Uno non prende il treno tutti i giorni.
Io mediamente lo prendo (almeno per tratti lunghi) quelle cinque o sei volte l’anno da 10 o 15 anni.
In questo limitato numero di viaggi, mi sono capitate una serie infinita di guasti e almeno qattro suicidi/omicidi, l’ultimo stamattina ad Acquaviva delle fonti. Per carità, massimo rispetto e comprensione per chi decide l’estremo gesto, mi dispiace e prego per la sua anima, ma mi chiedo, perché farlo in questo modo?
Un’odissea in cui l’unico aspetto positivo è la solidarietà che nasce spontanea fra i passeggeri. Dopo due ore di attesa, sottopassaggio e scale con trolley e passeggini. Mamme e bambini neonati abbandonati sotto il sole. Bus sostitutivi stracolmi.
Poi però, all’arrivo in città (a Lecce…per Casarano ci sono ancora 50 km) appena scesi dal bus, delle signorine cortesi con la casacca di Trenitalia, sfidando le nostre facce inferocite, ci regalano una bustina di carta con dentro acqua e qualche biscotto. Dovevamo essere a Lecce alle 10.00, sono le 13.00, dato l’orario mi aspettavo almeno una pasta al forno.
Category: Costume e società, Cronaca
Il traffico ferroviario è rimasto a lungo bloccato questa mattina da poco prima delle 8 alle 12 circa creando disagi, rallentamenti e cancellazioni di treni intercity e regionali in transito per tutta la Puglia.
Questo a causa del ritrovamento del cadavere di un uomo sui binari all’altezza di Acquaviva delle Fonti, su cui stanno indagando i Carabinieri.