DARIO DEL GIORNO / GIOVEDI’ 16 MAGGIO 2024

| 16 Maggio 2024 | 0 Comments

Buongiorno!

Oggi è martedì 16 maggio 2024.

Sant’ Ubaldo.

A Massafra la nostra amica Marilina Del Prete compie 49 anni: tanti cari auguri di buon compleanno!

Per chi ha il pollice verde: siamo già a metà mese, ricordiamo le pratiche da portare a compimento entro fine maggio.

Controllare gli innesti e ad eliminare i succhioni da alberi da frutto. Curate le nuove piantine innaffiando e rincalzando. Continuate i trapianti in piena terra. Lotta alle erbe infestanti.

Non fate mancare l’acqua alle vostre piantine. Rincalzatele appena necessario. Zappate le patate. Cimate cocomeri e meloni dopo la terza foglia. Seminate i gobbi. Semine e trapianti in terreno aperto: lattughe di ogni tipo, rucola, ravanelli; basilico, prezzemolo, sedano; fagiolini di ogni tipo; cavoli estivi ed autunnali precoci, rape; zucche, zucchine, cetrioli; carote, ravanelli, peperoni, melanzane, pomodori.

Collocate definitivamente all’aperto le vostre piante in vaso concimandole e ridando terra. Eliminate le parti sfiorite da vasi ed arbusti.

1974 – A Milano viene arrestato Luciano Liggio, mafioso siciliano detto la Primula Rossa, per la seconda volta: non uscirà più di prigione.

Luciano Leggio, meglio conosciuto come Luciano Liggio dall’errore di trascrizione di un brigadiere, detto Lucianeddu (Corleone, 6 gennaio 1925 – Nuoro, 15 novembre 1993), è stato un mafioso italiano, tra i più potenti boss di Cosa Nostra e detto anche “La primula rossa di Corleone”[2]. Liggio fu uno dei maggiori imputati al maxiprocesso di Palermo del 1986-1987.

Proverbio salentino: LA SPICA CHINA SE BUCCA QUIDDHA ACANTE STAE TISA
La spiga piena si piega quella vuota sta dritta.
Come la spiga piena di chicchi si piega sotto il peso di questi, così le persone che nella vita producono frutti e raggiungono risultati, sono umili ed  hanno un atteggiamento  disponibile verso il prossimo.

Capita invece di vedere persone che in vita loro non hanno mai prodotto nulla, essere piene di boria, altezzose, stare ritte in piedi piene di sé e guardare tutti dall’alto in basso, proprio come quella spighe che vediamo nei campi, sono quelle più alte delle altre che si notano a distanza, belle ritte, ma che quando le prendi e le stringi in mano ti accorgi che non hanno fruttificato, non hanno reso nulla, erano tutta apparenza e nessuna sostanza.
Con questo proverbio i nostri nonni liquidavano coloro che si tiravano a lucido e con fare altezzoso si atteggiavano nella piazza del paese.

Category: Costume e società

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