UNA STORIA PERSONALE, UTILE PER CHI E’ ALLE PRESE CON LE LISTE DI ATTESA ASL
di Enrico Giuranno ______
Facendo la doccia scopro un nodulo che non ricordavo di avere.
Tocco, ritocco, controllo. È sempre lì.
Mi asciugo, mi rivesto e continuo a pensarci.
Il giorno dopo, stessa scena. Continuo a pensare che potrebbe essere qualcosa di serio.
Chiamo il mio medico di base. Non mi risponde. Allora gli scrivo su WhatsApp. Mi risponde via messaggio dopo poco con tre parole: facciamo una eco.
Mi invia la ricetta e corro a prenotare senza dir niente in famiglia. Non voglio che si allarmino prima di capire di che si tratta realmente.
Prima data utile il 5 dicembre, siamo a fine febbraio. Mancano più di 10 mesi. Prenoto.
Non ce la faccio a rimanere col dubbio fino ad allora. È se fosse qualcosa di brutto? E se si dovesse intervenire prima?
Da qualche tempo faccio parte di una associazione di consumatori, la tessera annuale mi è costata 15 euro. Noctua si chiama, so che si occupano con successo anche di liste d’attesa. Gli scrivo subito una mail, gli invio l’impegnativa e i miei documenti.
Sono rapidissimi. Letizia Lanzi (nella foto), presidente dell’associazione Noctua mi risponde che prendono in carico il mio caso e di non preoccuparmi perché andrà tutto bene. “Cose che si dicono in questi casi” penso, ma lei mi sta vicino. Mi scrive, si interessa a me. Mentre le rispondo, penso che se anche il mio medico di base fosse stato umano anche solo la metà di quanto lo è stata Letizia (che non ho mai incontrato di persona), forse sarei stato più tranquillo dall’inizio.
Passano pochi giorni, arriva marzo e ricevo una chiamata dall’asl: mi informano che la mia visita è stata anticipata al 9 maggio, entro i termini previsti dalla priorità richiesta nella ricetta del mio medico.
Informo Letizia, la ringrazio.
Non sarà il 5 dicembre, ma anche il 9 maggio mi sembra lontanissimo. Non posso fare a meno di pensare che se solo il mio medico avesse richiesto una priorità differente forse…
Letizia continua a starmi vicino e mi incoraggia a parlarne in famiglia. Lo faccio e mi tolgo un peso dal cuore e mi sento più forte.
La sera dell’8 maggio Letizia mi scrive: “è per domani vero? Sei preoccupato?”
Le dico che sono cattolico e non ho paura della morte, ma che certo, ho paura della sofferenza e soprattutto mi dispiacerebbe lasciare i miei cari. Lei mi risponde: “prego per te”.
Ormai è il momento. L’attesa è finita.
Il 9 arrivo per tempo in ospedale. Aspetto un po’. Sono teso ma non lo do a vedere.
Entro nell’ambulatorio e due giovani medici molto simpatici mi fanno l’ecografia. Chiacchierano fra loro, si parla delle ferie. Poi, come se stessero ancora parlando di fatti loro mi dicono: “è una cisti.”
Staccano il macchinario e si alzano dal loro sgabello.
Io mi rimetto in piedi, mi alzo, mi rivesto: “Ma mi devo preoccupare? non per sfiducia, ma siete sicuri che non sia un tumore?”
“Sì, ha caratteristiche per cui è una cisti e non un tumore”.
Esco. Prendo il cellulare, faccio una foto del referto e la invio a Letizia: “Tutto ok. Nulla di grave!”
Mi risponde dopo qualche minuto: “Grande sospiro di sollievo. Sono contentissima”.
Sono stati due mesi lunghissimi, ma sarebbero potuti essere molti molti di più. È una storia a lieto fine, ma poteva non esserlo e quella ecografia poteva essere anche l’inizio di una faticosa avventura. Non posso non pensarci.
Solitamente non amo raccontare i fatti miei, se lo faccio è perché spero possa essere utile a chi si trova nelle mie stesse condizioni. Letizia non è un personaggio di fantasia, e anche l’associazione di consumatori Noctua esiste davvero e riesce davvero a far rispettare la legge e a garantire i servizi delle asl nei tempi stabiliti dalle ricette.
E le Asl trovano davvero il posto in tempo (lo so, soprattutto questo ultimo passaggio sembra un romanzo fantasy, ma posso testimoniare che è la verità).
Chi avesse bisogno di ulteriori chiarimenti per se o per i propri famigliari o amici può consultare il sito di Noctua https://www.noctua-aps.it/index.php/contenuti/articoli/liste-dattesa
o può scrivere direttamente a segnalazioni@noctua-aps.it
Non perdete tempo a pensarci, prima gli scrivete e prima loro risolvono.
Category: Costume e società, Cronaca
Grazie per questa storia, nei momenti difficili è bello sapere di non essere soli
Ben scritto e ben fatto
Io per fare una gastroscopia prima data 10 marzo 2026…da premettere sono un malato oncologico
Si fa tanta pubblicità per la prevenzione …e poi?
e poi PUOI MORIRE!
Nemmeno per il cancro ci sono più priorità ma solo liste di attesa! Uno schifo la sanità!
La sanità pubblica in italia non è stata mai cosi’ scadente.Se invece la vuoi fare a pagamento ,te la fanno subito.
Questa storia non è utile x niente, anzi mette ancor più in evidenza lo stato di decadenza della Sanità! Se prenoto al cup e mi danno appuntamento x dicembre deduco ke prima non c’è posto. Se poi un’ associazione, sia pur con intenzioni meritevoli, mi prenota x maggio significa ke il posto c’era!!!! Occorre abbattere le liste d’attesa non affidarsi alla conoscenza più potente x anticipare! Finché non ne usciamo da questo meccanismo becero e triste i progressi saranno pochi
Luigi De Luca non perdere tempo. Scrivi a Noctua.aps