I VALORI ANTIFASCISTI SONO SEMPRE DEMOCRATICI. L’ANTIFASCISMO NON SEMPRE E’ DEMOCRATICO

| 26 Aprile 2024 | 1 Comment

di Melcore Valerio_______”I valori democratici sono sempre antifascisti. L’antifascismo non sempre è democratico. A un secolo dalla Marcia su Roma fatichiamo a riconoscere che il fascismo fu un fenomeno di massa. Una memoria fasulla produce un presente tormentato. L’ultima campagna elettorale ne è un esempio chiaro”.
Era quanto dichiarava il 21 Ottobre di due 2022 Gianni Oliva, storico con una militanza politica a sinistra, figlio di un partigiano piemontese che ha combattuto in Val Sangone, che “noi italiani dovremmo sforzarci di costruire un’identità civile fondata sui valori democratici, non sull’antifascismo: perché i valori democratici sono sempre antifascisti, mentre l’antifascismo non sempre è democratico”. Stalin è il primo esempio che gli viene in mente per rendere l’idea: “Era senz’altro un anti fascista di provata fede, eppure era violentemente illiberale”.

Oliva a proposito del comunista Stalin si limita a dire violentemente illiberale, altri lo definirebbero il macellaio, il massacratore di popoli, quello che annovera tra i suoi provvedimenti quello della eliminazione  di 7 milioni di contadini, di cui la metà bambini, fatti prima circondare dall’esercito russo e poi lasciati a morire di fame.

Ora perché per dire delle ovvietà, come quella che TANTI ANTIFASCISTI NON ERANO DEMOCRATI c’è bisogno di scomodare uno storico di sinistra, figlio di un partigiano?

Perché se lo dice uno che non ha un pedigree certificato, registrato e tesserato a sinistra, rischia di essere linciato, quanto meno, mediaticamente. 
Perché se è vero che al Governo da un anno c’è la destra,  nei posti di comando ci sono tutti gli uomini che il PD ha piazzato negli ultimi 10 anni.  

Non solo migliaia di associazioni da decenni finanziate da Comuni, Provincie e Regioni rosse, e persino dallo Stato, pronte a scatenare la guerra in piazza, scrivere comunicati per i giornali e a svolgere un controllo serrato sulla rete. La sinistra ha in mano quasi tutti mezzi di comunicazione.

Ma in piazza all’occorrenza scende pure la Cgil e Uil, poi ci sono le associazioni comuniste Arci e l’Anpi…insomma quella gioiosa macchina da guerra di cui parlava il Segretario Nazionale del PDS poi diventato PD Achille Occhetto è sempre ben oleata. Costruita con le decine di miliardi di lire che i comunisti italiani prendevano da un potenza nemica quale era l’Unione Sovietica.

In occasione del caso Scurati, il giornalista comunista Miche Santoro mostro sacro dell’informazione televisiva e oggi candidato alle elezioni europee, ha detto, durante una trasmissione su La7, che la parte della vittima al PD non gli si addice e che non può  parlare di “Tele Meloni” dato che la lottizzazione della Rai da parte dei partiti negli ultimi 50 anni non ha riguardato la destra. La conduttrice ha cercato di sovrapporsi, pensando che la frase fosse scappata di bocca al suo ospite, ma questi prima ha sbottato e poi ha ripetuto che “il 70% del personale RAI fa riferimento al PD”. L’imbarazzo nel salotto televisivo composto da un parterre di sinistra era palpabile e la conduttrice che si è affrettata a cambiare argomento nella speranza di trovare un altro argomento  sul quale Santoro fosse più disponibile.
Quindi, la Rai è in mano al PD, La7 sembra la televisione di partito della Schlein, la Nove la brutta copia di quest’ultima, poi ci sono i giornali degli Agnelli e dell’Alta Finanza, come Repubblica, il Corriere della Sera, Domani e via editoriando che si muovono all’unisono per creare, il mostro, il mito o il martire a seconda della bisogna, sempre e soltanto per favorire la sinistra..
Abbiamo lasciato da parte Mediaset, perché essendo proprietà della famiglia Berlusconi i più ingenui potrebbero pensare che sposi le tesi della destra, e invece no, a parte tre conduttori non riconducibili alla sinistra tutto il resto è ciarpame raccattato in Rai, le trasmissioni trattano temi cari alla sinistra e anche le tesi sposate sono quelle care ai liberal progressisti. 
E’ emblematico il fatto che le due figlie di Enrico Berlinguer, il segretario dell’ex Partito Comunista Italiano, oggi PD, lavorino in Mediaset.

Ora che abbiamo scomodato illustri personaggi della sinistra nostrana e abbiamo tentato di spiegare perché in Italia si è costretti a farlo, ci poniamo una domanda:  ma perché la destra che seppure non ha accesso al potere reale, ha certamente accesso a dei programmi televisivi dove potrebbe spiegare perché definirsi antifascista è sbagliato?


Non sarà forse perché alla fin fine gli fa comodo che la sinistra, incapace di parlare di problemi reali, si rifugi nella retorica dell’antifascismo e questo alla fin fine, come dichiarava Gianni Oliva, faccia guadagnare voti alla destra.  A noi il dubbio è venuto.

Pero, si badi bene che un’opposizione incapace, non fa bene a se stessa, ma non fa bene all’Italia, e paradossalmente neppure al governo, se ci occupa più del colore delle scarpe o delle sciarpe e vedere se si  abbinano bene col soprabito oppure no, o si va da nessuna parte perché il Pd non ha bisogno di cambiare segretario ogni due anni, ma di fare i conti con la propria identità.
Una rielaborazione, se non ideologica quanto meno delle idee non è più rinviabile, perché oggi il PD si regge ancora grazie a quella macchina da guerra di cui sopra, alle strutture su cui può contare, alle banche ed ad una consistente parte ella magistratura, ma se questo governo regge e a quella macchina gli sgonfia le gomme, senza il carburante delle idee non fa molta strada.
Oggi abbiamo l’impressione che l’opposizione invece di occuparsi dei problemi reali dei cittadini, invece di pungolare e controllare l’operato del governo, migliorandone quindi la performance, si rifugia nelle frasi fatte, nei vecchi slogan, nei soliti luoghi comuni fantasticando e gridando al pericolo di fantomatiche schiere di camicie nere che spuntano all’orizzonte.
Poi la non parliamo della spaccatura tra le fila dell’opposizione dovuta alla gara per la premiership tra Conte e la segretaria del PD.
E così mentre la sinistra si masturba mentalmente, Scurati fa il martire, la Meloni gongola pensando alle europee di giugno.

Ma a noi chi ci pensa?


Category: Costume e società

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Comments (1)

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  1. Elide ha detto:

    Sacrosanto.

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