ESPOSIZIONE DI POESIA VISIVA AD ARTPOETRY A LECCE DA VENERDI’ 12

| 5 Aprile 2024 | 0 Comments

di Raffaele Polo  _______

Nella tradizione, sono i medici a scrivere le ricette con calligrafia impossibile, suscitando le proteste dei farmacisti…. Scopriamo che questo ‘difetto’ può essere una forma d’arte: proprio nella Galleria ARTPOETRY, via G. Candido 3, Lecce, venerdì 12 aprile alle ore 19,infatti, viene presentata da Francesco Aprile la mostra Asemic writing: la scrittura acefala, lo scrivere, il flusso, a cura di Salvatore Luperto.

L’esposizione allestita da Anna Panareo e dal curatore è costituita da oltre trenta opere di autori verbo visivi nazionali, pugliesi e salentini. Alcuni appartengono alla storia della Poesia Visiva (M. Bentivoglio, Tomaso Binga, Irma Blank, Enzo Patti), altri invece, della recente generazione, oltre ad essere autori, sono teorici della scrittura asemica e divulgatori, con i loro articoli e interviste, di questa tendenza collegata alla scrittura asemantica.

La scrittura asemica è una calligrafia vuota di significato e priva di suoni perché indecifrabile, ma a differenza della scrittura asemantica (così definita da Gillo Dorfles per indicare una grafia illeggibile) pur essendo priva di senso si predispone ad essere interpretata dall’osservatore, il quale, lasciandosi coinvolgere dall’aspetto estetico, accede ad una personale lettura, libera dal condizionamento del significato espresso dal significante.

Una “calligrafia non convertita in parole” (Bentivoglio) che imita forme scrittografiche usuali (anche di culture ed epoche diverse) tra cui il testo di una lettera, di una nota, di appunti. Scritture di vario ordine come i testi dattiloscritti e i testi digitalizzati al computer oppure manoscritti cancellati, glossati, di carattere e di varia grandezza. Scritture chiare e precise nel segno oppure sfocate o barrate. Grafie ridotte a segni senza suoni, silenziate. A guidare il fruitore nei meandri calligrafici è lo sguardo attratto dall’aspetto estetico della scrittura o dai suoi particolari: un groviglio, un segno che rimanda ad altri segni concatenati o scomposti nella pagina. Testi grafici che emulano immagini, paesaggi, figure o agenti atmosferici (pioggia, vnto) nei modi dei poeti visuali concreti. Sono grafie senza i codici della scrittura, senza significato e senza suono; sono scritture in attesa di essere lette liberamente ca colui che viene interessato dalla trama dei segni grafici elaborati dai movimenti psico-fisici dell’autore.

La mostra sarà visitabile dal 12 aprile al 10 maggio 2024 dal lunedì al venerdì su appuntamento.

Info 329 6249713

Category: Cultura, Eventi

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