DOPO GLI ABBATTIMENTI INDISCRIMINATI DI ALBERI IN CITTA’, PER NON FARCI MANCARE NIENTE, RITORNANO LE POTATURE SELVAGGE

| 20 Marzo 2024 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.  _______

In questi giorni in Via Piemonte, vicino alla stazione, è in corso una solerte attività di potatura di alberi di Leccio, da parte della Lupiae servizi, attività che non è passata inosservata al popolo ambientalista leccese.

“Il Leccio è una quercia, albero che simboleggia la citta di Lecce”. Inizia così la nota di Monica Starace, esponente di Aria, lista civica ecologista che supporta la candidatura a Sindaco di Alberto Siculella.


“La letteratura scientifica su questa, come su tante altre piante, parla chiaro: questi alberi meno si toccano e meglio si sviluppano. Nella nostra città, al contrario, le querce sono soggette a potature cicliche, inesorabilmente drastiche. A marzo, poi, tutte le attività di potatura dovrebbero essere interrotte in virtù della normativa nazionale a tutela dell’avifauna che tutela la riproduzione di uccelli e la preservazione dei nidi” continua Starace.


“Le potature che avvengono con modalità drastiche sono, oltretutto, sconsigliate dal D.M. sui criteri minimi ambientali (CAM) per la gestione del verde pubblico, perché dannose alla pianta. Nella nostra città le cose vanno diversamente. Per via Piemonte, il dirigente del settore ambiente è andato in deroga alle potature ordinarie procedendo a quelle straordinarie dettate da improrogabili problemi di sicurezza dei cittadini ma attenzione, non perché qualche ramo sia ad imminente rischio di crollo, motivo che indurrebbe chiunque a concordare sulla procedura, ma perché le fronde ed i rami oscurano i lampioni creando nel cittadino che ci abita, un diffuso senso di insicurezza. La tutela del patrimonio verde risulta cosi, subordinata ai sentimenti: tutto, ma proprio tutto conta di più di un albero” conclude con una nota di amarezza Monica Starace “per coltivare un presunto senso di sicurezza stiamo distruggendo il patrimonio arboreo della città. Non sarebbe il caso di rivedere l’illuminazione urbana, partendo dall’altezza da cui si sviluppa il punto luce?”

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LA RICERCA nel nostro articolo del 18 marzo scorso

Category: Costume e società, Cronaca, Politica, Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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