SULLA PISTA PORSCHE DI NARDO’ LE POLEMICHE SORPASSANO LE INIZIATIVE  

| 14 Marzo 2024 | 0 Comments

di Graziano De Tuglie ______ 

Circa trenta operatori nel campo della ricezione tutistica di Porto Cesareo sono scesi in campo a favore dell’ampliamento del circuito sperimentale di Porsche.

Gli imprenditori delle strutture ricettive e della ristorazione si dicono soddisfatti del progetto di Nardò Tecnichal Center mirando agli indubbi ulteriori introiti che le loro attività potrebbero incassare con l’aumento dei Team di sperimentazione automobilistica. Sostengono di comprendere “le preoccupazioni di tutti coloro che tengono alla preserva zione del nostro prezioso ambiente naturale.” E reputano il progetto della Porsche “ è un’opportunità di crescita sostenibile e responsabile di Porto Cesareo” e che il piano di ampliamento “ non solo mira a valorizzare il territorio ma anche ad inaugurare una nuova era di prosperità  nel segno del rispetto ambientale”.


Posizione che non desta alcuna sorpresa quando si pensi ai profitti che le strutture ricettive riescono a realizzare nei periodi di bassa stagione quando molti esercizi sarebbero deserti se non ci fossero le presenze dei vari staff tecnici gravitanti sul centro collaudi.

Posizioni legittime degli operatori cesarini che godono interamente delle ricadute della presenza della Pista e delle attività che vi si svolgono, mentre rimane sempre fragoroso il silenzio dell’amministrazione di Nardò e anche della società civile della seconda città, per popolazione, della provincia.

E’ il territorio di Nardò a sopportare, per oltre due terzi, il peso della sottrazione di suolo e degli espropri correlati; ma tace.

Tacciono alcune associazioni ambientaliste fai da te sorte come funghi recentemente ma che dei funghi hanno la struttura facendo acqua da tutte le parti; tace l’evanescente filiale neretina della più grossa organizzazione ambientale italiana che, a livello nazionale, è sempre ondivaga e pronta a supportare conciliazioni con ogni tipo d’imprenditoria.

Tacciono i circoli culturali, tace ogni forma di ragionamento annichilita da una fase di oscurantismo coincidente con le recenti gestioni di quel municipio.

Urlano invece i cittadini di Stoccarda che non sopportano la propaganda ingannevole della Porsche che si basa su una sostenibilità che nei fatti, come nell’Arneo, non è praticata.

Una petizione on-line contro l’ampliamento promossa da Heike Kegler ha ottenuto, al momento la sottoscrizione di 82.000 cittadini italiani e tedeschi in ugual misura, e molti sono turisti che conoscono bene il Salento e Porto Cesareo.

Non si fermano neanche le associazioni che si oppongono all’ampliamento in sede giudiziaria, Maria Teresa Corsi di Verdi Ambiente e Società ha dichiaratoun giorno addietro” Siamo contrari a qualsiasi forma di mediazione con Porsche, non vogliamo che il consumo di suolo aumenti neanche di un solo metro quadrato.Non si devono toccare i terreni delle aziende agricole che sfamano moltissimi animali per le produzioni zootecniche”.

Non convince la promessa di piantumazioni compensative, non convince la promessa di un eliporto per le emergenze sanitarie, non convince il silenzio delle amministrazioni comunali rispetto alla richiesta di Italia Nostra di effettuare controlli per verificare se le opere già esistenti nell’area della pista rispettino le concessioni urbanistiche già rilasciate.
Risibili a tale proposito le indiscrezioni rilasciate da uffici dei municipi  che rilevavano che la richiesta di Italia Nostra non poteva essere soddisfatta perchè non segnalava specifici e ben determinati abusi edilizi, come se fosse facile entrare nell’ area della NTC delimitata da un muraglione che sembra una riproduzione in scala della muraglia cinese con un servizio di guardiania arcigno all’inverosimile quasi dovesse vigilare su Fort Knox. ______ 

LA RICERCA nel nostro articolo del 8 marzo scorso 

Category: Costume e società, Cronaca, Politica

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