SULLA PISTA PORSCHE AI SILENZI ASSORDANTI DI PIPPI MELLONE E DI SILVIA TARANTINO FA CLAMOROSA ECO IL CONSIGLIO COMUNALE DI STOCCARDA
di Graziano De Tuglie _______
Dalla ragguardevole distanza di 1500 km l’amministrazione comunale di Stoccarda trova nel suo seno componenti che si preoccupano dei danni ambientali che l’area introrno alla pista di Nardò, di proprietà di una consociata della Porsche, potrebbe avere.
Ben sette consiglieri della Municipalità di Stoccarda hanno chiesto la sollecita audizione dei vertici della grande azienda automobilistica tedesca che proprio in Stoccarda ha la sua sede centrale.
L’azione della municipalità della grande metropoli tedesca (nella foto) denota un attento interesse alle ricadute che il mega piano di ampliamento del centro di collaudo potrebbe avere sul territorio dell’Arneo.
L’iniziativa fa risaltare l’assoluta inerzia delle amministrazioni comunali di Nardò e Porto Cesareo rispetto alle istanze sollevate dai cittadini e dalle associazioni che insistono sul territorio interessato fin dallo scorso agosto.
Infatti, oltre all’approvazione acritica (di concerto con la Regione Puglia) di quanto proposto dall’azienda tedesca, nessun dibattito ha visto protagonisti i consigli comunali di Nardò e Porto Cesareo nonostante le critiche sollevate da alcuni gruppi di opposizione, neanche tutti specie a Nardò dove solo i consiglieri di Fratelli d’Italia hanno sollevato ripetute obiezioni allampliamento.
L’attacco indiscriminato al territorio circostante all’ultra cinquantennale impianto automobilistico è vissuto con assoluto disinteresse dalle Giunte comunali, neritina e cesarina, che non hanno neanche il coraggio di difendere le proprie scelte spiegando i motivi del via libera dato ai progetti della Porsche.
Se ne è avuta ampia prova dalla precipitosa fuga dalle domande degli inviati della trasmissione Rai “Report” dove i vertici dei due comuni non hanno saputo o voluto difendere i provvedimenti adottati esponendosi anche al dileggio di Michele Emiliano che li ha accusati di confusione e di fuga dalle proprie responsabilità rivendicando, invece, a lui stesso la coerenza con i provvedimenti adottatti congiuntamente dai tre enti.
Eppure, oltre alla Regione, anche i due comuni hanno votato per le varianti agli strumenti urbanistici necessarie per aprire la strada al piano di sviluppo da 450 milioni di euro che prevede, tra l’altro, nove ulteriori piste di collaudo da affiancare alle attuali venti, stazione di servizio, parcheggi, mensa, spazi di lavoro per i team impegnati nei test. Nonchè l’eliporto contrabbandato come servizio per l’intera popolazione interessata ma in realtà astuto grimaldello per ottenere la dichiarazione di “pubblico interesse” dell’intero progetto e godere dell’iter facilitato connesso a tale riconoscimento.
In conclusione si rileva l’inflessibile comportamento di esponenti politici e amministrativi tedeschi che mettono in seria discussion le ripetute rivendicazioni di sostenibilità della produzione Porsche che invece, nel Salento, si muove in un’ottica coloniale di depredazione del territorio.
Nell’assoluto, ma non sorprendente, fragoroso silenzio degli enti locali che il territorio dovrebbero governare e difendere senza lasciare mani libere ai predoni di turno. _______
L’APPROFONDIMENTO nel comunicato di questa sera del Comitato Custodi del Bosco d’Arneo
Allarme da Stoccarda per il bosco pugliese: il piano di ampliamento della pista Porsche di Nardò diventa caso politico internazionale. Il Consiglio comunale di Stoccarda, città tedesca sede di Porsche, presenta una mozione per evidenziare come l’abbattimento di 200 ettari del bosco d’Arneo, ultimo residuo di una foresta secola re in un’area naturalistica e paesaggistica ecologicamente significativa, contraddic a gli obiettivi di sostenibilità dell’azienda.
Il 5 marzo il gruppo politico Sos Linke Puls Fraction di Zuffenhausen apre la discussione sulle conseguenze del piano di ampliamento d el Nardò Technical Center (NTC), articolazione di Porsche. In particolare, i consiglieri comunali dell’Alleanza di Sinistra intendono convocare in aula il management di Porsche per chiarire se siano state valutate alternative per lo sviluppo del piano senza intaccare il bosco e con quali argomentazioni tali alternative siano state respinte.
Inoltre, le misure compensative prevedono opere di rimboschimento su circa 500 ettari, ma a Porsche si chiede di specificare con quali risorse verrebbe realizzato l’intervento di rinaturalizzazione promesso .
Emerge anche agli occhi della politica tedesca l’allarmante contraddizione : per fare spazio a nuove piste di prova per auto elettriche, le “auto del futuro”, Porsche viene meno agli obiettivi di tutela della natura e del paesaggio, le promesse di sostenibilità diventano solo vuote frasi fatte.
I consiglieri tedeschi fanno notare che il gruppo Porsche ha istituito un sistema di gestione della conformità ambientale (ECMS) e ha un consiglio interno per la sostenibilità dal 2016. Nel rapporto sulla sostenibilità del 2022 del Gruppo Volkswagen (di cui fa parte Porsche) si legge: “ La sostenibilità significa mantenere a lungo termine sistemi ecologici, sociali ed economici sostenibili a livello globale, regionale e locale ”.
Eppure, il profitto vince sull’ambiente e le compensazioni restano specchietti green per le allodole mentre si distrugge l’ultimo lembo di un bosco centenario con nuove colate di cemento e asfalto. Sempre a Stoccarda, l’associazione Arge Nord Ost intende effettuare un sit in martedì 5 marzo insieme ad altre associazioni e realtà locali, durante il quale daranno lettura di un comunicato per evidenziare le criticità condivise dal Consiglio comunale.
La voce delle associazioni e dei cittadini che difendono il bosco d’Arneo è arrivata nella terra madre di Porsche anche attraverso i media: ne hanno parlato ARD Tv Mediathek , principale gruppo radiotelevisivo pubblico in Germania, e i quotidiani Stuttgarter Zeitung e Süddeutsche Zeitung Magazin .
Il bosco d’Arneo rientra nel Sito di Interesse Comunitario (SIC) Palude del ConteDune di Punta Prosciutto, nella riserva naturale Palude del Conte e Duna costiera , con specie protette e habitat prioritari della rete Natura 2000 , tutelati anche dalla Direttiva Habitat dell’ Unione europea per la salvaguardia della biodiversità.
In nome di questa salvaguardia, il Comitato Custodi del Bosco d’Arneo unitamente al Gruppo di Intervento Giuridico e Italia Nostra ha depositato il 22 gennaio un ricorso al TAR Puglia e ne hanno presentato i contenuti in una conferenza stampa il 6 febbraio a Lecce. Inoltre , dalla sua costituzione, nel novembre 2023, il Comitato Custodi del Bosco d’Arneo organizza regolarmente assemblee e incontri informativi sul territorio, ha avviato una raccolta fondi e lanciato una petizione , raccogliendo oltre 40 mila firme in 3 mesi. _______
LA RICERCA nel rostro ultimo articolo del 23 febbraio scorso