MAMMA RAI
di Elena Vada ______ Impossibile non seguire il Rischiatutto andato in onda ieri sera, sabato 2 marzo, su canale UNO, per la commemorazione dei settanta anni di “mamma RAI”.
Padrone di casa, ideatore e presentatore del programma, è stato il conduttore toscano Carlo Conti.
Il gioco è rimasto uguale a quello dell’ epoca: tabellone delle domande, cabine con i concorrenti, medesima coreografia. Manca, ahimè, Mike Bongiorno (e pure Sabina Ciuffini).
Gli ospiti, che si sono sfidati ieri sera, erano suddivisi in tre squadre:
– Piero Chiambretti e Nino Frassica (vincitori della puntata del 3/1/24).
– Christian De Sica e Alessia Marcuzzi
– Carlo Verdone e Claudia Gerini
Le materie riguardavano: varietà, sceneggiati, comicità.
I programmi di canzoni dell’epoca: Canzonissima, Fantastico, Sanremo.
Poi ci sono stati: Carosello, Indietro tutta, eccetera, eccetera … Insomma, materiale per tutte le “lacrime”.
Mi avessero detto che stavo per morire, ci avrei creduto… Infatti, in quelle tre ore di trasmissione RAI, ho visto-rivisto passare davanti agli occhi, tutta la mia vita migliore: infanzia, pubertà, adolescenza… quindi: speranze, entusiasmi, e sogni.
Non voglio fare particolari considerazioni: la RAI è stata, è, una grande azienda d’informazione, spettacoli ed intrattenimento in generale.
All’epoca, (anni ’60) fu veicolo di notizie e cultura a tutto tondo, per una Italia che si affacciava su un inaspettato e veloce progresso e correva, fiduciosa, verso il futuro proposto, soprattutto, dai modelli televisivi: benessere, bellezza, comodità…. ricchezza e successo.
Ricordiamo la celeberrima frase che riecheggiava nei cortili condominiali, rimbalzando di balcone in balcone, di finestra in finestra, da massaia a massaia, qualsiasi fosse la notizia:
“L’ha detto la tivù”.
Ovvero: si è squarciato il cielo ed ha parlato l’Onnipotente in persona.
VANGELO!
Per i nati intorno agli anni sessanta, la televisione, è stata importantissima. Tutti portiamo nel cuore: Calimero, Jo-Condor, Susanna-tutta-panna, Carmensita, Gringoo… personaggi di Carosello, dopo il quale, si “filava” a letto. E poi: Febo Conti con “Chissà chi lo sa”, lo Zecchino D’oro, Pippi Calzelunghe e Zorro di cui mi ero innamorata a dieci anni.
Come non ricordare, più avanti, gli sceneggiati, tratti da grandissimi autori della letteratura: Bronte, Fogazzaro, Maupassant, Dickens, Dostoevskij, Turgheniev, Stevens, Cronin, eccetera.
Oggi è il tempo delle fiction. Non proprio la stessa cosa!
Questa del Rischiatutto, è stata una bella idea, che ha dato vita ad una divertente serata, ben riuscita in tutti i sensi. Sono emersi, tramite le domande, tanti momenti interessanti, allegri, spassosi o impegnati, di settant’anni d’Italia.
Apprezzabile da chiunque, la panoramica data su grandi artisti, attori, cantanti, conduttori, registi e sui fantastici spettacoli realizzati dalla Rai, e, credo, irripetibili.
Ci pare, infatti, che “quella” qualità distinta, elegante e di classe, non esista più. Tutto è cambiato, impoverito, involgarito.
Ma, forse, i ricordi del passato, inquanto tali, sono ingigantiti dalla fantasia. Diventano insostituibili, irraggiungibili… preziosi ed unici. Ognuno di noi ne conserva un pezzo nel cuore, a corollario di una certa parte di vita felice o meno…
Ogni film ha una sua “colonna sonora”.
Teniamo cari questi “reperti Rai” della nostra prima televisione italiana, come pura lana, cachemire e seta dello spettacolo.
Sono patrimonio della cultura italiana, del Dopoguerra.
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