”Veleni in Vaticano”, MA PROPRIO NEL SENSO DI STRUMENTI USATI PER UCCIDERE

| 23 Febbraio 2024 | 0 Comments

di Raffaele Polo  _______

Confessiamo di essere rimasti un po’ delusi dal fatto che, in questo testo, non si parli della morte di Giovanni Paolo I, che per noi e per l’opinione pubblica, è stato soppresso in gran segreto…

Ma, probabilmente, è giusto che trascorrano ancora molti anni, prima che la verità (la Verità, cos’è la Verità? Chiedeva Pilato …) venga a galla. Ci siamo poi immersi nell’ affascinante salto nel tempo, guidati dallo sguardo attento e documentato di Piero Grima (nella foto), leccese di adozione, per fare luce sulla morte di quattro importanti religiosi avvenuta in Vaticano nel ‘500.

Ed è proprio il misterioso mondo della curia romana cinquecentesca, in cui insidie e tristi macchinazioni erano di casa, che costituisce l’ambientazione in cui si svolge  ”Veleni in Vaticano” (Besa,  204 pagine, 16 euro). Gli eventi che vengono narrati in questo romanzo riguardano la morte di quattro importanti figure religiose: il potente cardinale Bernardo Dovizi da Bibbiena, il papa Leone X, il suo successore Adriano VI e, infine, Clemente VII. Come dichiarato dai medici che seguirono il decorso clinico della malattia nei quattro illustri infermi e che in tutti i casi operarono una dissezione anatomica con acuta osservazione degli organi addominali, è molto verosimile che, nella maggior parte dei casi, quelle misteriose morti furono causate da veleno, probabilmente da arsenico.
Con il suo solito tocco lieve e lo sguardo indagatore, Piero Grima si cala ancora una volta nei meandri della storia e, sulla base di una solida documentazione, va alla ricerca degli avvelenatori e dei moventi che determinarono gli eventi funesti.

Adesso, magari, aspettiamo qualcosa di altrettanto interessante e documentato sulla scomparsa di Papa Luciani, sulla quale permangono innumerevoli quesiti mai risolti…

Category: Cultura, Libri

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