SULLA “Catumerèa” I VERSI DI LEO LUCERI ALLA RISCOPERTA DELLE NOSTRE RADICI
di Raffaele Polo ______
Avrebbe entusiasmato certamente Antonio L. Verri da Caprarica, questo ‘Catumerea’ una sorta di poema multilingue che ricorda, per alcuni aspetti, ‘Il gioco del mondo’ di Julio Cortàzar.
Il testo, con la presenza dell’autore che dialoga con l’editore Luciano Pagano, viene presentato giovedì 15 febbraio 2024 alle ore 18 a Martano, presso «Salento Prestige» (in via Cristoforo Colombo 53) nell’ambito ldela rassegna itinerante “La parola attuale”, in collaborazione tra Gruppo B&B Salento e Musicaos Editore .
Protagonista il volume di versi dal titolo «Catumerèa. Versi multilingui a sud del sud» di Leo Luceri (nella foto), edito da Musicaos Editore (130 pagine , 13 euro).
“La Catumerèa”, a Martano, è una strada lunga e stretta che un tempo collegava il centro del paese con la via Traiana Calabra e sulla quale si aprivano molte corti, alcune delle quali sono riuscite a sopravvivere ai disastri architettonici commessi negli anni sessanta e settanta del secolo scorso.
Quella via, con i suoi vicoletti laterali, era un mondo. Ogni corte era un mondo. Prevalentemente di lingua grika. Leo Luceri ha scelto questa strada come titolo e luogo simbolico, crocevia di una raccolta che come recita il sottotitolo, “versi multilingui a sud del sud”, raccoglie versi scritti in italiano, greco, spagnolo, griko, senza nessun intento localistico o folclorico. Tra reminiscenze letterarie e autobiografia si situano queste poesie, delle quali ognuna raccoglie la testimonianza di un luogo, di un ricordo, di un “passaggio” dell’autore sulle tematiche del viaggio, del confinamento, dell’esilio, in un certo senso del significato di essere altrove.
A questo suggestivo mondo che affonda le sue radici in un passato prossimo che si fa sempre più labile, contribuisce l’ occasione per apprezzare le opere del pittore Leonardo Viola, che ha stretto da diversi anni un legame artistico col Salento, ora in mostra permanente presso «Salento Prestige». Le sue atmosfere rarefatte sono come una sorta di ‘continuum’ fra terre e ambienti diversi, rendendo perfettamente l’idea di una forma d’arte libera e ricca di interiorità, proprio come gli scritti di Luceri.