LA GOMORRA SALENTINA, STATTE COME SECONDIGLIANO: VENTINOVE ARRESTI, SEQUESTRI, PERQUISIZIONI

| 15 Gennaio 2024 | 0 Comments

(e.l.) ______ Questa mattina la Guardia di Finanza di Taranto ha dato eseguito un’ordinanza, emessa dal gip del Tribunale di Lecce su richiesta della Direzione Distrettaler Antimafia, di custodia cautelare nei confronti di ventinove persone di cui ventisei finite in carcere e tre ai domiciliari, e del sequestro preventivo di beni del valore complessivo di circa 6.4000.000 euro.

Le accuse a vario titolo sono di associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori, estorsione e detenzione illegale di armi.

Le indagini hanno consentito di svelare la presenza e l’operatività nei Comuni tarantini di Statte e di Crispiano di un presunto gruppo criminale.

In particolare, a Statte, ridotta, secondo gli inquirenti, come la Secondigliano dei Savastano raccontata da Gomorra, infiltrazioni nell amministrazione comunale comprese.

Tra gli arrestati, il sindaco Francesco Andreoli, gli assessori Ivan Orlando e Marianna Simeone, e il dirigente Lucio Rocco Scalera.

Nello specifico, è stato rilevato come gli indagati, tra il 2020 e il 2021, avrebbero fatto parte di un’organizzazione di tipo mafioso, dotata di armi, e si sarebbero resi responsabili di numerose condotte illecite concernenti lo scambio elettorale politico-mafioso, la cessione di partite di stupefacenti, la detenzione di armi e l’intestazione fittizia di beni a “prestanome”, nonché l’esecuzione di efferate attività estorsive, di spedizioni punitive e di attentati incendiari.

Il “controllo del territorio” sarebbe stato esercitato da alcuni degli indagati anche attraverso il presunto condizionamento delle elezioni amministrative tenutesi a Statte nell’ottobre del 2021.

In questo contesto sarebbe difatti emerso che uno degli indagati, attraverso propri fiduciari, si sarebbe concretamente adoperato per la raccolta di voti in favore di alcuni candidati, oggi amministratori di vertice del Comune, ottenendo in cambio somme di denaro, buoni pasto e schede carburanti, nonché l’impegno a favorire la concessione di autorizzazioni e di commesse pubbliche a imprese compiacenti.

Avrebbe contribuito all’illecita raccolta di voti anche un dirigente amministrativo di una società di servizi tarantina. A questo proposito sarebbe difatti emerso che, per il tramite di fiduciari, egli avrebbe interessato un componente della presunta associazione mafiosa perchè reperisse preferenze elettorali, promettendogli in cambio l’assunzione nell’azienda di servizi e l’affidamento di commesse.

Ancora, per eludere l’applicazione di misure di prevenzione patrimoniali alcuni indagati avrebbero intestato fittiziamente a “prestanome” imprese, beni mobili e immobili ubicati a Taranto e a Statte.

A riscontro delle evidenze acquisite attraverso le indagini tecniche, nel novembre e dicembre 2021 la Guardia di Finanza ha sequestrato a carico di alcuni indagati ingenti quantità di sostanze stupefacenti, del tipo hashish e cocaina, somme in contanti per oltre 50.000 euro e diversi orologi Rolex di notevole valore economico.

In applicazione del provvedimento cautelare sono stati inoltre sottoposti a sequestro anche beni di ingiustificata provenienza riconducibili ad alcuni indagati del valore complessivo di circa 6.4000.000 euro, tra cui appartamenti, locali commerciali e box, nonché quote societarie e compendi aziendali di imprese, con sedi a Taranto e in provincia, attive nei settori economici della ristorazione e del commercio di automobili e di frutta e verdura.

Contestualmente sono state eseguite perquisizioni locali e personali nei confronti di altre trenta persone.

Category: Cronaca

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