LA PRIMA NOTTE DI QUIESCENZA
di Raffaele Polo ______
È una sorta di ‘addio’ letterario quello che Antonio Nahi (nella foto) ci offre con questo suo recentissimo ”Quiescenza” (Editrice Salentina, pagine 142, 15 euro), in un misto di tristezza e nostalgia, che si sublimano proprio nella ultima composizione, dall’esplicativa specifica di ‘…e si dica sul mio epitaffio VEDANO OCCHI SEPOLTI/ QUELLO CHE DA VIVI/ NON VIDERO MOLTI.’
La poetica di Nahi, del resto, è sempre stata coerente: a cavallo tra i ricordi e la realtà difficile dell’essere uomo e interprete scettico del mondo contemporaneo, scioglie i versi che si accumulano con naturalezza, rispecchiando tutta la sensibilità del Poeta che guarda con occhi limpidi ciò che gli sta attorno, con il ricordo sempre proteso alla ingenua ma rassicurante esistenza della gente più semplice, rimasta a custodire le memorie delle proprie radici, mentre attorno aleggia il profumo della legna bruciata e del pane fatto in casa…
Con il meticoloso e preciso procedere dell’intellettuale, Nahi raccoglie in sezioni le sue composizioni, arricchendole con indicazioni colte e metafisiche come ‘Fomit lunari e Aforismi’ oppure ‘Transuenze nugali’, che sono uno scusabile vezzo che vuole rafforzare il suo spirito sensibile e rendere l’idea di una semplicità colta, destinata a chi si approccia ai versi con spirito illuminato ma desideroso di gustare la ‘poesia’ contemporanea nella sua migliore accezione.
Nahi, insomma, ci presenta tutta la sua vita, tutte le sue idee, i moti del suo animo. E lo fa scandendo anche il periodo delle composizioni, che va dal 2011 al 2023, a significare la raggiunta, piena maturità di espressione e sentimento.
Il libro viene presentato il 20 dicembre a Torre Saracena, presso il Ristorante Vesuvio 3, a partire dalle ore 19. Relatore sarà Luca De Giorgi, le note critiche affidate a Carlo Stasi e Carlo Alberto Augeri, le letture a cura di Carla Guido, le musiche del gruppo Anemos (pianoforte Luca De Giorgi e flauto Daniela Bray) e la diretta sarà curata da Eddy Ferriero: una ghiotta occasione per gustare i versi di Antonio e le sfizierie del famoso locale salentino, nel brindisi finale.