MODA / MODE – GLI ANZIANI DELLE PANCHINE, AMICI DI leccecronaca.it
di Elena Vada ______
Anziani.
Sono passati gli anni. Tanti.
Ora che c’è meno tempo per il futuro, ce n’è di più per il presente, quello “quotidiano” che è difficile da riempire o affrontare a questa età e di questi tempi.
Personalmente, ho piccole passioni che nutro da anni: cucina, ricamo, lettura, teatro, carte, volontariato. Ma non bastano, e, guardandomi intorno, noto coetanei che cercano di “campare le giornate”, soprattutto nei pomeriggi che, per fortuna, si stanno accorciando. Ormai, arrivano presto il buio e il freddo della serata che sarà riempita solo, dalla solita minestrina e l’ennesimo telegiornale, pieno di cattive notizie.
Spesso, in questi pomeriggi/sere, vado a discorrere con signore e signori, che si radunano sulle panchine dei giardinetti, panche del supermercato o al famoso Bar dello Sport. Gran svago eh!
Il nostro è un bel gruppetto, dove leccecronaca.it, il direttore Dott.Puppo, Raffaele Polo e, Il Diario del Giorno, sono ben noti. Quasi famosi.
Non stranitevi, non stupitevi!
La maggior parte delle persone presenti, a questi piccoli raduni, è pugliese, comunità molto nutrita nella mia zona, chiamata Millefonti.
Ci sono rappresentanti di tutte le province della vostra bella regione, ed io riconosco l’origine dei presenti, da come pronunciano le “e” ma, soprattutto, le “o”.
Molti di questi amici, non sanno arrivare al sito del su citato giornale on-line, tramite il loro telefono.
A molti, pare ancora una stregoneria.
Io, Elena, sono quella che ci scrive. Quella che sa tante cose. Che, insieme al direttore, dott.Puppo e Raffaele Polo, spiega l’attualità politica, di cronaca… sportiva, di mode, eccetera, eccetera.
Vi garantisco: siete molto apprezzati.
“Perché non scrivi più Elena? Ci manchi!”
“Sono triste…” rispondo
“Triste? Proprio Tu, sempre allegra e divertente?!?”
“Succede…”
In questo periodo vedo cose che non notavo prima.
Osservo situazioni che mi erano estranee o sconosciute.
Ho sensazioni nuove, diverse, spesso sgradevoli.
Da qualche tempo mi fermo a salutare gli spacciatori posti sull’angolo del crocevia nei pressi della metro: “Ehi ragazzi, tutto ok? Avete freddo? Avete mangiato?”
Mi guardano preoccupati, diffidenti, guardinghi.
Increduli del mio interesse senza scopo
“… solo da mamma” dico loro.
Arrivano da diverse parti dall’Africa.
Parlano francese, inglese, portoghese… o non parlano affatto.
Il più giovane ha diciotto anni e gli altri più o meno.
Sono lontani dal loro paese e dalla loro famiglia.
Non dovrebbero spacciare e chissà che altro…
Non dovrebbero essere qui in Italia, a delinquere.
Non dovrebbero essere né sbarcati….
né… partiti.
Ma ormai ci sono.
Allora penso ai miei nipoti della stessa età, al caldo nelle loro camerette, magari davanti al PC con un videogioco, mentre sgranocchiano una merendina, e si fanno una sigaretta… solo sigaretta? Mah?!
La settimana scorsa mi sono intrattenuta, per diversi pomeriggi, con un Israeliano, che ha perso undici familiari… morti sotto le bombe…
Impossibile non notarlo. È un bellissimo ragazzo dai tratti somatici orientali, studente al Politecnico di Torino: ingegneria.
Mi ha presentato sua sorella ed il cugino, già laureati ed impiegati in posti prestigiosi, di aziende importanti.
Ultimamente l’ho visto seduto davanti ad una tazza di caffè, fissava il proprio cellulare, con gli occhi pieni di lacrime. Ci siamo messi a parlare di… guerra.
Smaniava. Cercava di farmi capire il suo punto di vista, in modo concitato. Finalmente riusciva a discuterne con qualcuno: “… parli bene inglese, sei una teacher? (insegnante).” No.
Ho proposto un’intervista da inviare a Leccecronaca.
Avrei raccontato solo il suo dolore.
No alle idee politiche o religiose, per quanto possibile…
“Impossibile…” aveva detto.
Da quel giorno è sparito.
Nella mia mente è rimasta l’immagine di quel ragazzo color cannella “… con lo sguardo orientale” e gli occhi pieni di lacrime. Figlio, nipote, cugino di qualcuno, forse morto e, in questo momento, irraggiungibile.
Riprendo il mio “sorriso abituale” perché serve. Aiuta.
Ritorno a parlare di ricette di cucina e di sport…
Il Toro o il Lecce?
Che è … ci passa di nuovo il buon umore?!
Vi mando una foto scattata a settembre, sulle famose panche del rione. Siamo proprio noi, volutamente di spalle. Manco solo io.
Category: Costume e società
un caro saluto a tutti voi e grazie, un abbraccio a Elena Vada solo geograficamente lontana