IL CONVEGNO DI GALATONE, IL PUNTO DI RIPARTENZA PER RIPENSARE LA XYLELLA
(g.p.) ______ Siamo in teatro, e un‘attrice e regista teatrale quale Maria Antionietta Vacca, chiamata dagli organizzatori, in qualità di presidente della società editrice di leccecroaca.it, a condurre la serata, è perfettamente a suo agio. Trasforma un convegno tendenzialmente monotono e prolisso come possono essere monotoni se non noiosi tutti i convegni, specie quelli scientifici, in un talk show avvincente, un talk show di quelli buoni insomma, quelli che non ci sono più, alla Maurizio Costanzo buonanima, tanto per capirci.
Si comincia in ritardo, per aspettare l‘arrivo dell‘assessore regionale (della quale diremo alla fine), ma quando si comincia, senza che l‘ assessore sia arrivata, il tempo vola, inseguito dalla partecipata attenzione dei presenti che riempiono la grande sala. Più di due ore, e alla fine c‘era ancora la coda degli interventi del pubblico, di chi voleva confrontarsi con i relatori.
Siamo a Galatone, per questa lodevole iniziativa del presidente del consiglio comunale Maurizio Pinca, il quale, compunto ed elegante, salta dappertutto, sempre affabile da un posto all‘ altro, da questo a quello. Sul palco sale poi per i doverosi saluti istituzionali il sindaco Flavio Filoni, in versione casual, informale, che si percepisce svolga il suo compito in maniera non formale, bensì autentica.
A proposito, volevo informare il signor sindaco, nel caso egli non lo sappia e voglia lamentarsene con i produttori, che l‘ assistente vocale della Mercedes, che si chiama anch‘ella Mercedes, come l‘ automobile su cui, gentilmente ospitato, ho fatto il tragitto andata e ritorno da Lecce, si ostina a pronunciare il nome del paese Galatòne, e non c‘è stato modo di farle cambiare idea…
La prima notizia vera e propria emersa da questa serata, la dà Crocifisso Aloisi, a nome delle quarantuno, al momento, ma il numero è destinato a crescere ancora, associazioni che l‘hanno firmato: il documento di sintesi, di proposta, in spirito costruttivo, di partecipazione, di condivisione e di concordia, sull‘intera questione Xylella che sarà diffuso quanto prima a poliitici, scienziati, studiosi, enti istituzioali edi ricerca, regionali, nazionali e interazionali. Ben fatto.
La seconda, la dà il professor Marco Scortichini, attestando che le piante che si sono rigenerate contengono un alto numero di batteri, ma questo non ha impedito loro di rivegetare e di tornare a produrre. Con la Xylella dunque si può convivere, si deve convivere. E poi, confermando e spiegando scientificamente che tanti ullivi si sono ripresi, sia quelli sottoposti a specifici protocolli di cura, sia quelli in che ci sono riusciti in maniera del tutto spontanea.
Mi scuso con i tanti qualificati e prestigiosi intervenuti suii quali ometto di riferire, ma qui io devo fare un agile pezzo giornalistico, non un prolisso trattato accademico, il tempo di citare solo per la profondità e il valore dei suoi studi gli interventi densi di dati e di significati della professoressa Margherita Ciervo, e mi avvio rapidamente alle conclusioni. Non per il passato, ma per il futuro.
A mio modo di intendere, le conclusioni della serata in estrema sintesi sono le seguenti richieste venute dai relatori e dagli organizzatori del convegno: una mappatura completa dei campi dove gli ulivi si sono ripresi; concessione di contributi economici della Regione ai loro proprietari; una moratoria immediata ad abbattimenti di ulivi e ad irrorazioni di veleni chimici nei campi.
E l‘assessore? Ah già, l‘assessore… Anna Grazia Maraschio, assessore all‘Ambiente della Regione Puglia e che quindi rappresentava comunque il presidente Michele Emiliano e l‘intero esecutivo regionale, è arrivata con un‘ora di ritardo, è stata cinque minuti, ha parlato per tre minuti, senza dire nulla di rilevante, e se ne è andata via un‘ ora prima.
Una mancanza di sensibilità e di acume politico, che sconfinano nella supponenza e nella maleducazione.
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