PATTI CHIARI PER LA CITTA’
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il consigliere comunale Pierpaolo Patti si presenta alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato a sindaco, che si terranno il prossimo 26 novembre. Questa mattina ha tenuto una conferenza stampa, di cui qui di seguito pubblichiamo la sintesi inviataci ______
Lecce città metropolitana oggi rappresenta un’opportunità che dobbiamo cogliere, ovvero 150 milioni di euro che lo Stato trasferirebbe in quindici anni. Ma non solo.
La normativa vigente sostiene i comuni che decidono di fondersi, di unirsi, di condividere la gestione, di vivere insieme. L’unione si può fare tra comuni limitrofi che, proprio in virtù della loro prossimità, possono avere interesse nel fare una scelta così importante.
Oggi, a fronte del rischio concreto che alcuni paesi del nostro Salento spariscano, a causa della decrescita demografica, dello spopolamento delle zone rurali, possiamo invertire la tendenza, mettendo a sistema le risorse e i servizi – troppo spesso disaggregati e senza continuità nel raggio di pochi chilometri – e rendere più efficace ed efficiente il tessuto sociale e produttivo della città e del circondario.
La condivisione di servizi primari è certamente una necessità ma la fusione dei comuni rappresenta una vera e propria opportunità anche economica non solo per gli enti ma anche per le imprese e i cittadini.
Come anticipato, infatti, lo Stato sostiene i comuni che intendono fondersi, trasferendo loro 150 milioni di euro in quindici anni (pensate che i debiti del Comune di Lecce si stimano intorno agli ottanta milioni, che finiremo di ripianare nel 2044). E ciò senza obbligo di rendicontazione. Già questo potrebbe essere ritenuto sufficiente al fine di poter finalmente liberare gli enti dalla morsa del ripianamento, dai vincoli di bilancio e dalla carenza di risorse finanziarie ed umane.
Ciò consentirebbe, pertanto, di offrire servizi adeguati ai cittadini, un welfare più confacente alle vulnerabilità di una comunità che sta invecchiando vistosamente e che fa da sfondo, purtroppo, alle nuove povertà emergenti.
Ma vi è di più.
La fusione dei comuni nelle modalità descritte rappresenta anche una grande occasione per le imprese del territorio, in quanto si può ottenere che i privati residenti e che operano in un comune nato da una fusione accedono direttamente in posizione di primato nei progetti comunitari, regionali e ministeriali, a cui vorranno partecipare. Ciò rappresenta, quindi, una ulteriore ma importantissima opportunità per chi ha scelto di fare impresa qui.
Questa posizione di primato, inoltre, può essere riconosciuta anche al nuovo ente costituito che accederebbe al finanziamento scelto e richiesto, per il solo fatto di essere un ente di nuova costituzione.
Per fare quanto abbiamo detto c’è una procedura legislativa chiara, che può anche superare l’inerzia degli amministratori, con iniziativa popolare. È necessario uno studio di fattibilità, delle delibere a specchio dei consigli comunali che intendono fondersi.
L’obiettivo non deve essere solo quello, previsto dalla norma, di superare quota 100.000,00 abitanti, altrimenti si rischia di fare una semplice operazione matematica di addizione, ma di coinvolgere le comunità – che di fatto vivono lo stesso territorio.
L’obiettivo di stare insieme, infine, ormai è divenuta una necessità in ogni settore della Pubblica Amministrazione. Lo vediamo con l’Ambito Sociale, con quello sanitario, con i trasporti, con la gestione dei rifiuti (si rammenti la funzione degli ATO) l’accaparramento delle risorse idriche ecc.
Sulla base di quanto detto ed affinchè la Politica possa davvero essere strumento di nuove e proficue opportunità per i cittadini, pensiamo sia utile battere questa via, caldeggiarla non solo per una questione economica, pure importante ma anche in virtù di un sensibile miglioramento della qualità vita di cittadine i cittadini, a cui vanno offerti servizi adeguati alle loro esigenze.
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