OTTO CHILOMETRI DI MISTERO
(g.p.) ______ “Al momento non ci sono novità”. Dalla Procura della Repubblica di Lagonegro (nella foto), dai Carabinieri della Compagnia di Senise e da quelli del Comando provinciale di Potenza, dai quali questa mattina leccecronaca.it ha cercato di avere informazioni sull‘esito delle indagini in corso, non trapela altro. Nessuno rilascia qualunque tipo di dichiarazione al riguardo. Il caso è comunque all‘attenzione degli inquirenti, che vogliono vederci chiaro, sulla morte del dottor Lucio Petronio.
A quanto è lecito supporre, si aspettano le risultaze dell‘autopsia.
Rimangono da sciogliere alcuni nodi, intorno alle circostanze del ritrovamento del corpo semza vita, a otto chilometri dal punto in cui è stato trovato invece il telefonino; sul tragitto effettuato; su tutto quanto insomma è successo da quando il figlio che lo accompagnava nell escursione lo ha perso di vista. Un malore? Un incidente? Un disorientamento? O che altro?
La risposta arriverà presumibilmente nei prossimi giorni con lo sviluppo delle indagini.
Lucio Petronio non era praticante, ma era credente. Di origini romanE, trasferitosi a Lecce oltre vent‘anni fa,, per ricoprire un incarico dirigenziale all‘Asl, aveva preso subito, quando poteva, libero dal lavoro, ad andare alla scoperta del Pollino. In quelle lunghe gite lo accampagnavano il figlio allora piccolo e la moglie, poi morta prematuramete qualche anno fa. Là, fra i panorami mozzafiato, nella Bellezza di Madre Natura, lui ogni volta vedeva Dio, proprio come aveva letto in passo di Sant‘Agostino, là aveva trovato la fede. ______
LA RICERCA nel nostro articolo di ieri
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