UN TERNA AL LOTTO PER IL SALENTO, MA VINCERANNO SOLO GLI INVESTITORI
di Giuseppe Puppo ______ “Nel Salento non c’è più spazio nemmeno per accendere un cerino, questa è la verità”. L‘appello, il monito del medico oncologo Giuseppe Serravezza ha una decina di anni.
Da allora purtroppo molto è stato acceso, e altro si vorrebbe ancora accendere.
Come se non bastassero i veleni usati per decenni in agricoltura, e che purtroppo continuano ad essere adoperati. Le discariche, quelle che conosciamo e quelle che non conosciamo.
Come se non bastassero nell’aria i fumi che continuano ad arrivare dal Mostro di Taranto e dalla ciminiera di morte di Cerano. Come se non bastassero i danni ambientali provocati dal gasdotto Tap/Snam.
E invece continua a prevalere la logica del profitto, dei pochi, a danno della democrazia e dell’esistenza stessa, di tutti.
Avanti, c’è posto…Anche se la mortalità per tumore è abnorme, anche se ormai i tumori spesso si formano nei nascituri direttamente nel grembo delle madri gestanti.
So che sto dicendo cose terribili.
Ho un’ampia documentazione scientifica su tutto quello che ho detto.
Qui è in gioco la nostra stessa sopravvivenza, il futuro del nostro territorio che abbiamo il dovere di trasmettere alle nuove generazioni così come noi lo abbiamo avuto da Nostra Madre Natura, e il futuro delle giovani generazioni stesse.
Avanti, c’è posto, per nuovi gasdotti, per impianti di fotovoltaico impattanti e di pale eoliche deturpanti, per centrali a bio gas, per piste distruttive. Certo, un elettrodotto ci mancava. Ma le multinazionali all‘ assalto del Salento non vogliono farci mancare nulla. Possiamo vincere ancora un TERNA al lotto.
L’ AZIENDA
Terna – Rete Elettrica Nazionale S.p.A. è una una holding da cui dipendono due società operative da essa controllate che gestisce la rete di trasmissione nazionale italiana, e di altri Paesi allestero. Dal 2014 il gruppo pubblico cinese, State Grid Corporation of China è entrato con il 35% in Cassa Depositi e Prestiti Reti, l’azienda controllata da Cassa depositi e prestiti che detiene il 30% di Snam e il 30% di Terna.
Nel 2022 ha avuto un fatturato di 2.964 milioni di euro, un utile netto di 857 e un dividendo distribuito agli azionisti investitori di 31 euro ad azione.
CHE COSA VUOL FARE NEL SALENTO
Una interconnessione tra Italia e Grecia.
Il nuovo collegamento sarà composto da due cavi sottomarini di lunghezza pari a 250 km con potenza fino a 1.000 MW e due cavi terrestri in corrente continua di 50 km che uniranno l’approdo di Melendugno a Galatina passando attraverso i comuni di Soleto, Sternatia, Martignano, Calimera e Carpignano Salentino. A Galatina sorgerà, inoltre, la nuova stazione di conversione.
Per questo progetto, con il supporto della Regione Puglia e delle Amministrazioni Comunali interessate, Tera ha avviato il processo di “progettazione partecipata”, come lo ha definito, che ha permesso alla Società di formulare le ipotesi localizzative per la futura stazione di conversione, i cavi interrati terrestri e l’approdo.
Queste proposte progettuali saranno illustrate nel corso dei “Terna Incontra”, una serie di eventi aperti alla cittadinanza, in programma tra il 13 e il 25 ottobre prossimi.
Eccone il calendario.
Venerdì 13 ottobre dalle ore 17 alle ore 18:30 in modalità telematicasu piattaforma Teams;
– Martedì 17 ottobre dalle ore 17 alle ore 20 a Galatina presso il Foyer del Teatro Cavallino Bianco, via Giuseppe Grassi, con focus sul comune di Galatina;
– Mercoledì 18 ottobre dalle ore 17 alle ore 20 a Sternatia pressoilMunicipio – Sala Multimediale, via Brigida Ancora 42,con focus sui comuni di Sternatia, Soleto e Martignano;
– Martedì 24 ottobre dalle ore 17 alle ore 20 a Calimera presso il Comune di Calimera – Saletta Aldo Moro in via Mazzini, con focus sui comuni di Calimera e Carpignano Salentino;
– Mercoledì 25 ottobre dalle ore 17 alle ore 20 a Melendugno pressoil Comune di Melendugno, Sala Consiliare in Piazza Risorgimento 24, con focus sul comune di Melendugno.
Già, sarà interessante sapere cosa ne pensano per esempio i cittadini di Galatina,, in una zona periodicamente bersagliata da emissioni inquinanti, ma soprattutto quelli di Melendugno, che subiranno un altro approdo, devastate, dopo quello contestatissimo del gasdotto Tap.