NOVITA’ EDITORIALI / ”Gutta cavat lapidem”, POESIE DI CATERINA SILIPO
di Raffaele Polo ______
Una preziosa raccolta poetica questo ”Gutta cavat lapidem” di Caterina Silipo (Falzea Editore, pagine 132, 10 euro): come in una precisa ricerca scientifica, ci appaiono i versi di Caterina Silipo (nella foto). Sopratutto in questa sua raccolta, è sempre presente lo schema abituale della Poetessa, con poche eccezioni: ad un ‘incipit’ che racchiude, da subito, l’argomento che si vuole affrontare (esplicitato peraltro anche dal titolo, come è consuetudine) si affronta poi un sintetico susseguirsi di versi che culminano nel finale (di solito tre righi di grande, denso spessore) a rendere il senso completo della composizione e a scuotere l’emotività del fruitore…
In questa sperimentata struttura, la poetessa calabrese ci apre il suo cuore e affronta un po’ tutte le tematiche sociali, particolari e intimistiche. E lo fa con grande capacità affabulativa, inserendo, quasi senza parere, la sua personalissima visione della realtà che ci circonda e che è vista con pacata e per nulla disincantata voglia di attenersi, per quanto possibile, alla Vita, con tutte le sue contraddizioni, i suoi drammi e anche un pizzico di moderato ottimismo per quello che sarà.
Emblematico e significativo quel suo ‘Domani domani domani/ Domani sarà un nuovo viaggio’ (Rio De La Plata) che, da solo, rappresenta tutta la ricca scelta interiore della Poetessa. Non è una frase come l’avrebbe pronunciata Rossella in ‘Via col Vento’. Non è un amaro constatare l’ineluttabilità del tempo. Non è neppure uno spenseriato sbandierare la fiducia nell’immediato futuro. È, però, tutti questi sentimenti, sintetizzati in una pennellata che stordisce per la perfezione del colore e per la sua sgargiante freschezza.
E anche un argomento dificile come la Fede, viene sublimato con una saggia presa di posizione che sa di rassegnazione e scetticismo ma non nega una condivisione, espressa nel primo verso: ‘Ti cerco soffio/ nel fondo di un cassetto/ tra foto in bianco e nero un po’ sbiadite’. Per concludere ‘Lascio voci e parole/ ai pochi eletti/ che sanno come accogliere/ il tuo soffio.’ (Soffio di Fede)
Visto? La brava Silipo ha fatto sgorgare quella ‘gutta’ di pura Poesia che, da sola, riece a scavare la dura pietra del nostro cuore.
Meditiamo e gustiamo, allora, queste poesie, questi versi che ci vengono regalati e racchiudono un coacervo di sentimenti e pulsioni, espressi in maniera mirabile e pronti ad entrare nei nostri ricordi, nei nostri sentimenti più limpidi.