WhatsApp – 27.9.2023. 20.15 – SPESE
(g.p.) ______ Succede che come accade assai di rado, uno spot pubblicitario faccia il botto a tal punto da diventare un caso, oggetto del contendere di discussioni infinite, su significati veri e significanti presunti.
Per giunta nella fattispecie sono subentrate questioni politiche, come invece putroppo spesso accade in Italia, snaturando le questioni concrete, ridotte a dispute fra una destra e una sinistra che per giunta non esistono più da un bel pezzo.
Pure i supermercati erano un tempo classificati in tal senso, a dirla tutta una quindicina di anni fa il Caproni padre, patron della Esselunga oggi ritornata prepotentemente alla ribalta, ci scrisse su un pamphlet, Falce e carrello si chiamava, sigolare per la tematica affrontata, e per la dimostrazione delle implicazioni della politica nella nostra vita quotidiana, quando e dove meno ce lo possiamo aspettare.
Che oggi questo spot sia stato elogiato e propagandato da una madre di famiglia non tradizionale come Giorgia Meloni e da un padre separato come Matteo Salvini, ha aggiunto nuove polemiche, decretandone il trionfo mediatico.
Ora, è vero, lo spot è ‘bello e toccante’ proprio come ha detto il nostro presidente del consiglio, con felice sintesi. Bello e toccante e basta.
La famiglia tradizionale, quella con una mamma e un papà, non quella del genitore 1 e genitore 2, rimane una realtà consolidata e imprescindibile nell‘immaginario collettivo dei bambini, che nulla sanno delle modificazioni epocali sopravvenute negli ultimi decenni, come non conoscono neppure l‘amore fluido che gorgheggia adesso dilagante, specchio dei tempi nostri. Ignorano cioè tutto quello che negli ultimi cinquanta anni, via via sempre di più, ha provocato la trasformazione di una realtà consolidata, in un triste anelito per un paradiso perduto.
La separazione, il divorzio è sempre più spesso una dolorosa necessità.
I bambini certo ne subiscono i contraccolpi, però non ricade su di loro nessuna condanna, anzi, questi momenti dolorosi comunque possono renderli più forti davanti alle difficoltà della vita, capaci di affrontarle e di superarle brillantemente.
Infine, questo spot è un invito alla consapevolezza nelle nostre azioni quotidiane, della enorme importanza che potrebbero avere certi gesti apparentemente banali, della straordinaria rilevanza che essi hanno, o per meglio dire potrebbero avere.
Più che un fucile, potrebbe diventare l‘arma più forte da stringere nelle nostre mani il carrello della spesa, se solo imparassimo a spingerlo in maniera migliore.
Category: Costume e società
di seguito ed in allegato il comunicato stampa dell’associazione Codici in merito allo spot Esselunga. Una pubblicità su cui l’associazione, da anni impegnata in azioni a sostegno dei padri separati, invita i giudici ad una riflessione.
COMUNICATO STAMPA
Codici: i giudici dovrebbero vedere lo spot Esselunga per comprendere finalmente la realtà dei genitori separati
Non un consiglio per gli acquisti, ci mancherebbe altro, ma per la visione. È quello che l’associazione Codici rivolge ai giudici in merito allo spot della Esselunga. Parliamo della pubblicità che tanto sta facendo discutere, quella che vede protagonista una bambina, che si scoprirà essere figlia di genitori separati, che acquista una pesca insieme alla mamma al supermercato per poi regalarla al papà, dicendo che è un regalo della mamma.
“Una pubblicità che emoziona – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e che testimonia quanto siano profondi i sentimenti ed anche i segni provocati da una separazione nei figli. L’obiettivo dell’azienda era riempire di significato la spesa con questo spot, chi lo critica sostiene invece che risveglia sofferenze in chi ha provato l’esperienza della separazione. A noi quello che ha colpito è la dolcezza della bambina ed anche l’effetto che genera la sua azione nei genitori, separati ma che per un attimo sembrano di nuovo vicini grazie ad un piccolo, grande gesto. Un legame indissolubile con i figli che si rinsalda, dando spazio anche ad una figura di cui troppo poco e male si parla, quella dei genitori separati. Per questo ci piacerebbe che la pubblicità venisse vista dai giudici. Rappresenta un esempio di una realtà ben lontana da quella raffigurata in pubblicità storiche e classiche con al centro la famiglia riunita, sorridente a tavola. Ecco, quando prendono le loro decisioni, i giudici dovrebbero tenere presente situazioni come quella descritta dallo spot diventato addirittura un caso politico, perché rappresentano la realtà. Il futuro di una famiglia, anche se non più unita, dipende anche dalle loro sentenze, da scelte che lasciano segni profondi, come a nostro avviso racconta benissimo la pubblicità dell’ormai famosa pesca, il messaggio che vogliamo cogliere e rilanciare nella speranza di una riflessione, lasciando da parte per una volta critiche strumentali e faziose, slogan e demagogia”.