LECCE, OBIETTIVO SALVEZZA TRANQUILLA

| 27 Settembre 2023 | 0 Comments

“Un unico obiettivo comune: non lasciare trascorrere un solo giorno senza far crescere il club in mentalità, solidità, strutture, vivaio ed organizzazione. Tutto è possibile, con l’aiuto della nostra gente”. Saverio Sticchi Damiani ha in mente il suo, di obiettivo. Prolunga l’accordo di tre anni, con opzione a quattro, con l’artefice della promozione, della salvezza in Serie A e dello scudetto Primavera: Pantaleo Corvino, il DS dalle mille risorse. E allora, a guardare il Lecce dal suo punto di vista, l’obiettivo è ambizioso e pluriennale. Damiani guarda lontano ed è ovvio che per farlo sia necessaria una nuova salvezza, possibilmente meno rocambolesca rispetto all’ultima stagione.

A questo punto lo scenario si unisce esattamente a chi indirizza lo sguardo nel lungo periodo. Gli analisti di calcio e in particolar modo i diversi bookmakers italiani e stranieri stanno elaborando le quote relative alla lotta retrocessione oltre ai vari bonus scommesse di benvenuto utili per puntare su questa zona di classifica. Dalla statistica media dei siti di betting si evince come i salentini siano comunque invischiati nella parte bassa con almeno altre sei formazioni: Frosinone, Empoli, Cagliari, Salernitana, Genoa e Verona, con i toscani che sembrano i più accreditati al ritorno in B. Tutte le altre dovrebbero giocarsela quasi alla pari. Ma dopo la partenza sprint di Krstovic & co., quella del Lecce potrebbe essere una stagione dal volto nuovo e imprevedibile.

La squadra del trinomio Sticchi-Corvino-D’Aversa finora ha fatto l’impossibile. Fosse finita alla quarta, i salentini sarebbero andati in Champions. Avvio sprint di Nikola Krstovic, che fino a Monza ha segnato quattro reti al pari di Vlahovic e Giroud. Due gli assist di Banda. Dopo la terza di campionato solo tre squadre erano riuscite a far toccare il pallone all’interno dell’area avversaria al 100% dei propri giocatori di movimento: Chelsea (18/18), Real Madrid, (17/17) e Lecce (17/17) (dati Opta). Un impatto devastante, insomma, per la squadra di D’Aversa, che si trova a correre tra le grandi con una piccola. E proprio per questo è stato nominato Allenatore del mese di settembre dalla Lega di Serie A dalla giuria composta dai Direttori di testate giornalistiche sportive.

Alla conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico, Corvino ha lasciato intravedere il suo velato ottimismo sulla nuova stagione del Lecce: “Lottiamo contro i Golia, ma alle volte anche i David riescono a vincere”. Istrionico, come al solito, Pantaleo. Che con queste dichiarazioni ha sottolineato due aspetti e non solo uno. Da un lato il ringraziamento all’artefice dell’ultima salvezza, Marco Baroni, dall’altro l’augurio a Roberto D’Aversa di un buon inizio, e di un glorioso traguardo a fine campionato, con la permanenza in A.

Con l’avvicendamento Baroni-D’Aversa in panchina iniziano a rincorrersi paragoni e statistiche con cui prevedere l’esito della stagione salentina. Due anni all’esordio con la Virtus Lanciano (2014-16), prima come responsabile dell’area tecnica e poi come allenatore: salvezza alla prima stagione, esonero alla seconda. A Parma (2016-20) D’Aversa ottiene subito la promozione in B nella finale playoff contro l’Alessandria (17 giugno 2017), e immediatamente la promozione in A con la vittoria esterna a Spezia (18 maggio 2018); 14° e 11° posto nelle due stagioni successive in massima serie e infine addio ai biancoscudati: il 23 agosto 2020 viene sollevato dall’incarico. Il 7 gennaio 2021 viene richiamato sulla panchina del Parma in sostituzione dell’esonerato Fabio Liverani ma non riesce nell’intento e sprofonda di nuovo in B con successivo esonero. Ultima avventura, quella di Genoa con i blucerchiati, dove subisce un nuovo esonero con la squadra a quattro punti dalla retrocessione. Bilancio: quattro salvezze, due promozioni, due esoneri. Carriera giovane, la sua, ancora in crescita, ancora imprevedibile.

Intervistato ai microfoni della Lega di Serie A, dopo lo stop per più di un anno tra Serie B e Serie A, ammette di aver avuto nostalgia del rettangolo verde: “Devo dire che è stata dura, perchè si è trattato di un anno e mezzo lontano dal campo, e da quando ho iniziato la carriera di calciatore son passati 27-28 anni in cui sono sempre stato impegnato”. Adesso è tornato con il suo calcio verticale, regalando alla città l’ebbrezza dell’alta classifica con un calcio pragmatico. “Per noi una piazza importante  e passionale come quella di Lecce deve essere un vantaggio, un aiuto”. Di sicuro il riferimento è al pubblico straordinario di Via del Mare con cui il tecnico conta di raggiungere la salvezza, soprattutto tra le mura amiche. “È chiaro che dobbiamo essere anche noi ad entusiasmare con le prestazioni e con il risultato”. E finora non è mancato l’entusiasmo né tantomeno il bel calcio. D’Aversa rimarca il tripudio al Brianteo e vorrebbe che le stesse emozioni si vivessero ogni domenica e soprattutto a fine stagione. Insomma salvezza o morte.

Tra le sue mani sono passati i vari Kulusevski, Dimarco e Bastoni: un profilo che potrebbe essere un profilo perfetto per il Lecce, squadra più giovane della Serie A. Oltre ad atleti del calibro di Strefezza & co., quest’anno nel suo impianto di gioco ha un Nikola Krstovic in più, ma anche i vari Rafia, Kaba e Dorgu. Una stagione, insomma, tutta ancora da vedere.

Category: Sport

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