IL SISTEMA EDITORIALE AL CONTRARIO: IL SUCCESSO DEL GENERALE VANNACCI

| 14 Settembre 2023 | 0 Comments

di Raffaele Polo ______

Mi sono messo nei panni dell’editore che ha ricevuto l’elaborato del generale Roberto Vannacci “Il Mondo al contrario” e ha deciso di pubblicarlo. Ora, non è difficile il mestiere dell’editore: a chi vuole pubblicare, basta chiedere un contributo per le spese generali, l’editing e la copertina, le locandine e il contributo per un paio di presentazioni. Oppure, meglio, l’impegno ad acquistare un certo numero di copie, a metà del prezzo di copertina.

Una volta salvato quersto aspetto economico, che consente la pubblicazione (abbiamo qualche sponsor? Meglio, molto meglio…) si passa ad una fugace e superficiale supervisione del testo, badando soprattutto agli errori di grammatica e alla ‘congiuntivite’, ovvero la sempre presente difficoltà di chi scrive in italiano a coniugare congiuntivi e condizionali in maniera corretta.

Poi si passa all’esame della gestione del discorso diretto (le caporali, che tormento…) e alla gestione in capitoli, perchè il libro non sia pesante da leggere o troppo frammentario…

Infine, si idea la copertina e il gioco è bell’e fatto, l’Autore ringrazia, ne ordina 50 copie e chi si è visto si è visto…

Non si entra nel merito del testo, se non per eventuali nomi e cognomi che appaiono e sono riferiti a persone in vita, per le quali si richiede una ‘liberatoria’. Dopo, si attendono gli eventi, tenendo ben fermo il principio che oggi, più che in passato, l’editoria è esclusivamente legata al gossip e alle conoscenze che decidono, irrevocabilmente, della fortuna di uno scritto.

Nel caso del generale, una serie di circostanze non proprio casuali, hanno determinato la fortuna dello scritto che, altrimenti, sarebbe terminato nel più completo oblio, non avendo uno spessore letterario che lo facesse emergere sulle altre pubblicazioni. Nè, onestamente, pretendeva di avere un valore intrinseco nella storia della letteratura italiana contemporanea.

Piuttosto, l’idea era di pubblicizzare un po’ di luogi comuni e di aprirsi un varco nella prossima campagna elettorale che diventa sempre più complicata, se non impossibile, per un cittadino comune armato solo di onestà, intelligenza e correttezza.

Cosa dice, in realtà, Vannacci? Quello che da sempre si è detto, sottovoce, soprattutto nelle caserme, a proposito di gay, donne e magari anche dei vegani… Idee, cattiverie e pettegolezzi che formano l’ossatura portante della mentalità di milioni di persone che non accettano, né mai accetteranno, una qualsiasi forma di ‘diversità’ e di libera espressione.

Vannacci riprende la maentalità che, nel Ventennio, imperava e costituiva il comune pensiero a proposito di razza, donne, parità, gusti sessuali…

Nulla di nuovo, insomma. Solo che, stavolta, chi scrive è un generale che ha frequentato l’Accademia, ha avuto enormi responsabilità e ha giurato fedeltà ad una Costituzione che su certi argomenti è molto chiara e precisa…

Ora, se per diventare generali, oltre a un grande impegno personale, è necessaria una forte raccomandazione (e lo sanno i tanti colonnelli in attesa…) viene da chiedersi chi c’è dietro questo novello scrittore che è balzato subito in testa alle classifiche delle vendite di libri in Italia.

Un grande disegno politico oppure una serie di casuali combinazioni?

Nel frattempo, letto il libro di Vannacci, possiamo assicurare che non ci sono gravi errori di ortografia e di analisi logica. E anche la ‘congiuntivite’ è passabile.

Il resto?

Oh, ma che importanza ha, con i tempi che corrono?

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura, Libri, Politica

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