IN QUATTRO FIISCONO IN CARCERE, ACCUSATI DI PRESTARE SOLDI A USURA A PERSONE IN DIFFICOLTA’ ECONOMICHE

| 12 Settembre 2023 | 0 Comments

(e.l.) ______ Questa mattina la Guardia di Finanza di Taranto, in collaborazione con militari del Nucleo di Lecce e con il supporto operativo di un elicottero della Sezione Aerea di Bari e delle unità cinofile, antidroga dei Comandi Provinciali di Bari, Lecce e Brindisi, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Lecce su richiesta della Procura della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di quattro persone residenti a Laterza.

A loro carico anche il sequestro preventivo di beni per un importo di oltre 183 mila euro.

Gli arrestati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere, estorsione pluriaggravata anche dal metodo mafioso, usura pluriaggravata e continuata e trasferimento fraudolento di valori.

Si tratta di  Mimmo Sangiorgio, detto «Mimmo u Re»., riteuto a capo del sodalizio, e di Ignazio De Biasi, Maria Dell’Orco e Francesco Resta.

Le indagini, avviate quattro anni, hanno permessoagli inquirenti di rilevare, nel territorio di Laterza, presunte pratiche usurarie riferibili in parte a un’organizzazione del luogo.

Nello specifico, si tratta di finanziamenti a tassi usurari nei confronti di famiglie e imprenditori di Laterza in stato di bisogno, con l’imposizione di tassi usurari fino al 300%, nonché la corresponsione di somme, a titolo di interessi, per oltre 183 mila euro.

Alla luce di quanto emerso dalle indagini, il “modus operandi” adottato dall’organizzazione avrebbe previsto dapprima la dazione bonaria del denaro alla persona/imprenditore in stato di bisogno, al netto dell’interesse concordato, che sarebbe stato successivamente restituito mensilmente con tassi di interesse particolarmente elevati che non avrebbero consentito di sanare la posizione debitoria.

A questo punto sarebbe intervenuta l’intimidazione, sulla cui efficacia l’organizzazione poteva contare grazie al carisma del suo leader e quindi, nei casi estremi, l’aggressione delle vittime. A garanzia del prestito, il beneficiario del finanziamento avrebbe consegnato assegni o cambiali firmate “in bianco”. ______ 

LA RICERCA nel nostro articolo immediatamente precedente

Category: Cronaca

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