LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE SCOPRONO UN FOLLE PIANO DEL COMUNE DI LECCE CHE PREVEDE L’ABBATTIMENTO DI DECINE DI ALBERI SUI VIALI
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Silvia Pedone, per conto del Coordinamento per gli Alberi e il Verde Urbano di Lecce, rete di associazioni ambientaliste, ci manda per conoscenza la seguente lettera inviata agli enti e autorità interessate dal progetto del Comune di Lecce denominato “riqualificazione ecologica dei viali storici”, ma che in realtà prevede decine di abbattimenti di alberi, come hanno scoperto i firmatari. Nella nostra foto, la ”riqualificazione urbana“ fatta dall’amministrazione comunale nello scorso mese di marzo in via Alessandria ______
OGGETTO
INTERVENTI RIQUALIFICAZIONE VIALI STORICI LECCE – ALBERATURE
Arch. Francesca RICCIO SOPRINTENDENZA SABAP LECCE
DIREZIONE GENERALE GESTIONE PROGETTI PNRR Ministero ambiente e sviluppo energetico
SOPRINTENDENZA SPECIALE ATTUAZIONE PNRR Ministero Cultura
p.c.
PREFETTO di Lecce
SINDACO di Lecce
Il progetto definitivo dell’Amministrazione comunale di Lecce ( settore LL.PP., dirig G. Puce, rup S. Cappello, cup C87H21001820001) finanziato dal PNRR, di RIQUALIFICAZIONE ECOLOGICA DEI VIALI STORICI (Degli studenti, Gallipoli, Lorè, XXV Luglio, De Pietro, Calasso) nella relazione agronomica dott. L. De Maglie prevede tra l’altro significativi interventi di espianto di alberi, motivati in base ad una tabella di 5 parametri di riferimento.
Si premette che l’intervento in oggetto interessa i viali storici della città e coinvolge (come dichiarato esplicitamente) aree della città consolidata, sottoposta a tutela dal PPTR pugliese (Nella Relazione generale si riportano i vincoli PPTR 6.3Ccons; Città consolidata 6.3/UCP) in quanto tali dichiarate “di rispetto delle componenti culturali e insediative” . Tale intervento incide sul paesaggio storico urbano e impatta filari storici di alberi pluridecennali , come tali tutelati dalla legge 10-2013, per la loro monumentalità di contesto consolidato. Nel suo insieme l’intervento è incentrato sull’aggettivo Ecologica, che in esso si declina in espianti-reimpianti di alberi, creazione di piste ciclabili, istallazioni di paline-pensiline per i bus, nuovi attraversamenti pedonali.
Sottoponiamo alla vostra valutazione le seguenti specifiche situazioni, per auspicabili azioni di controllo e tutela paesaggistico-ambientale dei viali storici che costeggiano e perfino attraversano (v. XXV luglio) il centro storico e che vengono considerati nello stesso progetto di fatto parte integrante di esso. Ciò è motivato da quanto scritto nella Relazione generale: “Vista l’interferenza con componenti culturali (art. 82 NTA del PPTR) sarà necessario sottoporre l’intervento alla procedura di accertamento di compatibilità paesaggistica”. Nella stessa relazione è prevista di fatto unicamente la sorveglianza archeologica della dott. Vetrugno e l’impegno a sottoporre alla Soprintendenza solo l’intervento su cordoli e manufatti simili, ma non sulla rimozione di alberature di contesti consolidati e, a nostro avviso, riconducibili alla tutela della legge 10.2013, dei quali uno in pieno centro storico. Comunque molte delle vetuste piante da rimuovere si trovano sui marciapiedi che costeggiano il centro storico.
Riportiamo in particolare alla vostra attenzione e valutazione i tre seguenti contesti:
espianto di 15 lecci in vl. Gallipoli; espianto di 13 pini in vl. Calasso; espianto di 2 lecci in vl. XXV luglio.
Vl. Gallipoli è costeggiato da due ampi marciapiedi laterali, all’interno di uno di essi è stato realizzato anche un percorso ciclabile. I lecci impiantati circa 65 anni fa costeggiano i due lati ; come si evince dalla relazione agronomica non causano alcuna criticità sul piano stradale e sui marciapiedi, nè hanno problematiche fitopatologiche, tranne due. Tuttavia di ben 13 di essi è previsto l’abbattimento, per problemi tecnici non specificati come invece avviene in gran parte degli altri casi e in relazione agli altri parametri di riferimento (secco, problemi estetici. di viabilità, pericolosi). In questo caso i problemi tecnici sarebbero correlati all’istallazione di 4 nuove paline e altrettante nuove pensiline per il filobus. Non si comprende la ragione per cui l’istallazione di esse non sia compatibile con gli alberi, come invece avviene ora per quelle esistenti; a maggior ragione per la disponibilità di ampi marciapiedi, su cui con scelte flessibili si possono posizionare tali piccole postazioni mobili quali paline e pensiline. Non emerge la ragione insuperabile perché 13 alberature storiche debbano essere sacrificate -come spesso avviene in città a causa di infrastrutture già esistenti ed è previsto anche per la riqualificazione della Circonvallazione interna-, a infrastrutture solo secondarie come in questo caso e non certo di importanza primaria (es. tubazioni sotterranee di acqua, gas, etc). Eppure le alberature sono ora più che prima l’infrastruttura primaria per eccellenza, contro il surriscaldamento climatico e per la dichiarata “riqualificazione ecologica” ; per questo in primis vanno tutelate e incrementate. Invece la prevista o eventuale sostituzione con nuove non aumenta il numero e inficia per i primi decenni la funzione ecologica svolta dagli alberi esistenti.
In v. Calasso si prevede l’espianto di altri 13 pini: maestosi, non imputati di pericolosità e quindi di instabilità; ma ancora una volta condannati da non specificati motivi tecnici e di viabilità. Essi insistono sul lato ovest della strada a ridosso di muri di cinta non danneggiati, come non lo è in gran parte il manto stradale . Essi vanno salvaguardati all’interno di ampie aiuole previste nel rifacimento dei marciapiedi.
Infine due lecci di vl. XXV luglio ; è un viale alberato che pienamente risponde alle caratteristiche previste dalla legge 10.2013 di filari storici, quindi oggetto di tutela in quanto monumentale. I due lecci insistono sull’ampio marciapiede antistante il palazzo della Prefettura; non vengono ad essi imputati problemi di staticità o di pericolosità contemplati dai parametri . La loro rimozione, per problemi tecnici anche qui non specificati ,è un grave vulnus al più storico viale leccese. La relazione agronomica recita “I lecci di v. XXV luglio, il più antico viale della Citta, come quelli di vl. Gallipoli, costituiscono un carattere identitario del tessuto urbano”. La rimozione, anche se fosse considerata ineludibile (ma non lo si afferma), nel caso di v. XXV luglio, deve essere comunque necessariamente subordinata alla vostra valutazione, per la tutela del viale ai sensi della legge 10-2013.
Questi tre interventi di modificazione del contesto storico consolidato e riconosciuto nel progetto non possono essere legittimati solo da relazioni di consulenti che di fatto giustificano l’espianto, senza invece prevedere o prospettare soluzioni alternative per ciascuno dei tre contesti richiamati. In particolare ciò vale per la tutela dei lecci, appieno perseguibile, in quanto non presentano criticità presenti o ipotizzate, né interferiscono con servizi essenziali esistenti.
I principi DNSH, prescrizioni ineludibili per beneficiare dei contributi del PNRR, impongono che l’intervento non debba arrecare danni ambientali ed essere quindi finalizzato a perseguire la mitigazione climatica e la prevenzione dell’inquinamento. Rimuovere alberature maestose e pluridecennali (dai 65 ai cento anni in alcuni casi), solo per motivi tecnici generici viola tali principi in quanto le nuove perseguiranno analoga funzione solo dopo alcuni decenni. Peraltro la Relazione afferma che tali alberi saranno sostituiti con altri a “sviluppo contenuto”, limitando la funzione ecologica anche in prospettiva e disattendendo uno dei requisiti del DNSH.
Ma la rimozione, per di più solo genericamente motivata, cozza totalmente e palesemente con quanto dichiarato nella Relazione: “Gli interventi prevedono l’eliminazione di piante che costituiscono pericolo per la pubblica sicurezza” (sic) Come si può legittimare di conseguenza l’espianto con motivi tecnici assolutamente indefiniti? Tale genericità-ambiguità e quindi assenza concreta di motivazioni si ripresenta anche in relazione a diverse decine di alberature di vl. Studenti, evidenziate nella Relazione, anche se ad ora non oggetto di espianto.
Infine una carenza sulla valutazione finanziaria connessa all’espianto: nessun accenno al valore delle piante rimosse, al costo dell’espianto, al costo della piantumazione delle nuove alberature; quindi in contrasto con le indicazioni riportate nel progetto che esigerebbero tale valutazione, per il motivo che la riduzione dell’impegno finanziario è l’unica condizione per poter modificare il progetto anche in fase esecutiva. La conservazione di molte piante che non rientrano nella prevista pericolosità, (comunque da valutare singolarmente) unico motivo di espianto , persegue proprio la riduzione dell’impegno finanziario a vantaggio dei criteri ambientali.
Invece nei casi sottoposti, esemplari di una logica prevalente, l’intervento comporta l’aumento dell’impegno finanziario e la riduzione del beneficio ecologico. Da qui la contestazione della legittimità dei motivi tecnici generici addotti, su cui giustificare gli espianti, e di conseguenza la richiesta di mantenere in situ gli esistenti, anche in riferimento a quanto sopra dichiarato nella Relazione e alle prescrizioni DNSH.
La storicità, la funzione ecologica, la monumentalità dei contesti oggetto di intervento di espianto, in coerenza con gli impegni della Relazione sul progetto, a nostro avviso impone la valutazione preliminare da parte della SABAP, e non solo la sorveglianza archeologica di un consulente e la segnalazione occasionale.
Per quanto premesso chiediamo il vostro chiarimento documentato in riscontro a quanto da noi segnalato; quindi sulle azioni eventualmente attivate, sulla valutazione degli interventi impattanti gravemente su aspetti ambientali e storico-paesaggistici oggetto di tutela, ai sensi di norme e prescrizioni citate
Chiediamo ad ogni buon fine -alla luce di pregressi espianti di alberi monumentali ubicati in contesti storici inequivocabili, senza il parere della Soprintendenza, anche a causa della assenza di un albo delle piante-contesti monumentali (es. Palme secolari nell’area ex Massa, in pz. Italia, perfino in pz. Panzera)- che sia reso pubblicamente noto quanto la Soprintendenza ha da esprimere in merito, in relazione alle proprie competenze di tutela e controllo, onde evitare il reiterarsi di vulnus ambientali e del paesaggio urbano nella città di Lecce.
In attesa di cortese riscontro, distinti saluti.
Per il Coordinamento VERDE URBANO LECCE
Maria Cucurachi
Alessandro Leucci
Ornella Paiano
Maria Felice Pepe
Giovanni Seclì
Lecce 24 luglio 2023
PS si chiede un incontro urgente di rappresentanti di codesto Coordinamento con un dirigente della Sabap di Lecce ______
LA RICERCA nel nostro articolo del 19 luglio scorso
Category: Costume e società, Cronaca, Politica, Riceviamo e volentieri pubblichiamo
E poi facciamo il piantino a San cataldo….che sia il fuoco che sia la sega elettrica…..il risultato è lo stesso. “Gli occhi lucidi di Carlo” scrivono nei post dal Comune … certo …di lacrime di coccodrillo ne abbiamo in abbondanza…