LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE SCOPRONO UN FOLLE PIANO DEL COMUNE DI LECCE CHE PREVEDE L’ABBATTIMENTO DI DECINE DI ALBERI SUI VIALI

| 28 Luglio 2023 | 1 Comment

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Silvia Pedone, per conto del Coordinamento per gli Alberi e il Verde Urbano di Lecce, rete di associazioni ambientaliste, ci manda per conoscenza la seguente lettera inviata agli enti e autorità interessate dal progetto del Comune di Lecce denominato “riqualificazione ecologica dei viali storici”, ma che in realtà prevede decine di abbattimenti di alberi, come hanno scoperto i firmatari. Nella nostra foto, la riqualificazione urbanafatta dall’amministrazione comunale nello scorso mese di marzo in via Alessandria ______ 

OGGETTO 

INTERVENTI RIQUALIFICAZIONE VIALI STORICI LECCE – ALBERATURE        

    

    

Arch. Francesca RICCIO  SOPRINTENDENZA SABAP LECCE

DIREZIONE GENERALE  GESTIONE PROGETTI  PNRR  Ministero ambiente  e sviluppo energetico

SOPRINTENDENZA SPECIALE  ATTUAZIONE  PNRR  Ministero Cultura

p.c.

PREFETTO  di Lecce

SINDACO  di Lecce

Il progetto definitivo dell’Amministrazione comunale di Lecce  ( settore LL.PP.,  dirig G. Puce, rup S. Cappello, cup C87H21001820001) finanziato dal PNRR,  di  RIQUALIFICAZIONE  ECOLOGICA DEI VIALI STORICI (Degli studenti, Gallipoli, Lorè,  XXV Luglio, De Pietro, Calasso) nella relazione agronomica dott. L. De Maglie prevede  tra l’altro  significativi interventi di  espianto di alberi,  motivati in base ad una tabella di  5 parametri di riferimento.

Si premette che l’intervento in oggetto interessa i viali storici della città e coinvolge (come  dichiarato esplicitamente)  aree della città consolidata, sottoposta  a tutela dal PPTR pugliese (Nella Relazione generale si riportano i vincoli  PPTR 6.3Ccons; Città consolidata 6.3/UCP) in quanto tali dichiarate “di rispetto delle  componenti culturali e insediative” .  Tale intervento   incide sul paesaggio  storico urbano  e impatta  filari  storici di alberi pluridecennali , come tali tutelati dalla legge 10-2013, per la loro monumentalità  di contesto consolidato. Nel suo insieme l’intervento è  incentrato sull’aggettivo Ecologica, che in esso si declina  in  espianti-reimpianti di alberi, creazione di piste ciclabili, istallazioni di paline-pensiline per i  bus, nuovi attraversamenti pedonali.

Sottoponiamo alla vostra valutazione le seguenti specifiche situazioni,  per auspicabili  azioni  di controllo e tutela  paesaggistico-ambientale  dei viali  storici che costeggiano e perfino attraversano (v. XXV luglio) il centro storico  e che vengono considerati  nello stesso progetto di fatto  parte integrante di esso. Ciò è motivato  da quanto  scritto  nella Relazione generale: “Vista l’interferenza con componenti culturali (art. 82 NTA del PPTR) sarà necessario sottoporre l’intervento alla procedura di accertamento di compatibilità paesaggistica”. Nella stessa relazione è prevista di fatto unicamente  la sorveglianza archeologica della dott. Vetrugno e l’impegno a sottoporre  alla Soprintendenza  solo l’intervento su cordoli e manufatti simili, ma non sulla rimozione di alberature di contesti consolidati e, a nostro avviso, riconducibili alla tutela della legge 10.2013, dei quali  uno  in pieno centro storico. Comunque  molte delle vetuste piante da rimuovere si trovano sui marciapiedi  che costeggiano il centro storico.

Riportiamo in particolare alla vostra attenzione e valutazione i tre seguenti contesti:

espianto di  15 lecci in vl. Gallipoli;  espianto di 13 pini in vl. Calasso; espianto di 2 lecci in vl.  XXV luglio.

Vl. Gallipoli è costeggiato da due  ampi marciapiedi laterali, all’interno di uno di essi è stato realizzato anche un percorso ciclabile.                                                                                          I lecci impiantati circa 65 anni fa  costeggiano i due lati ; come si evince dalla relazione agronomica non causano  alcuna criticità sul piano stradale e sui marciapiedi, nè hanno problematiche fitopatologiche, tranne due.   Tuttavia di ben 13 di essi è previsto l’abbattimento, per problemi tecnici non specificati   come invece avviene  in  gran parte degli altri casi e in relazione agli  altri parametri  di riferimento (secco, problemi estetici. di viabilità, pericolosi).  In questo caso i problemi tecnici sarebbero correlati all’istallazione di  4 nuove paline e altrettante nuove pensiline  per  il filobus.                         Non si comprende la ragione per cui l’istallazione  di esse  non sia compatibile con gli alberi, come invece avviene ora per quelle esistenti; a maggior ragione  per la  disponibilità di ampi marciapiedi, su cui con scelte flessibili si possono posizionare tali piccole postazioni mobili quali paline e pensiline. Non  emerge la  ragione insuperabile perché 13 alberature storiche debbano essere sacrificate  -come spesso avviene in città  a causa di  infrastrutture già esistenti ed è previsto anche per la riqualificazione della Circonvallazione interna-, a  infrastrutture solo secondarie  come in questo caso e non certo di importanza primaria  (es. tubazioni sotterranee  di acqua, gas, etc). Eppure le alberature sono ora più che prima l’infrastruttura primaria per eccellenza, contro il surriscaldamento climatico e per la dichiarata “riqualificazione ecologica” ; per questo    in primis  vanno tutelate e incrementate. Invece la prevista o eventuale sostituzione con nuove non aumenta il numero e inficia per i primi decenni la funzione ecologica svolta dagli alberi  esistenti.

In v. Calasso   si  prevede l’espianto di altri 13 pini: maestosi, non  imputati di pericolosità  e quindi di instabilità; ma ancora una volta  condannati da   non specificati motivi tecnici e di viabilità. Essi insistono sul lato ovest  della strada a ridosso di muri di cinta non danneggiati, come non  lo è in gran parte  il manto stradale . Essi vanno salvaguardati  all’interno  di ampie aiuole previste nel rifacimento dei marciapiedi.

Infine  due lecci di vl. XXV luglio ; è un viale alberato che pienamente  risponde alle caratteristiche  previste dalla legge 10.2013 di filari storici, quindi oggetto di tutela in quanto monumentale. I due lecci insistono  sull’ampio marciapiede antistante il palazzo della Prefettura; non vengono ad essi imputati  problemi di staticità o di pericolosità contemplati dai parametri . La loro rimozione, per problemi tecnici anche qui non specificati ,è un grave vulnus al più storico viale leccese. La relazione agronomica recita “I lecci di v. XXV luglio, il più antico  viale della Citta, come quelli di vl. Gallipoli, costituiscono un carattere identitario del tessuto urbano”.  La rimozione, anche se fosse considerata ineludibile (ma non lo si afferma), nel caso di v. XXV luglio,  deve  essere comunque necessariamente subordinata alla vostra valutazione, per la tutela del viale ai sensi della legge 10-2013.


Questi tre interventi di modificazione   del contesto storico  consolidato e riconosciuto nel  progetto  non possono essere legittimati  solo da relazioni di consulenti che di fatto  giustificano l’espianto,  senza invece prevedere o prospettare  soluzioni alternative per ciascuno dei tre contesti richiamati.   In particolare ciò vale per  la  tutela dei lecci, appieno perseguibile, in quanto   non presentano criticità presenti o ipotizzate, né interferiscono con servizi essenziali esistenti.

I principi  DNSH, prescrizioni ineludibili per beneficiare dei contributi del PNRR,  impongono  che l’intervento non debba arrecare danni ambientali ed essere quindi  finalizzato a perseguire la mitigazione climatica e la prevenzione dell’inquinamento.  Rimuovere alberature maestose e pluridecennali (dai 65 ai cento anni in alcuni casi), solo per motivi tecnici generici  viola tali principi in quanto le nuove  perseguiranno analoga funzione solo dopo alcuni decenni. Peraltro la Relazione afferma  che  tali alberi saranno sostituiti con altri a “sviluppo contenuto”, limitando  la funzione ecologica anche in prospettiva e disattendendo uno dei requisiti  del DNSH.

Ma la rimozione, per di più solo genericamente motivata, cozza  totalmente e palesemente con  quanto   dichiarato nella Relazione: “Gli interventi prevedono l’eliminazione di piante che  costituiscono  pericolo  per la pubblica sicurezza” (sic) Come si può legittimare di conseguenza l’espianto  con motivi  tecnici assolutamente indefiniti? Tale genericità-ambiguità  e quindi assenza concreta di motivazioni  si ripresenta  anche  in relazione a diverse decine di alberature  di vl. Studenti, evidenziate nella Relazione, anche se ad ora non oggetto di espianto.

Infine  una carenza sulla valutazione  finanziaria connessa all’espianto: nessun accenno al valore delle piante rimosse, al costo dell’espianto, al costo della piantumazione delle nuove alberature; quindi in contrasto con le indicazioni riportate  nel progetto  che esigerebbero  tale valutazione, per il motivo che  la riduzione dell’impegno finanziario  è l’unica condizione  per poter modificare il progetto anche in fase esecutiva.  La conservazione di molte piante che non rientrano nella  prevista pericolosità,  (comunque da valutare  singolarmente) unico motivo di espianto , persegue proprio la  riduzione dell’impegno finanziario a vantaggio dei criteri ambientali.

Invece nei casi sottoposti, esemplari di una logica  prevalente, l’intervento comporta l’aumento dell’impegno finanziario e la riduzione del beneficio ecologico. Da qui la contestazione della legittimità dei  motivi tecnici generici addotti,  su cui giustificare gli espianti, e di conseguenza la richiesta di mantenere in situ gli esistenti, anche in riferimento  a quanto sopra dichiarato nella Relazione e alle prescrizioni DNSH.

La storicità, la funzione ecologica, la monumentalità dei contesti oggetto di intervento di espianto, in coerenza con gli impegni della Relazione sul progetto, a nostro avviso  impone  la valutazione preliminare da parte della SABAP, e non solo la sorveglianza archeologica di un consulente e   la segnalazione occasionale.

Per quanto premesso  chiediamo il vostro chiarimento  documentato  in  riscontro   a quanto da noi segnalato;  quindi sulle azioni eventualmente attivate, sulla valutazione  degli  interventi   impattanti  gravemente su aspetti ambientali e storico-paesaggistici oggetto di  tutela, ai sensi di norme  e prescrizioni citate

Chiediamo  ad ogni buon fine  -alla luce di pregressi espianti di alberi monumentali ubicati in contesti storici inequivocabili, senza il parere della Soprintendenza, anche a causa della assenza  di un albo delle piante-contesti monumentali (es. Palme secolari  nell’area ex Massa, in pz. Italia, perfino in pz. Panzera)-  che sia  reso pubblicamente  noto  quanto la Soprintendenza ha da  esprimere in merito, in relazione alle  proprie competenze  di tutela e controllo, onde evitare  il reiterarsi di vulnus ambientali e del paesaggio urbano  nella città di Lecce.

In attesa di cortese riscontro, distinti saluti.

Per il Coordinamento VERDE  URBANO LECCE

Maria Cucurachi                                                                                                                                                       

Alessandro Leucci                                                                                                                             

Ornella Paiano                                                                                                               

Maria Felice Pepe                                                                                                                              

Giovanni Seclì

Lecce 24 luglio 2023

PS si chiede un  incontro urgente  di rappresentanti di codesto Coordinamento con  un dirigente della Sabap di Lecce ______ 

LA RICERCA nel nostro articolo del 19 luglio scorso


               


Category: Costume e società, Cronaca, Politica, Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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Comments (1)

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  1. Francesca Alemanno - tramite Facebook ha detto:

    E poi facciamo il piantino a San cataldo….che sia il fuoco che sia la sega elettrica…..il risultato è lo stesso. “Gli occhi lucidi di Carlo” scrivono nei post dal Comune … certo …di lacrime di coccodrillo ne abbiamo in abbondanza…

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