WhatsApp – 22.7.2023. 19.55 – SCIOPERI
(g.p.) ______ Succede che domani centoquaranta lavoratori dei negozi McDonald’s di Bari e dintorni incrocino le braccia e abbiano organizzato una manifestazione di protesta. Uno sciopero, insomma, dichiarato dall’organizzazione di categoria della Cgil.
Raccontano che nei locali non ci sia un impianto adeguato di aria condizionata e che nelle cucine in particolare le temperatire diventino “allucinanti”, a tal punto da aver provocato diversi casi di malore fra il personale.
Chiedono la sospensione delle attività nelle giornate di questo tipo con il ricorso alla cassa integrazione, come del resto ha previsto una circolare diramata ieri dall’Inps.
Quest’ultimo aspetto è l’unico che ci fa capire che la vicenda accade nei giorni nostri, dove le tutele esistono, almeno sulla carta. Se non ci fosse quest’ultimo aspetto, potrebbe sembrare una cronaca da fabbrica ottocentesca.
Infatti, e comunque oggi è anche peggio.
Al posto dei padroni di una volta, ci sono oggi le multinazionali che dettano le regole finalizzate esclusivamente all’ottiizzazione dei profitti loro e dei loro concessionari in franchising, o in subaappalto, si dice così oggi. Un potere anonimo che si regge sulla parcellizzazione e sull’organizzazione just in time del lavoro, vale a dire sullo sfruttamento del lavoro, con turni massacranti, disponibilità continua richiesta, precariato, ricatto occupazionale, e stipendi da fame, da fame pure nell’orgia di cibo spazzatura da McDonald’s, dove un dipendente prende meno di 1.000 euro al mese.
E’ la globalizzazione bellezza.
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