ACQUA AZZURRA, ANZI BLUE. ACQUA CHIARA? LA VUOLE PRODURRE L’ENI, CON I REFLUI DEL CENTRO OLI, A DUE PASSI DALLA DIGA DEL PERTUSILLO

| 20 Luglio 2023 | 0 Comments

(g.p.) ______ Non si è ancora concluso il processo ai vertici Eni per i disastri ambientali registrati in Val d’Agri, per meglio dire, fra eccezioni e legittimi impedimenti, non è nemmeno entrato nel vivo della fase dibattimentale, prossima udienza il 14 novembre prossimo. Con calma.

Ricordiamo che sono imputati i dirgenti Ruggero Gheller, Enrico Trovato e Andrea Palma, i quali secondo l’accusa avrebbero tenuto nascosto i problemi di corrosione dei serbatoi di stoccaggio del greggio appena lavorato nell’impianto, finito nei terreni circostanti. L’ex responsabile della produzione, Gianluca Griffa, 38 anni, si suicidò lasciando un memoriale sull’intera vicenda, memoriale che i giudici della Corte d’Assise di Potenza dove si sta celebrando il processo sui fatti in qestione hanno deciso di non acquisire agli atti.

E questo è quanto in aggiornamento, alla vicenda ‘vecchia’ su cui, se ne avranno voglia, i nostri lettori potranno trovare documetazione nell’APPROFONDIMENTO qui sotto.

E veniamo alla ‘nuova’, di vicenda.

Si tratta del progetto “Blue Water” che prevede la realizzazione dell’impianto per il trattamento dei reflui prodotti nel Centro oli dell’Eni a Viggiano, in un’area ex agricola.

Così lo ha spiegato, il 9 marzo scorso, manifestando tutte le proprie perplessità, in sede di audizioe presso la competente commissione della Regione Bailicata, Giorgio Santoriello, dell’Associazione “Cova Contro” coadiuvato dagli esperti Francesco Marsico e Mimmo Nardozza:

“Il Blue Water dovrebbe trattare 72 metri cubi ora l’ora di reflui petroliferi, una grande quota di rifiuti speciali. L’impianto è sperimentale in quanto dovrebbe produrre acqua demineralizzata dalle acque del Cova ma noi esprimiamo forti perplessità perché è ubicato a pochi chilometri dall’area del Pertusillo l’invaso creato dall’omonima diga e che dà da bere a mezzo Sud Italia, che non ha alcun sistema di difesa attiva permanente in caso di incidente petrolifero rilevante e, inoltre, ricade in aree che hanno una serie di vincoli”.

Questa adizione in Regione è l’unica traccia pubblica che abbiamo trovato del progetto.

Però ne sapremo sicuramente di più martedì prosimo, 22 luglio.

L’europarlamentare dei Verdi Rosa D’Amato ha diffuso oggi il seguente comunicato:

Conferenza stampa a Taranto: un nuovo impianto che metterà a rischio la salubrità dell’acqua che beviamo.  È un problema che riguarda anche tutta la Puglia. Ne parleremo a Taranto nel corso di una conferenza stampa indetta per martedì prossimo, 25 luglio, alle ore 11 in corso Italia 102

Salvare il Pertusillo è un obiettivo primario non solo per i lucani, è infatti l’acqua che arriva nelle case di tutti i pugliesi. E’ la nostra vita. Ma è in cantiere un impianto di trattamento di reflui petroliferi a ridosso del Pertusillo, come se non bastasse l’enorme pressione ambientale a cui questo magnifico invaso d’acqua è già sottoposto. Come sempre il nome del progetto è accattivante: ‘Blue water’. 

Peccato che preveda il trattamento dei reflui prodotti nel Centro oli dell’Eni a Viggiano (Potenza) Ne parliamo martedì, dettagliando sul progetto e sui rischi connessi. Alla conferenza stampa prenderanno parte Rosa D’Amato, europarlamentare Verdi Europei, e Giorgio Santoriello dell’associazione Cova Contro. Appuntamento a martedì 25 luglio, a Taranto in corso Italia 102 (ore 11).

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L’APPROFONDIMENTO nel nostro articolo del 23 aprile 2019

Category: Cronaca, Politica

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