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| 19 Luglio 2023 | 0 Comments

(g.p.) ______ Succede che il prestigioso quotidiano francese Le Monde inizi oggi un’inchiesta a puntate dedicata a lui, per la precisione al viale del tramonto imboccato a 74 anni dal divo del cinema francese ancora in attività più famoso al mondo, Gerard Depardieu.

Succede poi che gli piovano addosso in contemporanea un giorno sì e un giorno no accuse di molestie sessuali da parte di ragazze che sostengono di essere state da lui toccate e baciate controvoglia, argomenti di cui si sta occupando la magistratura, in bilico fra legge e gossip.

Il sapore della felicità, titolo del suo ultimo film, presto in uscita anche in Italia, in cui interpreta un cuoco per nemesi divina perseguitato da una ragazza respinta, appare oggi dimenticato.

Eppure ci fu un tempo, nemmeno tanto lontano, appena una decina di anni fa, in cui Gerard Depardieu era felice e non sapeva di esserlo… Quando risiedeva a Lecce.

In più rese felici ogni giorno tramite social, per le parodie che gli venivano quotidianamente dedicate con fotomontaggi, meme e citazioni varie, da parte di intraprendenti Leccesi dal dna core presciatu, tutti quanti quelli che le cercavano, le trovavano e le vedevano.

La satira è catartica, curativa, salutare. Quando poi come in questo caso riesce ad essere d’impatto esilarante, è opera d’arte.

In quelle vignette, lui appariva nelle pose più strane, incredibili e strampalate e si esprimeva in un dialetto leccese perfetto.

L’effetto era dirompente, si rideva di botto subito, immediatamente, solo a vedere un attimo. .

Gli argomenti su cui esercitare il loro genio del resto non mancavano ai grafici realizzatori, a tal punto che la serie divenne una costante quotidiana e specie su Facebook andò avanti per un bel po’, col titolo Lu Gerardu de Lecce.

Infatti Gerardo a Lecce ne aveva sempre una. Andava al ristorante e si lamentava del contro troppo caro; se la prendeva con i Vigili e con l’Universo mondo a ogni occasione; attaccava briga per strada con i ragazzi della movida ai quali imputava di fare casino sotto casa sua, nel centro storico, e quindi di non farlo dormire di notte; sentenziava sugli usi e costumi del posto e si impicciava delle abitudini locali, e cose così, tanta roba.

Alla fine decise di rivendere l’abitazione e di andare via per sempre.

Per sempre?

Nella vita non c’è niente di irreversibile, non è mai troppo tardi e puoi sempre ricominciare da dove sei.

Oggi Gerard Depardieu è un anziano triste.

Oggi Lecce è una città triste.

Qui adesso bazzica un’altra attrice straniera famosa, oddio, famosa, che han fatto diventare famosa per opportunismo, che abita però isolata nel Capo, gestisce locali turistici e a tempo perso fa l’ambasciatrice del pensiero unico dominante e la sostenitrice delle cause vinte, quelle che sostengono tutti.

Tanto quello era popolare icona del politically scorrerct, quanto questa è intellettualistica icona della grande chiesa che a Lecce unisce il presidente della Regione, il sindaco, il rettore dell’università e l’arcivescovo.

Gerardo, ripensaci! Ritorna a risiedere a Lecce città… Ci manchi. Torneremo insieme a fare casino di giorno e di notte, potremo ridere di gusto e di nuovo essere felici.

Category: Costume e società

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