WhatsApp – 12.7.2023. 20.40 – FICHE
(g.p.) ______ Succede che quelli della Festa della fica, tradizionale sagra di paese, fra le tante che ravvivano ogni sera la calda estate salentina, si siano portati avanti col lavoro organizzativo e quest’anno abbiano deciso di fare proprio le cose in grande. Così, in vista del 16 agosto, data dell’appuntamento annuale, oggi hanno già presentato il programma dell’evento, ampio, particolareggiato, esteso e omnicomprensivo, finanche di convegni scientifici sulla biodiversità e di rassegne artistiche di poesia, oltre che, ovviamente, di bancarelle, gare, concerti musicali e quant’altro di tutto di più, insomma.
Ah, naturalmente anche di graFICA.
No, non è a San Foca, è a Marittima, che – lo diciamo per i nostri lettori non salentini – è frazione di quasi 2.000 abitanti del Comune di Diso, con ovviamente accesso al mare, nel basso Salento.
E’ qui la festa? Sì, è a Marittima.
Sempre per i nostri lettori non salentini corre l’obbligo di aggiungere che nel dialetto leccese il termine non indica solo il frutto dell’albero, ma pure ciò che in italiano corrente si scrive e si dice con la lettera g, ma non a Lecce e dintorni, dove mettono invece la lettera c.
Comunque, essa è il vero frutto proibito, altro che la mela, no no, a seguire la genealogia biblica espressa dal compianto poeta dialettale Vitale Boccadamo, tutto cominciò così:
U sannu tutti, ormai è storia ntica,
ca u fruttu cchiù dduce è propiu la fica .
Cce ffice Eva, ampena vitte Adamu?
Quiru scia nudu e iḍḍa disse: – Sciamu!
De u Paradisu jeu su’ lla patruna -,
e ssutta all’arbulu nce ne dese una.
Autru ca ppuma, ’e fica se trattava:
ca nn’autru fruttu piccati purtava?
E infatti, cominciò tutto così…E il resto della storia, di quella che il pittore francese del realismo ottocentesco Gustave Courbet chiamò dipingendola ‘l’orgine del mondo’, e di qelle che abbiamo imparato a chiamare le conseguenze dell’amore, arriva fino ai giorni nostri, fino a ognuno di noi, dolce sì, certo, ma pure salato, dolce e salato come la…vita.
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