IL ROMANZO DI SERGIO D’AMARO CHE RIPERCORRE LE VITE E LE ROTTE DEI NOSTRI MERCANTI DELL’OTTOCENTO FRA LE SPONDE DL MEDITERRANEO

| 10 Luglio 2023 | 0 Comments

di Raffaele Polo  ______

La storia dei viaggi, dei commerci, delle traversate di mari insidiosi e la conoscenza di lingue e culture diverse non ha mai fine, soprattutto per le nostre terre. E non è solo l’idea della emigrazione per trovare lavoro, ma anche il tentativo di esportare i propri prodotti, umili ma necessari.

Sono pagine di storie poco conosciute ma che strutturano perfettamente questo ”Romanzo meridionale” di Sergio D’Amaro, edito da Besa (72 pagine, 14 euro).

Tra la fine dell’Ottocento e il primo trentennio del Novecento centinaia di barconi e di trabaccoli attraversarono l’Adriatico per portare i frutti delle terre affacciate sulle sue sponde verso Venezia, Trieste, la Dalmazia, inoltrandosi via terra fino alle grandi capitali come Vienna, Budapest e Mosca.

Venivano commerciati soprattutto arance e limoni, ma anche pece, manna, olio, frutta secca, tartaro di botte, bacche di lauro, in cambio di tessuti pregiati, legno, prodotti artigianali in ferro, vetro, cristallo.

L’epopea commerciale dei nostri territori si spinse fin negli Stati Uniti, richiamando sulla sua scia, all’esplodere della crisi economica di fine Ottocento, frotte sterminate di emigranti.
Questo libro narra la vita e le speranze di coloro che furono protagonisti e comprimari di quelle vicende, utilizzando uno stile che risente del tragico verismo verghiano e della contaminazione di lingue e di culture giunte alla confluenza tra grande e piccola storia. È, in definitiva, il senso di quelle ‘Cronachette’ che, secondo Sciascia, sono il fulcro della Storia, della nostra Storia.

Category: Cultura, Libri

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