NOTE D’ARTE / LE CASE, LE COSE DEL PASSATO NELLA MOSTRA DI LUCIO CALOGIURI A LECCE DOMENICA 2
di Raffaele Polo _____
Si inaugura domenica 2 luglio alle ore 19.00 la mostra personale di Lucio Calogiuri (nella foto) “I luoghi delle cose piene”: la presentazione è di Paolo Marzano, autore e critico d’arte,
L’evento ha luogo nella Gallery OFF, moderno spazio espositivo sito all’interno del MUST, Museo Storico di Lecce, Via degli Ammirati 11, Lecce dal 1 al 10 luglio 2023, dal martedì alla domenica con orario 9.00/21.00 (lunedì chiuso).
L’INGRESSO E’ LIBERO.
Lucio Calogiuri, 69 anni, di Lizzanello, ha studiato a Firenze all’Accedemia di Belle Arti e poi ha lavorato, come pittore e scenografo, ottenendo importanti riconoscimenti, e tornando infine nel suo paese.
Così presenta la mostra la curatrice, Gina Affinito:
‘Il Valzer degli addii nelle opere di Lucio Calogiuri: una piccola storia per ogni composizione, scenograficamente struggente, narrata con dolcezza. Il racconto della sua Still Life si fa ora donchisciottesco, ora meticoloso e organizzato, fino all’ossessione.
Uno stile di classica semplicità: inquadrature fisse che spesso «rimpiccioliscono» il più minuzioso dettaglio, essenzialità narrativa efficace e funzionale, un ritmo pacato (che è molto diverso da lento) e calmo che, in questi tempi concitati, ha l’effetto di un abbraccio rigenerante.
Praticamente sempre in scena, ogni protagonista delle sue composizioni, che sia un mulo o un fienile con lamie sullo sfondo, riesce a trasmettere il peso, ma anche i doveri, di tutta una vita, con forma contenuta e controllata, fatta di sguardi muti e dialoghi essenziali, arrivando a volte a dare l’impressione che i suoi occhi interroghino direttamente il fruitore, quasi a instaurare una complicità capace di andare al di là della semplice occasione narrativa.
Tutto questo prende poi ulteriore forza perché l’universo in cui si muove Calogiuri è quello di un mondo oggi tragicamente dimenticato, fatto di persone, luoghi, cose … sole.
Calogiuri porta lo spettatore dentro le loro case del passato, dentro i loro ricordi, tutt’altro che anonimi, con gatti sull’uscio ad aspettare e bucato steso ad asciugare, odore di un’estate che è dentro ognuno di noi’.
Complimenti…Grande Maestro.