L’INTERVENTO / UN DELITTO SUSSURRATO DA LADY MACBETH INTORNO AL POLITEAMA GRECO DI LECCE, IL MANDANTE E’ IL SINDACO
di Dino Quaratino ______ (coordinatore Nazionale dell’associazione Voglia di teatro Network dei grandi Teatri Italiani fondata da Maurizio Costanzo – Roma – nella foto) ______
Teatro: la nuova pavimentazione di Via XXV Luglio, rischia di isolare il Teatro Politeama Greco
Lecce – Non è forse la superficialità il dramma più profondo della politica culturale contemporanea? Esiste una sorta di dittatura insipida del silenzio negli atti di alcuni amministratori pubblici che pur di cultura e di promozione dichiarano di occuparsi e quindi almeno apparentemente dovrebbero conquistare sapori, colori e dinamicità.
Il secondo grande teatro del sud Italia dopo il San Carlo di Napoli, il Politeama Greco di Lecce rischia di restare isolato ed è come lasciar seccare il fiore più bello di una splendida città di cultura perché si è deciso di ripavimentare e pedonalizzare via XXV Luglio con materiali inadatti al passaggio dei mezzi necessari per l’allestimento degli spettacoli.
Ecco che un’idea solo apparentemente votata al bene di una zona della città e al popolo si trasforma in un delitto che sembra esser sussurrato da Lady Macbeth e il sangue che nemmeno tutto l’oceano di Nettuno riuscirà a ripulire, è quello di un’attività artistico- promozionale unica e particolare, di valore nazionale e internazionale.
La direttrice artistica Sonia Greco è riuscita tra le tante difficoltà che ovviamente e tradizionalmente contornano la cultura a creare un’oasi culturale che riesce a nutrire con diversi tipi di teatro, dalla lirica, al cabaret, al teatro di prosa, alla poesia, alla musica, le anime vogliose di Bellezza (lo sono tutte, anche quelle degli amministratori), perché quest’ultima appartiene a tutti. Ma evidentemente nella strana concezione di territorio e di popolo degli amministratori leccesi non c’è posto per una Bellezza dinamica, contaminante e, per il suo valore, anche indeterminabile: preferiscono la staticità, preferiscono mettere in ginocchio un’attività economica che muove tante persone anche lavorativamente.
Il Teatro Politeama Greco nato nel lontano 1884 rischia oggi la chiusura, rischia il silenzio, per la sordità di alcune decisioni che non hanno tenuto minimamente conto delle esigenze della struttura. E’ come se qualcuno che si crede un dio avesse sputato sulla bocca di una Cassandra regina del teatro e delle profezie artistiche, condannandola non a non essere creduta, ma al rifiuto e all’oblio; ma è uno stupido dio questo che spegne la luce e vive senza accorgersene nell’orrido. C’è forse ancora tempo per trovare una soluzione, per ammettere l’errore e consentire al teatro di far germogliare la comunità, cosa che la sola area pedonale ristretta nella sua concezione estetica, non potrà mai fare, perché va bene vivere il centro e le vie camminando a piedi, ma bisogna pur avere una direzione, un carattere, un senso, tranne se poi, ricordando “La Montagna incantata” di Thomas Mann, si vuole essere diretti verso la malattia, verso la sconfitta di una comunità, verso la menzogna. ______
L’APPROFONDIMENTO nei nostri articoli del 13 e 20 giugno scorsi
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