MONZA PORTA BENE, IL LECCE CONQUISTA LA PERMANENZA IN SERIE A CON UN TURNO DI ANTICIPO
(e.l.) ______ Il Monza per coltivare fino alla fine la sia pur remota possibilità di accedere da matricola – rivelazione di questo campionato alle competizioni europee della prossima stagione, il Lecce per restarci, in serie A.
Dopo che ieri lo Spezia aveva fatto harakiri perdendo in casa 0 a 4 contro l’Empoli, questo pomeriggio è arrivata la notizia che il Verona ha fatto un mezzo passo falso, se non un passo falso per intero, pareggiando 1 a 1 in casa contro l’Empoli e facendosi raggiungere all’ultimo minuto del recupero finale.
Quindi entrambe sotto di due punti, a quota 31, rispetto al Lecce, che, in una giornata assolata e calda, sta per iniziare a giocare allo stadio Brianteo, gremito al massimo della capienza, oltre 15.000 spettatori, con la solita larga rappresentanza di tifosi giallorossi sempre corposamente presenti su tutti i campi d’Italia.
Raffaele Palladino manda in campo per il suo 3-4-2-1: Di Gregorio – Marlon, Marì, Izzo – Ciurria, Pessina, Rovella, Carlos Augusto – Mota, Caprari – Petagna.
Marco Baroni per il suo 4-3-3: Falcone – Gendrey, Baschirotto, Umtiti, Gallo – Askildsen, Blin, Oudin – Strefezza, Ceesay, Banda.
Adriano Galliani si sistema in tribuna, in una coreografia festosa dei tifosi brianzoli.
Al 3′ prima azione degna di nota della partita, con la difesa degli ospiti che in un modo o nell’altro riesce a liberare il pericolo portato da Caprari e Petagna. Al 7′ prima azione degna di nota degli ospiti, con una folata in avanti di Banda e Oudin, che rimane inconcludente.
Nei minuti seguenti, ospiti ancora in avanti, con tre occasioni apprezzabili, ma che, diciamo così, avrebbero meritato conclusione migliore.
Il canovaccio della partita rimane icdentico anche in seguito, per i padroni di casa solo un lancio lungo per Dany Mota, anticipato da Falcone fuori dell’area con un rinvio al volo perentorio.
Si va al riposo dopo un primo tempo deludente, in ci Monza ha fatto più manovra, il Lecce più incursioni, ma tutte e due le squadre senza praticamente concludere in porta.
Al rientro dagli spogliatoi, Palladino presenta Birindelli al posto di Petagna, e Sensi a quello di Rovella.
Poi, dopo un quarto d’ora, in cui da notare ci sono solamente conclusioni tutte fuori dallo specchio della porta, fa un altro doppio cambio, Vignato per Mota, e Gytkjær per Caprari.
Baroni a sua violta cambia Strefezza con Di Francesco, e Askildsen con Hjulmand, al suo rientro dopo l’infortunio.. Più tardi Oudin con Maleh
L’andamento dela partita abbastanza noioso rimane tale e quale quello fin qui delineato e scivola stancamente verso i minuti finali.
Poi, nel finale, l’atmosrfera si scalda, al minuto 80, quando Baschirotto interviene in area su Colpani appena entrato in campo al posto di Izzo. L’arbitro lascia correre, poi, nel corso di quattro lunghi minuti, imbeccato dal Var, decide di andare a rivedere al monitor e decide per il rigore.
Lo calcia bene Gytkaer, lo para meglio Falcone, allungando il braccio in tuffo e riuscendo a respingere.
Decisivo.
Pezzella per Banda e Colombo per Ceesay per gli ultimi minuti del recpero finale. Ben otto.
Tenta di vincerla, alla fine, il Monza. Ma proprio all’ultimo, la svolta. Gytkaer, disastroso, dopo aver sprecato il suo rigore, ne regala uno ai Leccesi per fallo di mano in area.
Solito lungo copione di consulti vari.
E’ rigore.
Colombo sul dischetto una palla pesantissima.
Fa gol. 0 a 1!
Che sofferenza, dai, però con un turno di anticipo il Lecce conquista il suo obiettivo di salvarsi, rimanendo in serie A, proprio a Monza, dove trentotto anni fa conqistò la sua prima, storica promozione nella massima divisione. E per i tifosi giallorossi può cominciare la festa.
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