”EX VERBIS metro del tuo tempo”, L’INCREDIBILE PERCORSO POETICO DI FRANCESCO PASCA
di Raffaele Polo ______
Da ragazzi facevamo un gioco, per intrattenere soprattutto le ragazze: invitavamo a pensare un’immagine e poi a descriverla. Dopo, avremmo scoperto il carattere della persona, a secondo della descrizione che ci avrebbe fatto via via di termini come casa, strada, albero, mare, cancello…
Venivamo fuori con successo e sorridevamo allo sbalordito stupore di chi, ad esempio, avendo pensato ad un albero ‘basso e secco’, rivelava di avere problemi col sesso, diversamente dall’immaginato vegetale alto e frondoso…
Ci ha ricordato un po’ questo gioco di elementare psicologia l’ultima produzione di Francesco Pasca (nella foto) ”EX VERBIS metro del tuo tempo” (Il Raggio Verde Edizioni, pagine 109, euro 15) che, guarda caso, è suddiviso in cinque parti, ovvero ‘del tempo’, ‘del luogo’, ‘dell’isola’,’dell’albero’, ‘della scrittura’ ed espone, al suo interno, un coacervo di termini, ortografie, linguaggi, segni e apparenti sgrammatigrature che sono, ormai, il distintivo condiviso del procedere poetico del Nostro.
Vogliamo subito far notare che, stavolta, il Poeta inserisce una sorta di guida esplicativa alle varie ‘stanze’, conducendoci per mano nel suo incredile mondo dove, questa volta, non mancano affabulazioni in latino e reminiscenze dantesche, offerte ed inserite con garbo nel susseguirsi delle evocazioni.
Ma, in sostanza, quale è, questa volta, l’intento di Pasca nel suo concorrere ancora una volta al suscitare meraviglia e stupore, magari anche riprovazione, utilizzando la forza coinvolgente che nasce dalle parole (ex verbis, appunto…)? Ce lo spiega, fra le righe, quando afferma ‘So di non stare al passo del tempo, ma in attesa che il di me sorpassi, sulla “Via” del giorno e della notte, ascolto.’
E ancora: ‘Intorno era solo il diverso, ma non era la realtà’.
Ecco, è proprio questa idea di ‘diverso’ che affascina Pasca, e che quasi lo costringe ad utilizzare tutta la sua Arte per farci comprendere il Grande Trucco utilizzato per compiere il perfetto gioco d’illusione che, non dobbiamo mai dimenticarlo, ha una sua ragione, semplice o complicata, che può essere scoperta e verificata. Proprio grazie a quelle ‘parole’ disseminate in un lungo cammino ad ostacoli, possiamo raggiungere, alla fine, quello che Ulisse cercava, al di là delle Colonne d’Ercole.
Il libro si presenta il 1° giugno alla Biblioteca Bernardini, a Lecce nella Piazzetta Carducci, dalle ore 19. Interventi dell’Autore, Antonietta Fulvio, Mario Marino e Raffaele Polo.