L’INTERVENTO / “Lecce, non ti riconosco più”
di Paola Scialpi ______
Tempo fa, spesso, per rilassarmi e per liberare un po’ la mente, mi piaceva gironzolare per la città. Mi rilassava guardare le vetrine, inoltrarmi nel centro storico soprattutto nelle giornate di sole quando la sua luce fornisce un bagliore particolare alle splendide facciate barocche.
Ultimamente se sono costretta ad uscire ho voglia di ritornare al più presto a casa.
Cosa sta succedendo alla mia città?
Sembra essere stata posseduta da schizzofrenia galoppante.Il traffico è insostenibile come se improvvisamente le auto si fossero triplicate. Gli automobilisti nevrotici, impazienti fino alla follia.
Lecce è disseminata da cantieri, impalcature ovunque, strade che improvvisamente vengono chiuse al traffico senza alcun cartello di avvertimento per cui si è costretti a tornare indietro e perdere magari del tempo prezioso. Piste ciclabili ovunque con strade che si rimpiccioliscono drammaticamente.
Centro storico a rischio visto che qualcuno esasperato ha rischiato alcuni giorni fa di sfiorare una tragedia.
Forse potrei continuare ancora, per non parlare della difficoltà delle ambulanze che vedono restringersi enormemente lo spazio di transito tra automobilisti indifferenti, impalcature e parcheggi in doppia fila. Senza dimenticare i percorsi pieni di buche, dissuasori del traffico un giorno realizzati e il giorno dopo rimossi..
Come semplice cittadina non riconosco più la mia città.
Capisco che i locali debbano portare avanti il lavoro con conseguente intensa movida, capisco che l’uso della bicicletta aiuta l’ambiente, ma chi è responsabile di tutto ciò che riguarda la città ho l’impressione che si muova con i paraocchi.
Si è mai pensato che oltre alla movida possano esserci persone che ad una certa ora della notte hanno bisogno di dormire per qualche problema di salute? Si è mai pensato che stringendo così le strade si possa creare difficolta per i soccorsi? Si è mai pensato che se lo scopo delle biciclette è quello di aiutare l’ambiente come può avvenire questo se il traffico è enorme e spesso in tilt?
Consiglierei al responsabile di tutto questo a farsi un giro in città in auto nelle ore di punta, di farsi un giro in bicicletta per capire come fa quando la pista ciclabile improvvisamente termina.
Spero ardentemente in una soluzione.
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