PAREGGIO A RETI BIANCHE AL VIA DEL MARE, SALVEZZA ANCORA TUTTA DA CONQUISTARE
(m.a.) ______ Lecce e Spezia, distanziate da solo due punti, per rimanere in serie A e non fare compagnia alle già retrocesse Sampdoria e Cremonese, si affontano nl momento decisivo del campionato nello scontro diretto che vale una stagione .
Al Via del Mare solita grande affluenza sugli spalti, sono 26.000 in una giornata uggiosa, col pranzo della domenica saltato di brutto, causa orari, ma pure altre logiche fondamentali tutte vendute, asservite agli interessi delle televisioni che ormai dominano il calcio – spettacolo.
Quattrocento sono arrivati da La Spezia.
Sul fronte di casa, c’è pure chi invoca benedizioni particolari e protezioni in alto.
I tifosi del Lecce in massa decisi all’appuntamento decisivo
e pronti a intonare i cori.
Marco Baroni manda in campo per il solito 4-3-3: Falcone; Gendrey, Baschirotto, Umtiti, Gallo; Gonzalez, Blin, Oudin; Strefezza, Colombo, Di Francesco.
Leonardo Semplici per il solito 3-5-2: Dragowski; Wisniewski, Ampadu, Nikolaou, Gyasi; Bourabia, Ekdal, Esposito, Reca; Shomurodov, Nzola.
Il primo quarto d’ora mostra uno Spezia che fa la partita propositivo in avanti, con un paio di azioni pericolose e pure con una conclusione di Nzola dal limite fuori di poco.
Il Lecce fa fatica a tenere palla e a costruire qualcosa.
Intorno al minuto 20 altri due spunti offensivi di rilievo degli ospiti.
Marco Baroni guarda preoccupato i suoi che sembrano spenti e comunque appaiono opachi.
La mezz’ora di gara conferma la situazione fin qui delineata sul campo.
Su punizione un tiro ad effetto di Esposito da posizione difficile finisce alto di poco al 38′.
Poco dopo sull’ennesima palla lunga e pedalare che però finisce facile preda della difesa avversaria, i tifosi giallorossi cominciano a mugugnare.
Il primo tempo finisce senza scossoni.
Alla ripresa, squadre prudenti, molti errori e nessuna emozione.
Il primo cartellino giallo arriva al minuto 49, lo becca Umtiti, poi Esposito calcia male la punizione dal limite. Fa ancora peggio cinque minuti dopo Reca con una punizione alle stelle.
Velleitario un colpo di testa in avanti di Gendrey al 58′, poco dopo arriva anche l’ammonizione di Wisniewski.
Doppio cambio di Baroni, entrano Ceesay e Askildsen, escono Colombo e Gonzales.
A seguire doppio cambio anche di Semplici, Escono Bourabia e Shomurodov, entrano Zurkowski e Agudelo.
Ora il Lecce è finalmente più vivace, un calcio d’angolo su spunto di Ceesay rimane senza esito. Come pure un paio di conclusioni chiuse dalla difesa degli ospiti, che, a loro volta, sprecano in maniera grossolana una ripartenza che avrebbe poturio rivelarsi pericolosa.
Sempre 0 a 0 al 70′, venti mnuti più recupero al termine.
Punizione da posizione invitante per lo Spezia al 74′, anche questa volta lo specialista Esposito non inquadra la porta.
Nzola lasciato colpevolmente solo in area su calcio d’angolo spreca un’ottima occasione, con pallone colpito di testa che finisce sull’esterno della rete.
Al 79′ prima parata di Dragowski, su conclusione di Strefezza forte, ma centrale.
La partita va scemando di tensione, mentre aumenta la stanchezza.
Fiammata dello Spezia all’85’, con una bella azione di Agudelo conclusa con un tiro dal limite ancora di Nzola, alto.
Ospiti in avanti nella fase conclusiva, salva in qualche modo Falcone su conclusione pericolosa scaturita da una mischia in area, la più pericolosa della partita.
Tre minuti di recupero.
Fasi concitate di proteste da entrambe le parti.
Finisce così.
Il Lecce fallisce l’imperativo categorico della vittoria che gli avrebbe praticamente garantito la salvezza con due turni di anticipo, ma almeno non ha perso contro una diretta concorrente, come contro il Verona.
Non ne sono consolati i tifosi, che alla fine contestano apertamente squadra e dirigenza.
E niente, ci sarà da soffrire fino alla fine.
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