…I TAGLI ALLE TASSE PER I LAVORATORI VANNO BENE, CERTO. QUEL CHE NON VA BENE E’ CHE SIAMO IN GUERRA ATTIVA IN UCRAINA CON NOSTRI MILITARI SCHIERATI CONTRO LA RUSSIA. E’ LA PRIMA VOLTA CHE VIENE AMMESSO DAL GOVERNO, IL PARLAMENTO UFFICIALMENTE NON NE ERA STATO NEMMENO INFORMATO
(g.p.) ______ Nel comunicato stampa ufficiale della Presidenza del Cosiglio dei Ministri, illustrante i provvedimenti di carattere economico, sociale e fiscale, di cui abbiamo riferito nel nostro articolo immediatamente precedente, adottati oggi, c’è pure un passaggio inquietante, su un’altra tematica, quella di più stringente attualità a livello intrnazionale.
Per la carità, niente che in un modo o nell’altro già non si sapesse, ma fa un certo effetto leggerlo così, nero su bianco, apertis verbis. Riguarda il ruolo attivo con partecipazione militare dell’Italia nella guerra in Ucraina contro la Russia, al fianco degli alleati occidentali.
Nell’ultima occasione in cui il Parlamento era stato investito della questione, lo scorso 21 marzo, nella sua lunga relazione di politica estera in Senato, per quel che riguarda la guerra in corso il presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva parlato sì di aperto e pieno sostegno all’Ucraina, ma aveva spiegato l’appoggio politico, per così dire, e l’invio di forniture militari, di armi e supporti tecnici.
Mai si era parlato di soldati italiani al fronte.
Ricordiamo che – a parte il fondamentale articolo 11 della Costituzione in cui viene solennemente esplicitato il fatto che l’Italia ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali – gli articoli 78 e 87 dicono che ‘Le Camere deliberano lo stato di guerra e conferiscono al Governo i poteri necessari’, e che esso viene dichiarato dal Presidente della Repubblica. Insomma è un potere che non spetta al Governo.
Ecco qui di seguito nel dettaglio la comunicazione testuale di questa sera, in rosso evidenziato da noi le due frasi significative. ______
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, ha deliberato la prosecuzione delle missioni internazionali e delle iniziative di cooperazione allo sviluppo in corso e l’avvio di nuove missioni internazionali per il 2023.
La deliberazione è stata approvata previa comunicazione al Presidente della Repubblica, ai sensi della legge 21 luglio 2016, n. 145.
La delibera è accompagnata da una relazione analitica che ha il fine di:
- riferire alle Camere sull’andamento delle missioni internazionali delle Forze armate e delle Forze di polizia, nonché sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, per il periodo 1° gennaio 2022 – 31 dicembre 2022, riportando, nelle schede allegate per ciascuna missione, le informazioni di sintesi;
- indicare le missioni internazionali che il Governo intende proseguire nel periodo 1° gennaio 2023-31 dicembre 2023, nonché gli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione da porre in essere nel medesimo periodo.
Per quanto riguarda la prosecuzione delle missioni in corso, l’Italia, in considerazione del complesso quadro geo-strategico, contraddistinto da persistenti e duraturi fattori di instabilità e aggravato dal conflitto russo-ucraino, continua a operare nella zona del cosiddetto Mediterraneo allargato. All’esterno del Mediterraneo allargato, permane l’esigenza di mantenere una presenza navale nell’area indo-pacifica.
La strategia di impiego dello strumento militare continua a basarsi sulla tradizionale adesione alle iniziative delle Organizzazioni Internazionali di riferimento per il nostro Paese (ONU, NATO, EU), non tralasciando la possibilità di cooperare, all’interno di coalizioni ad hoc, con Paesi e attori con i quali condividiamo rapporti di collaborazione o alleanze.
Le nuove missioni per l’anno 2023 riguardano la partecipazione di personale militare alle seguenti:
- missione UE denominata European Union Military Assistance Mission in Ucraina (EUMAM Ucraina);
- missione UE denominata European Union Border Assistance in Libya (EUBAM Libia);
- missione UE denominata European Union Military Partnership Mission in Niger (EUMPM Niger);
- missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Burkina Faso. ______
LA RICERCA nel nostro articolo immediatamente precedente
IN UN EFFICACE VIDEO STILE SOCIAL, IL ‘CONCERTONE’ POLITICO DI GIORGIA MELONI, CHE HA PRESENTATO COSI’ QUESTA SERA I TAGLI ALLE TASSE CHE AVEVA PROMESSO: “Sono fiera che il Governo abbia scelto di celebrare il primo maggio con i fatti e non con le parole“
Secondo quanto riporta questa mattina l’Ansa, che cita in virgolettato non meglio precisate fonti di Palazzo Chigi “L’Italia non intende usare i fondi del Pnrr per produrre armi.
L’Italia, in coordinamento con gli alleati, sostiene l’Ucraina sul piano politico e militare.
Il Governo è favorevole al rafforzamento della capacità dell’industria della Difesa europea anche nell’ottica di una maggiore autonomia strategica della UE.
L’Italia è favorevole ad un uso flessibile dei fondi europei, compresi quelli del PNRR, ma quest’ultimo è uno strumento di investimento strategico e non un veicolo per finanziare la produzione di munizioni o armamenti”.