“Firma anche tu!”
(Rdl) ______
Nuovi appuntamenti pubblici per la raccolta firme contro gli abbattimenti indiscriminati di alberi a Lecce (nella foto, quello del 2 aprile scorso a Porta Rudiae) .
L’Amministrazione comunale continua a depauperare il patrimonio degli alberi in salute della città, rendendo sempre più precario l’ecosistema urbano.
Lavori pubblici di ordinaria e straordinaria manutenzione di strade e marciapiedi vengono eseguiti senza considerare e pianificare la preservazione degli alberi e del paesaggio esistenti.
La città non si è ancora dotata (malgrado l’obbligo ormai decennale sancito dalla legge 10 del 2013) degli strumenti adeguati e imprescindibili per gestire, programmare e curare il Verde urbano, ovvero del #RegolamentoDelVerde, del #PianoDelVerde e del #CensimentoDelVerde e degli alberi.
Il Coordinamento per gli Alberi e il Verde Urbano di Lecce, composto da molte associazioni, professionisti e cittadini, porta avanti insieme alla Consulta Comunale per l’Ambiente (Terza Consulta) una raccolta firme per chiedere dal basso all’Amministrazione di dotarsi rapidamente degli strumenti di cui sopra e che nessun albero venga tagliato se non dopo una perizia tecnica effettuata da una figura professionale competente nella gestione degli alberi in città e del verde urbano e non, come purtroppo di recente osservato, da agronomi il cui curriculum non attesti alcuna prestazione d’opera nel contesto urbano e la cui professionalità non sia mai stata spesa in questioni di arboricoltura urbana.
Questa mattina, domenica 23 aprile, dalle 9.30 alle 13.00, c’è stato il banchetto di fronte alla Chiesa di Santa Rosa, piazza Indipendenza.
Ce ne sarà un altro martedì 25 aprile, dalle 9.30 alle 13.00, in piazza Sant’Oronzo.
Possono firmare tutti, anche i non residenti, dai 16 anni in su. ______
LA RICERCA nel nostro articolo di ieri
‘SALVIAMO I CARRUBI SUPERSTITI IN VIA BORMIDA’
Category: Costume e società, Cronaca, Politica
Vorrei sapere dai promotori della campagna di raccolta di firme se nel paesaggio da preservare rientrino anche i pedoni che attraversano i marciapiedi disconnessi a causa della imprevidente scelta delle essenze arboree fatta nel passato. Altra domanda è su quali dati traggono la considerazione che l’attuale Amministrazione stia depauperando il patrimonio degli alberi.
Se dovessimo eliminare ogni albero o specie arborea per ogni rifacimento di manto stradale e/o di marciapiedi questa città sarebbe un deserto. La corretta manutenzione dei marciapiedi e delle strade possono tranquillamente convivere con il verde se solo ci fosse professionalità e buon senso nei tecnici che condizionano molto spesso la visione politica di un Amministrazione comunale. In altre città d’Italia, molte più complesse della nostra, gli alberi vengono recuperati con una corretta manutenzione e addirittura puntellati se recano pericolo. Aggiungiamo il fatto che Lecce non ha un Piano e Regolamento del Verde e questo condiziona ulteriormente le scelte scellerate che sono state prese in questi anni da tecnici “incaricati”. Quindi, ripariamo strade e marciapiedi ma pensiamo anche alla nostra salute con un ecosistema da tutelare e non da distruggere.
Rione Santa Rosa APS
Pres. Pierluigi Caiulo
Fare politica dovrebbe servire a bilanciare le diverse esigenze, quella dei pedoni di camminare senza ostacoli non è d’altra parte in contrasto con la presenza di piante, d’estate ce ne rendiamo conto.
Esistono i modi per ripristinare asfalto e marciapiedi preservando gli alberi, che se danneggiano lo fanno in quanto esseri viventi piantati malamente, non in quanto essenze poco adatte al contesto.
A Lecce, salvo qualche eccezione, negli ultimi tempi si è deciso di procedere ad abbattimenti spesso anche in assenza di danni conclamati alla pavimentazione ma per motivi ancora da chiarire: così sono stati eliminati molti alberi in viale Grassi, la pineta dello stadio, oltre venti pini maestosi su viale Leopardi, una quindicina di pini nelle vicinanze del palazzetto e altri cinque nell’attiguo piazzale Pisa e pochi giorni fa, in periodo vietato, decine di carrubi in via Bormida, strada problematica su cui però non si sono volute considerare proposte alternative.
L’elenco di piccole e grandi sparizioni sarebbe lungo ma bisogna citare almeno le due palme storiche altissime di piazzale Oronzo Massa ex mercato dei fiori per mano della ditta De Nuzzo a cui sono stati appaltati i lavori, e su cui il primo cittadino non è riuscito a dare una spiegazione valida, due querce secolari appena abbattute sul piazzale della stazione, gli alberi di piazzetta Verdi vittime di una falsa riqualificazione con inutile pista ciclabile annessa, in attesa sempre della “riqualificazione” della circonvallazione dove i progetti hanno condannato oltre duecento alberi storici… è chiaro che una eventuale ripiantumazione non potrà sostituire il patrimonio preesistente prima di lunghi decenni.
Questi sono i fatti, per cui è azzardato dire che, al netto di qualche nuova piantumazione, l’Amministrazione sia attenta e sensibile alla salute degli alberi e non ce ne stia depauperando, ma proprio per questo tanti cittadini attendono al più presto un cambio di rotta e l’approvazione degli strumenti di legge indispensabili per la cura del verde (ad esempio è inaccettabile avere personale non formato che invece di sfoltire devasta le chiome rendendo gli alberi sempre più fragili…).
Gli alberi, come anche tutto il verde urbano, sono patrimonio comune, patrimonio di tutti. Nessuno ne ha la proprietà, né un dirigente che decide l’abbattimento deliberato, inconsulto e ingiustificato e neanche qualche cittadino che si sente addirittura minacciato dalla loro presenza per il dissesto dei marciapiedi, del manto stradale o perché addirittura sporcano. Senza considerare il prezioso apporto che invece donano all’ambiente, all’aria, a proteggere dal calore. L’eradicazione o l’abbattimento dovrebbe essere l’ultima specie, quando l’albero è malato. E troppo spesso si ammalano per mano di chi invece di potarli li devasta. Ci sono le pratiche alternative che consentono di mantenere gli alberi e consentire il transito senza pericoli, se solo si vogliono ricercare e adottare. Gli alberi sono patrimonio storico, ambientale e piacere per gli occhi. Chi non coglie l’importanza di questa ricchezza non ricorda cosa gli hanno insegnato alle scuole elementari sui benefici per l’uomo della sintesi clorofilliana e forse non l’hanno mai portato a fare una gita in campagna a sentir cantare gli uccellini o un picnic in pineta.
Ammetto di non aver frequentato le buone e bucoliche scuole di chi ha replicato al mio intervento su Salviamo i carrubi, ma qualche insegnamento lo ha appreso. Evito di andare in centro città con l’auto; uso la bicicletta e spesso vado a piedi; corro in aree boschive o nel Campo Scuola Montefusco di Santa Rosa. A proposito di quest’ultimo, ricordo la protesta di qualcuno per l’abbattimento di un eucalipto che costituiva pericolo per i frequentatori dello stesso e di coloro che passavano lungo la strada adiacente. Diffido di chi è pronto a protestare sempre e comunque; ho ancora in mente le immagini di chi abbracciava i primi ulivi affetti da xylella; se si fosse proceduto tempestivamente al loro abbattimento, forse avremmo potuto limitare l’estensione dei danni.