PRESTAZIONE BUONA, MA SESTA SCONFITTA DI FILA
(m.a.) ______ Il Napoli per riprendere la marcia trionfale verso lo scudetto, il Lecce per riprendere il cammino verso la salvezza. Al Via del Mare è previsto l’abituale pienone, con rappresentanza dei tifosi ospiti. E’ uscito pure un po’ di sole a fine pomeriggio, ma fa sempre freddo, inusuale, da giorni, nel Salento, dove sembra più Natale, che Pasqua, anzi a Natale faceva più caldo di adesso.
Intanto c’è già la…Luna, che con buon anticipo, dall’alto, guarda lo stadio sorridente (nella foto di copertina).
Moduli per entrambe 4 – 3 – 3, ecco le squadre che scendono in campo: Falcone; Gendrey, Baschirotto, Umtiti, Gallo; Gonzalez, Hjulmand, Maleh; Oudin, Ceesay, Di Francesco da un parte; Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Minjae, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Elmas; Lozano, Raspadori, Kvaratskhelia dall’altra.
Partono bene i padroni di casa, che fanno un buon primo quarto d’ora, attenti e propositivi, fanno pure un tiro in porta, che di questi tempi è un evento: il pallone viene indirizzato da Maleh all’incrocio dei pali, è bravo Maret a deviare in angolo.
Ma al primo affondo segnano gli ospiti: al 18′ il pallone arriva sulla destra a Kim, che vede Di Lorenzo al centro e lo serve in area, dove il capitano gira di testa in porta in maniera vincente. Lungo controllo al Var per possibile fuorigioco, convalidato. 0- 1.
La reazione del Lecce prende quota gradualmente, un altro quarto d’ora denso e intenso, però senza esiti concreti.
Il Napoli sembra controllare agevolmente, anzi fa pressing vigile sul possesso avversario, e giro palla e movimenti continui sul possesso suo. Al 34′ arriva di nuovo al tiro, con Lozano che dal limite, di sinistro, prende di mira l’angolino, ma trova pronto Falcone a deviare a lato.
Poi spreca Ceesay con una deviazione mancata sotto porta un bel cross di Di Francesco, comunque era in posizione di fuori gioco.
Dopo tre minuti di recupero parziale, doppio fischio del signor Manganiello e squadre al riposo.
Alla ripresa, subito di nuovo Napoli, con una pregevole azione di Kvaratskhelia, che entra in area di rigore con un gioco di gambe, saltando Gendrey e servendo Anguissa, la cui conclusione viene parata da Falcone.
Cinzia, un po’ preoccupata, come un po’ tutti i tifosi giallorossi sugli spalti, prova a mettere a fuoco la situazione.
Poi, IL PAREGGIO DEL LECCE! DI FRANCESCO! 52′. Sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti, Oudin crossa in area per Baschirotto, bravo a fare da torre per Ceesay. L’attaccante salta bene in area di rigore e di testa colpisce la traversa, sulla carambola Di Francesco stoppa e tira all’angolino sinistro della porta difesa da Meret, che nulla può fare. 1 a 1.
Se i gol in serie A del Lecce sono sempre comunque una festa, questo lo è ancora di più: entusiasmo esaltante al Via del Mare, dove peraltro continuano le scaramucce verbali, chiamiamole così, dei tifosi di casa, verso quelli ospiti.
La reazione della capolista è in una magia in area di rigore di Raspadori, che comunque Umtiti riesce a fermare in extremis in qualche modo.
Poi, di nuovo vantaggio ospite. Autogol di Gallo, tecnicamente, ma responsabilità pure di Falcone, in quanto il difensore, di testa, cerca di addomesticare un cross innocuo all’indietro verso il portiere, fuori posizione, insomma una brutta frittata. 64′. 1 – 2.
Comincia la girandola delle sostituzioni, continua a girare quella delle ammonizioni.
Nervosismo, intensità. Ultimi dieci minuti.
Fra tentativi in avanti del Lecce e disimpegni del Napoli, non succede niente di concreto.
Cinque minuti di recupero finale.
Fino alla fine, un calcio d’angolo mal calciato da Strefezza con tutti in avanti, Falcone compreso, e ripartenza del Napoli verso la porta sguarnita stroncata dal triplice fischio dell’arbitro.
Il Lecce perde ancora, ma comunque non era questa la partita da vincere, saranno da vincere le prossime sfide dirette al Via del Mare con le concorrenti per la salvezza.
Questa sera ruzzola male il pallone, per usare il verbo caro a Spalletti, per i Giallorossi, che comunque hanno fatto una buona partita, intensa e propositiva, ci hanno provato sempre e fino alla fine, in due-tre occasioni hanno pure tirato in porta, è già qualcosa.
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