“L’eradicazione urgente di un olivo monumentale è illegittima qualora l’obiettivo di contrastare la Xylella possa perseguirsi attraverso misure fitosanitarie”
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Giorgio Doveri, coordinatore del Comitato scientifico multidisciplinare indipendente, ci manda il seguente comunicato (foto di Roberto Pagliara) ______
Il Tar Bari fa la differenza e segna una svolta epocale per la gestione della batteriosi da XF: la ricerca scientifica è legittima e può costituire una misura alternativa all’espianto.
Accolto il ricorso sugli alberi di Ostuni.
Il Comitato Scientifico Multidisciplinare Indipendente: “ora affrontare il problema del disseccamento nella sua complessità senza catasfrofismi ed indicando soluzioni puntuali”.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia (Sezione Terza) di Bari ha accolto i ricorsi presentati dai proprietari degli alberi di olivi monumentali e con caratteristiche di monumentalità di Ostuni, dichiarati positivi a Xylella fastidiosa dall’Osservatorio fitosanitario regionale.
I ricorsi erano stati presentati dall’Avvocatessa Rosa Fanizzi del Foro di Lecce, a seguito di prescrizioni di abbattimento di ottobre-novembre 2021.
Nella sentenza, i giudici del Tribunale Amministrativo, con una pronuncia che non conosce precedenti, accoglie integralmente le ragioni dei proprietari degli alberi monumentali di Ostuni, compiendo due importanti statuizioni: 1) la capitozzatura e l’innesto costituiscono valide misure alternative all’espianto previste dallo stesso legislatore regionale a tutela degli alberi monumentali e con caratteristiche di monumentalità della Piana degli Ulivi Secolari e pure ammesse dal Regolamento Comunitario del 2020; 2) anche la possibilità di fare ricerca scientifica sul campo è prevista dal legislatore regionale pugliese ed è conforme alle previsioni unionali, per cui va promossa quale misura parimenti legittima di lotta alla batteriosi da XF.
I giudici pervengono così alla conclusione altrettanto decisiva ed epocale che: 1) “l’eradicazione urgente di un albero di olivo monumentale è illegittima qualora l’obiettivo di contrastare la diffusione della Xylella fastidiosa possa perseguirsi attraverso misure fitosanitarie meno drastiche, peraltro indicate dal legislatore regionale in un testo normativo di settore”; 2) “è errato ed illegittimo precludere attività di indagine e ricerca scientifica, in uno all’applicazione di protocolli di cura i quali, benchè non validati da Autorità europea per la sicurezza alimentare, siano frutto di studio da parte di un collegio di esperti che ha messo in atto un approccio multidisciplinare per il contrasto della Xylella fastidiosa”.
Spiega infatti il Tar pugliese che la circostanza per cui “non sono attualmente disponibili misure di controllo per eliminare l’organismo nocivo specificato da una pianta malata in condizioni di campo aperto”, non autorizza “a ritenere del tutto preclusa l’evoluzione delle conoscenze in materia agronomica, come sembra essere testimoniato proprio dall’applicazione dei protocolli di cura impiegati dai ricorrenti”.
Osservano infatti i giudici baresi che “l’Autorità europea per la sicurezza alimentare non detiene il monopolio assoluto della ricerca scientifica in materia agronomica” e, per converso, “non pare al Collegio trascurabile quanto (INVECE) emerge dalla relazione di aggiornamento su attività di studio ricerca” redatta dalla dott.ssa in Scienze Agrarie Emanuela Sardella e dal Comitato Scientifico Multidisciplinare Indipendente sugli alberi di olivo ricadenti in agro di Ostuni.
Il Tar Bari boccia pertanto la scelta regionale di precludere spazi e riconoscimenti ad anni di studi e ricerca compiuti da “figure professionali la cui competenza non sembra estranea alla materia specifica del contrasto della batteriosi da Xylella fastidiosa” e non può certamente essere messa in discussione con riferimento ai membri del Comitato Scientifico Indipendente che seguono e curano gli alberi di Ostuni, tutti citati puntualmente nella sentenza: “il Prof. Marco Nuti, Professore emerito di Batteriologia presso Institute of Life Sciences, School of Advanced Studies Sant’Anna, Pisa (Italy); il Prof. Giusto Giovannetti del Centro Colture Sperimentali, Olleyes, Quart, Aosta – il Prof. Marco Scortichini, presso il Research Centre for Olive, Fruit and Citrus Crops, Council for Agricultural Research and Economics, con sede a Roma, il Prof. Gianni Tamino, Biologo, ex
Docente Università di Padova, il Prof. Giovanni Pergolese: Chimico ed esperto in biotecnologie sui terreni, il Prof. Pietro Perrino, Dirigente di Ricerca C.N.R., già Direttore dell’Istituto del Germoplasma del CNR di Bari, il Dott. Giorgio Doveri: Chimico e tecnologo farmaceutico, coordinatore del Comitato SMI – il Dott. Massimo Blonda, Biologo, già ricercatore CNR, a titolo di testimonianza di sostegno e non di partecipazione al lavoro”.
La pronuncia del Collegio pugliese costituisce ‘il regalo più bello’ che il batterio della XF potesse ricevere per il suo decimo compleanno, aprendo la strada a quel cambio di rotta che i proprietari e i loro alberi chiedono da tempo alla Regione, al fine di combattere insieme e uniti lo stesso male e salvare la propria terra dalla distruzione di un pezzo irripetibile della propria storia.
Il Comitato Scientifico si augura che questa pronuncia possa essere l’inizio di un nuovo approccio al problema del disseccamento degli ulivi, che consideri la complessità delle cause del fenomeno, faccia valutazioni precise e contestualizzate, e puntualmente indichi le soluzioni da adottare per il ripristino e la corretta gestione delle piante.
E’ arrivato il tempo di una ricerca multidirezionale che parta dalle conoscenze acquisite per sperimentare nuove soluzioni condivise.
Il Comitato sarà sempre a disposizione delle istituzioni pubbliche preposte, degli agricoltori e delle loro associazioni, dei cittadini tutti, degli organi di informazione per la tutela delle attività produttive e dei beni collettivi. ______
LA RICERCA nei nostri due ultimi articoli sulla questione, del 22 e23 marzo scorsi
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