IL CONTESTATO FORNO CREMATORIO PREVISTO A UGENTO. SVILUPPI. LE RAGIONI DI UN NO
di Daniela Casciaro ______
“Non c’è più tempo da perdere”: è questo il deciso impegno scaturito dopo l’incontro avvenuto sabato 25 febbraio a Ugento per fare il punto della situazione tra il “Comitato No Forno Crematorio a Ugento ” e le associazioni del territorio.
Numerose le iniziative del Comitato: tra le prime, quelle tese a dialogare e informare la popolazione per poi proseguire con altre più incisive.
Nella giornata odierna il Comitato Civico ha inviato una lettera indirizzata al sindaco di Ugento al fine chiedere un incontro pubblico per discutere della realizzazione del forno Crematorio presso il cimitero. La lettera, inoltre , è stata indirizzata anche al sindaco di Presicce-Acquarica, Paolo Rizzo, al sindaco di Salve, Francesco Villanova e al Sindaco di Taurisano, Luigi Guidano. I firmatari sono la LILT Lecce – Delegazione Ugento, Associazione “Attivamente” di Ugento , Pro Loco Beach di Gemini, Associazione “Mauro Caratta” di Ugento, Pro Loco Acquarica del Capo, Pro Loco Presicce e Legambiente Salve.
Nella lettera il Comitato scrive:
“L’Amministrazione Comunale di Ugento ha deciso di concedere ad un soggetto privato la possibilità di realizzare un forno crematorio all’interno del cimitero comunale. Il Comitato Civico “NO AL FORNO CREMATORIO AD UGENTO” nasce per iniziativa di alcuni cittadini con l’obiettivo di portare all’attenzione della collettività una vicenda molto delicata che sta interessando i centri abitati di UGENTO e GEMINI, nonché i vicini paesi di PRESICCE-ACQUARICA, SALVE e TAURISANO.
Il Comitato ritiene che la realizzazione di una struttura del genere, in un contesto già soggetto a forti pressioni ambientali, rappresenti un ulteriore elemento di potenziali impatti sia sulla salute dei cittadini, sia sull’ambiente circostante. Molteplici sono, a riguardo, gli studi scientifici che provano come i forni siano in grado di emettere sostanze pericolosissime per la salute umana quali, ad esempio, mercurio, zinco, diossine , furani e IPA e tanto altro ancora!!
I Giudici, con la Sentenza del Consiglio di Stato n. 14 del 3 gennaio 2022, hanno classificato i forni crematori quali industrie insalubri di prima classe, assimilandole agli inceneritore di rifiuti. Pertanto, con l’obiettivo di conoscere direttamente le motivazioni e le reali esigenze che hanno spinto l’Amministrazione Comunale a decidere di realizzare a Ugento un forno crematorio, nonché per esprimere la propria posizione sull’argomento, il Comitato Civico [..], chiede al Sig. Sindaco del Comune di Ugento, a tutti i componenti del Consiglio Comunale ed ai Sindaci dei comuni di Presicce-Acquarica, Salve e Taurisano un incontro da tenersi a stretto giro alla luce dei timori maturati dalla popolazione sui possibili rischi per la salute umana”.
A seguito dell’incontro del 25 febbraio, il Comitato risulta rafforzato in quanto ad esso si sono uniti le Associazioni dei paesi limitrofi. “Il problema – sostengono le associazioni presenti – non riguarderebbe solo Ugento, ma tutte le popolazioni limitrofe che si troverebbero coinvolte da eventuali disagi ambientali provenienti dall’impianto”.
Tra gli elementi emersi in sede di discussione a Ugento, a preoccupare i cittadini sarebbero alcuni aspetti: per generare un utile al gestore privato devono essere bruciate almeno 5 – 6 salme al giorno, quindi circa 1500- 1800 salme all’anno e, per mantenere la temperatura di 800- 1000 gradi, i forni devono essere continuamente alimentati, in pratica ci si troverebbe ad avere un inceneritore quasi sempre attivo. Questo significherebbe che le salme verrebbero principalmente da fuori, infatti, uno dei requisiti per la localizzazione del progetto a Ugento è la vicinanza ad arterie stradali di facile accesso, come la superstrada. Tra l’altro, oltre alle salme verrebbero bruciate bare e soprattutto materiali solidi (protesi, otturazioni in piombo, ecc.) che a quelle temperature generebbero altre sostanze inquinanti e cancerogene.
Un altro elemento di perplessità riguarderebbe la normativa che per molti aspetti risulterebbe lacunosa, in quanto prescrive che tali impianti vadano realizzati soltanti nei cimiteri dove i controlli potrebbero essere pochi o assenti, senza contare che in alcuni casi verificatisi in Italia, in queste strutture venivano smaltiti illecitamente altri tipi di rifiuti. Inoltre, alcune agenzie per la protezione dell’ambiente, hanno evidenziato gli impatti ambientali di queste tipologie di impianti sull’aria e nel caso di Ugento, le abitazioni più vicine sono ad appena a 600 metri dal luogo in cui sarà realizzato l’ impianto.
Una seconda iniziativa del Comitato è costituita da una lettera informativa destinata a tutti cittadini e l’organizzazione di incontri itineranti.
“Un appello accorato all’intera cittadinanza – spiegano i componenti del Comitato – ad approfondire la tematica sui forni crematori!! Un invito a documentarsi, a leggere i pareri degli esperti per poter esprimere un motivato dissenso. È in ballo la salute di tutti i cittadini e delle future generazioni!“. ______
LA RICERCA nel nostro articolo del 24 febbraio scorso
LA NASCITA DEL COMITATO “No Forno Crematorio a Ugento”. NOTIZIE E COMMENTI
Category: Costume e società, Cronaca