IL DRAMMA DELLE MORTI BIANCHE SUL LAVORO, OPERAIO SALENTINO PERDE LA VITA A TORINO
di Flora Fina.______
Nella mattinata di oggi, un tragico incidente ha sconvolto l’intera comunità salentina: a Torino infatti, un operaio è morto in un tragico incidente sul lavoro.
La vittima di questa tragica vicenda si chiamava Antonio Del Mondo, 45 anni,, ed era originario di Otranto: è infatti precipitato da una scala montata nel grattacielo che ospita gli uffici della Regione Piemonte (nella foto) nelle scorse ore.
Dalle indagini da parte degli inquirenti è emerso inoltre che la vittima stava eseguendo dei semplici lavori di smantellamento di un cantiere dal palazzo, inaugurato lo scorso ottobre.
Tuttavia, stando ai primi riscontri, il 45enne sarebbe caduto da una scala appoggiata su una pensilina, a ridosso di via Passo Buole. Inutili i soccorsi prestati dai colleghi: per l’uomo non c’è stato più nulla da fare, poiché, nonostante quest’ultimo sia caduto da una altezza poco elevata, l’impatto si è rivelato fatale.
Sul posto sono intervenuti, oltre ai sanitari e alle forze dell’ordine, gli ispettori del Servizio di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro della Asl di Torino, che tuttora procedono con le indagini sull’accaduto, inoltre la zona è stata posta sotto sequestro per consentire l’attività investigativa della procura cittadina, coordinate dal pm Alessandro Aghemo.
Insomma ancora una volta siamo di fronte all’ennesima tragedia delle morti bianche sul lavoro: la situazione nel Bel Paese è tragica, questo è chiaro, e non lascia spazio ad alcun dubbio, È un bollettino di guerra, una mattanza quotidiana.
Il tema della sicurezza sul lavoro è stato, è e rimarrà per molto tempo lo spauracchio della legislazione italiana, che al momento naviga ancora in acque poco tranquille: il lavoro, su cui si fonda lo Stato italiano secondo la Costituzione repubblicana, anziché fattore di benessere, di sviluppo e di autorealizzazione, può rivelarsi dunque causa di sofferenze indicibili per i lavoratori e le loro famiglie.
Spesso, infatti, al danno succede la beffa: le imprese sfuggono alle loro responsabilità, cercando di camuffare la realtà dei fatti e il risarcimento dei danni risulta nella maggioranza dei casi incerto, ritardato e insufficiente.
Il fenomeno delle cosiddette “morti bianche” risulta essere così inquietante da turbare la nostra coscienza di cittadini. Rappresenta la spia drammaticamente accesa di un malessere diffuso dell’intera società, un’ingiustizia che pochi di noi sono disposti a tollerare, ma che tuttavia, continuano passivamente a vivere.
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