“Boni, state boni!”… ADDIO A MAURIZIO COSTANZO
di Raffaele Polo ______ La morte, questa mattina a Roma in una clinica privata, dove era ricoverato da una settimana per diabete. Aveva 85 anni.
Nel bene e nel male, Maurizio Costanzo è stato sempre presente nel mondo della cultura e dello spettacolo. Nel suo prodigarsi in ogni settore, ha lasciato tangibili impronte e, si può affermare con sicurezza, ha ‘inventato’ un modo di fare televisione che, in Italia, non si era mai visto. Coinvolgendo attori e personaggi del momento, portandoli alla ribalta e gestendoli con la sua tradizionale ironia e raggiungendo il risultato più ricercato dello spettacolo: ovvero la rappresentazione a ‘costo zero’ che fa leva su quello che si dice e non sui lustrini, sulle ballerine e sugli addobbi…
Oddio, con le Tv di Berlusconi, Costanzo e la sua socia e compagna Maria De Filippi, hanno imposto un modo di gestire il piccolo schermo che si è rivelato fondamentale e che caratterizza, ormai, la nostra società, sempre più vicina a quell’ “altro visto da sè” che il sociologo Baudrillard ha analizzato e vivisezionato.
Ma poi si scopre che sceneggiature televisive e cinematografiche, editoria e mondo della musica lo vedono protagonista con grandi successi e intuizioni geniali. Per esemplificare, è lui che ‘inventa’ il personaggio del presentatore che Paolo Villaggio porta sugli schermi, è lui che regala a Mina il successo di ‘Se telefonando’, con musica di Ennio Morricone, è lui sempre presente in quel ramo dell’editoria sempre più frequentato che ci parla degli avvenimenti del momento, del sesso psicanalizzato nella nostra società, della poltica imcomprensibile, ma artefice di modelli che vanno interpretati e spiegati.
Costanzo, insomma, c’è sempre. E, anche quando non appare fisicamente, la sua mano, il suo pensiero così chiaramente legato allo ‘spettacolo’, finisce per coinvogerci e stupirci.
Anche politicamente, Costanzo è presente prima a sinistra, poi con l’attribuita partecipazione al clan di Licio Gelli, vittima di un agguato mafioso e infine deus ex machina di Berlusconi. Non manca nulla, insomma: e il suo faccione ilare e sogghignante è una costante garanzia di quel successo che lo accompagna fino all’ultimo.
Ecco, un ricordo particolare di Maurizio ce lo abbiamo: fu quando, mentre colloquiava con un Pannella giovanissimo, fu investito da una torta in faccia (nella foto) che Marina Ripa di Meana pensò bene di appioppargli. La sua reazione fu veramente encomiabile: con perfetto aplomb non si scompose ma apostrofò benevolmente la ‘duchessa’, rimproverandosi di averla invitata…
Era così, Maurizio Costanzo: un intellettuale raffinato e completo che non esitava ad autoironizzare su sé stesso e sul pubblico, con la sua frase pronunciata con accento romanesco che ci invitava a ‘stare boni’.
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