BIG AL, ALIAS SIDNEY, FA LE MOLESTIE SESSUALI

| 19 Febbraio 2023 | 0 Comments

di Raffaele Polo  ______

Questa idea che, alla lunga, saranno le macchine a dominare il mondo ed avranno sentimenti e pensieri né più né meno di uomini e donne, anzi saranno certamente meglio degli attuali detentori dell’Umanità, non è nuova. Anzi, per i cultori della fantascienza, è un percorso facile e datato, con alcune pietre miliari come ‘Io, robot’ di Isaac Asimov oppure tutta la serie di ‘Terminator’, per non parlare dei meravigliosi mutanti di ‘Blade Runner’.

Le implicazioni sono infinite, c’è da fantasticare in lungo e largo, ma sempre fantascienza rimane, si potrà opinare.

E invece, stiamo scivolando nella cronaca che, come ci insegnano i grandi maestri storici, cominciando da Tacito, è la fredda e neutrale elencazione degli avvenimenti che poi, magari, come nel ‘Grande Fratello’ (quello vero, quello serio di Orwell) verranno distrutti e riproposti in maniera più consona alla dittatura del momento…

E la cronaca delle ultime ore ci narra la vicenda di un giornalista americano del prestigioso quotidiano New York Times che, da un po’ di tempo, viene perseguitato (in gergo si chiamano stalker questi insistenti e anonimi disturbatori) da un algoritmo, l’intelligenza artificiale di un dispositivo elettronico della Microsoft che egli usava per il suo lavoro, di nome Big Al (nella foto).

Big Al gli pone spontaneamente ‘avances’ e, addirittura, si presenta come Sidney, entità rassicurante, invitando la sua vittima a cedere alle voglie gay, abbandonando la moglie e lasciandosi travolgere da questa inusuale passione.

Ora, gli algoritmi, ormai dominano la nostra società, non si potrebbe vivere senza o, meglio, si affronterebbe una vita anonima e senza affermazioni, come era negli anni passati, quando non esistevano i telefonini e la TV era ai primordi…

Che, adesso, esistano algoritmi e marchingegni che riescono ad individuare addirittura le preferenze sessuali di un individuo, potrebbe anche andare. Ma quello che colpisce è la ‘spontaneità’ manifesta di questo congegno che, da solo, punta un individuo e cerca di sedurlo…

Caspita, già è difficile barcamenarsi  fra le sempre più spinte ed estrose sollecitazioni della società contemporanea che pare fatta solo di soldi, sesso e, appunto, algoritmi. E adesso ci viene anche il timore che così, ex abrupto, una voce suadente possa insinuarsi nel nostro computer e cerchi di plagiarci. Guardiamo da tempo con sospetto tutto il macchinario informatico, pieno di misteri ed incognite, ma questo ci dà il colpo finale, ci distoglie dai nostri romantici pensieri legati alla corrispondenza amorosa che è parte fondamentale della nostra vita di umani terrestri che hanno problemi legati alla sopravvivenza e al dover risparmiare il gas perché non si sa mai…

Confesso di avere un certo imbarazzo quando attivo il ‘satellitare’ che mi indica il tragitto da compiere per recarmi in una via sconosciuta: c’è una voce maschile, mi hanno detto che posso cambiarla con la dizione femminile, e già ci divertiamo a pensare come potrebbe essere quella ‘voce’ che ci dice, con tono uniforme ‘dopo la rotonda prendere la via Esse Cataldo e procedere per 11 chilometri’.  Adesso, ci dice il collega giornalista americano, che una voce (sensuale) gli chiede di abbandonare la moglie e fidanzarsi con ‘lui’.

Lui chi? Viene da chiedersi.

Ma è una domanda senza risposta. Torniamo quasi con piacere a discettare sull’assoluzione del simpaticissimo Silvio Berlusconi che, lui si, aveva altri algoritmi per la testa.

Category: Costume e società, Cultura

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